Il 2012 inizia male. Bollette più salate dal primo gennaio: rincari del 4,9% per l’elettricità, del 2,7% per il riscaldamento e del 3,1% per i pedaggi. I nuovi aumenti costeranno 2.100 euro a nucleo familiare. Codacons: Euro, in 10 anni la perdita del potere d’acquisto per il ceto medio è stata del 39,7%.

Stangata bollette Inizio d’anno amaro per i consumatori. Il 2012 si apre infatti con una valanga di aumenti, dalle bollette di luce e gas ai pedaggi autostradali, dal canone Rai alla benzina. E le associazioni dei consumatori lanciano l’allarme: tra prezzi, imposte e tariffe, nel 2012 è in arrivo una stangata da 2.100 euro a famiglia. Ma la corsa dei prezzi è destinata a non fermarsi, visto che l’aumento dei prezzi alla produzione certificato dall’Istat andrà a tradursi in un nuovo aumento dei prezzi al consumo.
Stangata di Capodanno: +4,9% luce e 2,7% gas Dal primo gennaio arrivano nuovi rincari per le bollette energetiche: in base all’ultimo aggiornamento trimestrale dell’Autorità per l’energia, la luce registrerà un aumento del 4,9% e il gas del 2,7%. Con un aumento complessivo di 54 euro della spesa degli italiani in bollette. A partire da gennaio sarà più caro anche viaggiare in autostrada: scattano infatti gli adeguamenti tariffari (che inglobano l’inflazione e gli investimenti fatti e previsti) che comporteranno un aumento medio del 3,1%. Rincari in certi casi anche a due cifre, fino a picchi di oltre 14% (+14,17% per il Raccordo autostradale della Valle d’Aosta; +12,93% per le Autovie Venete e +11,75% per le Autostrade Valdostane). Sulla rete di Autostrade per l’Italia, che si estende su oltre 3 mila chilometri, l’aumento è del 3,51%.
In arrivo nuovi aumenti anche per la benzina che intanto non arresta la propria corsa e segna un nuovo record storico a 1,724 euro al litro. Dal primo gennaio infatti sei Regioni (Marche, dove ci sarà l’aumento più consistente, Piemonte, Toscana, Liguria, Umbria e Lazio) ritoccheranno al rialzo le addizionali sulle accise, appesantendo il carico fiscale sui prezzi dei carburanti. Gli aumenti del 2012 riguardano anche il canone Rai, che sale a 112 euro contro i 110,50 dello scorso anno.  Intanto a novembre i prezzi alla produzione sono cresciuti del 4,2% in un anno, creando le basi per un’inevitabile ricaduta sull’inflazione. Gli aumenti preoccupano i consumatori che sono già sul piede di guerra. Tra prezzi, imposte e tariffe nel 2012 è in arrivo per le famiglie una stangata di 2.103 euro, avvertono Adusbef e Federconsumatori, calcolando le ricadute dell’introduzione dell’Imu, dei rincari dei carburanti e delle varie voci della spesa degli italiani (dagli alimentari ai servizi bancari). «Aumenti insostenibili – denunciano – con pesantissime ricadute sulla vita delle famiglie e sull’intera economia». Contro questa stangata il Codacons chiede misure straordinarie finalizzate a tutelare i redditi del ceto medio-basso, tra cui prezzi amministrati e blocco delle tariffe per 5 anni. Fonte, Il Tempo, 31 gennaio 2011

………….Sembra un bollettino di guerra e per molti versi lo è. Scrive il direttore de Il Tempo, Mario Sechi, dopo essersi per molti giorni scjhierato a fianco del nuovo govenro che il govenro deve intervenire. Come? Bloccando i prezzi, come sostengono le associaizoni dei consumatori. Bloccando i prezzi come hanno fatto per le pensioni, d’imperio, anche perchè se i pensionati possono vivere senza l’adeguamento inflattivo, possono farlo anche i grandi gruppi imprenditoriali che stanno dietro le aziende elettriche, quelle del gas e quelle autostradali. E poi occorre tagliare la spesa pubblica improduttiva. Proprio in queste stesse ore, mentre la gente è pervasa dalla disperazione, nelle città e nei più piccoli borghi ci si prepara alla solita sbronza di feste e di canti cui partecipano in pochi ma che costano un sacco di soldi. E’ vero, non bisogna farsi prendere dallo scoraggiamento, e non perchè ieri lo diceva, sbeffeggiato, Berlusconi, e oggi lo dice in verità  col tono del becchino il nuovo premier mostrando di non crederci, però una cosa è farsi coraggio, un’altra è distruggere risorse che servono a ridurre i disagi delle classi meno abbienti. E poi ci sono le caste, dalla politica, la più squallida, alle altre, a quelle dei magistrati, a quelle dei lobbisti di ogni genere. Il govenro deve inervenire con decreto per porre fine a privilegi e benefit che sono ormai assolutamente incompatibili colla situazione di emergenza che vive il Paese. Privilegi e benefit che possono costituire la miccia che può dare fuoco alle polveri della protesta che non è detto continui ad essere contenuta nei limiti e nei confini del mugugno e non sconfini, invece,  in proteste ben più sonore e non solo. Ci pensi il governo, ma ci pensino anche i partiti per i quali potrebbe suonare la campanella che avverte che la festa è finita. g.