Semiliberta’ per Marino Occhipinti. Fu condannato all’ ergastolo per omicidio guardia giurata. I parenti delle vittime sono  ‘fuori dalla grazia di Dio’

VENEZIA – Marino Occhipinti, uno dei componenti della ‘banda della Uno bianca’  che seminò terrore e morte a Bioklogna e dintorni,   condannato all’ergastolo, ha ottenuto la semiliberta’ dal Tribunale di sorveglianza di Venezia. L’ordinanza e’ stata depositata dopo che e’ stata emessa in camera di consiglio, come si apprende da autorevoli fonti del Tribunale stesso.

Occhipinti è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio della guardia giurata Carlo Beccari, compiuto durante un assalto ad un furgone portavalori davanti alla Coop di Casalecchio (Bologna) il 19 febbraio 1988. Occhipinti, ex poliziotto della Squadra mobile di Bologna, è in carcere a Padova dal 1994 ed ha già usufruito di un permesso nel 2010.

PARENTI VITTIME: FUORI DA GRAZIA DIO – “Siamo fuori dalla grazia di Dio”. Questa la reazione di Rosanna Zecchi, presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime della Uno Bianca, informata della semilibertà ottenuta da Marino Occhipinti. “Gli auguro solo – ha detto al telefono con l’ANSA – di non pentirsene”. La notizia “amareggia” l’associazione, anche se dopo la richiesta fatta nei giorni scorsi “io me lo immaginavo, ma speravo che tenessero conto di quello che lui ha fatto. Ne prendo atto, ma sono perplessa. Non so cosa dire”. Forse la decisione del tribunale è dovuta, ha detto ancora Zecchi, “a questa cosa che vogliono liberare le carceri”. Occhipinti, ha sottolineato la presidente dell’associazione, “ha ucciso una persona, un giovane. Poi si è dissociato dicendo che fu un atto di debolezza. Ma non è stato così: è stato zitto per sette anni. Se avesse parlato, altri si sarebbero potuti salvare. Lui sapeva che cosa agiva nella questura di Bologna”.

PADRE DI BECCARI: MARCISCA IN GALERA – “Non accetto niente. Lui deve star dentro, deve marcire dentro”. Così Luigi Beccari, anziano padre di Carlo, ucciso dalla Banda della Uno Bianca, ha commentato la notizia della semilibertà ottenuta da Marino Occhipinti. Che è stato condannato all’ergastolo proprio per l’omicidio della guardia giurata, compiuto durante un assalto ad un furgone portavalori davanti alla Coop di Casalecchio, alle porte di Bologna, nel 1988. “Sono avvelenato, siamo tutti avvelenati”, ha spiegato Beccari. “Mi hanno detto – ha aggiunto – che sua madre vuole venire in casa mia, a chiedere perdono. Ma quale perdono, quali scuse? Io ho un figlio morto, e ora sono solo, in una carrozzina. Mia moglie è in una casa di riposo e non abbiamo nessuno. Quel delinquente lì deve stare dentro”.Fonte ANSA, 9 gennaio 2012

..…..Siamo vicini ai parenti di questa e delle altre vittime degli ex poliziotti della Questura di Bologna che per passare il tempo organizzavano rapine e uccisioni a freddo. Presi sono stati condannati all’ergastolo, cioè, come si scrive in questi casi, “fine pena mai”, Invece prima del previsto è arrivata la fine della pena, perchè come è consuetudine della magistratura italiana ora è stata concessa la semilibertà, cioè di giorno fuori e di notte in galera, ma tra breve si passerà alla libertà vigilata e quindi alla libertà totale. Alla faccia della povera guardia giurata che facendo il suo dovere per un misero stipendio ci rimise la vita. A Lui, alla vittima, come alla altre vittime,  non c’è possibilità che qualcuno gliela restituisca la vita come la si sta restituendo ora a uno degli assassini, e poi a tutti gli altri. E poco importa che, come sostiene il legale dell’assassino, si sta solo applicando la legge. Ebbene, è la legge che è sbagliata e va cambiata. g.