C’è chi sul terremoto ride, come l’imprenditore Piscicelli, quello che poi pagò l’albergo di lusso all’ormai ex sottosegretario Carlo Malinconico. E c’è chi sul terremoto risparmia un bel po’ di soldi, come il neoministro della Funzione pubblica Filippo Patroni Griffi. Mi spiego. L’uomo scelto da Monti per riportare ordine e moralità tra i dipendenti dello Stato, come noto ha acquistato dall’Inps, nel 2007, un appartamento a prezzi stracciati (1.500 euro al metro) in centro a Roma, di fronte al Colosseo. Per ottenere il super sconto, Patroni Griffi, presentò anche una perizia dalla quale risultava che lo stabile era a rischio sismico. Oggi noi documentiamo come quel quartiere di Roma non sia classificato a rischio sismico, cosa del resto provata dal fatto che da duemila anni il Colosseo è in piedi e non ha mai subito neppure una piccola scossa. Vuoi vedere che il capo dei capi del Paese ha fatto il furbetto? Diciamo che alcuni indizi non depongono a suo favore. Il primo è che nella trattativa con l’Inps, Patroni Griffi aveva come avvocato proprio Carlo Malinconico, uomo come noto propenso a non pagare i conti attraverso sotterfugi. Il secondo: non è certo nobile che, alla faccia del rigore etico sbandierato da Monti, percepisca ben due mega stipendi dallo Stato, uno come ministro, l’altro come magistrato in aspettativa.
Raccontiamo questo (e probabilmente ancora non è tutto) senza alcun compiacimento. Ma forse Patroni Griffi farebbe bene a riflettere sull’opportunità di rimanere su quella sedia prima di fare la fine dell’amico e collega Malinconico: sbugiardato da inchieste giornalistiche ed ex amici imbarazzanti. Già ieri si è ingarbugliato in giustificazioni fumose ed è caduto nel ridicolo dichiarando che dalla finestra di casa sua non può vedere bene il Colosseo perché dovrebbe fare contorsioni «incompatibili per uno come me che soffre di vertigini». Poverino. Due stipendi, una casa di lusso sottratta per due lire al patrimonio dei pensionati italiani, e neppure vede bene il Colosseo. Faccia una cosa: venda l’appartamento, incassi la plusvalenza e sparisca. Che ben più di vertigini il suo governo ha fatto venire ai milioni di italiani costretti a pagare una nuova tassa su case comprate a prezzo pieno, con il mutuo e senza furberie. Che a questi signori più che la testa girano altre parti del corpo, perché al sacrificio non si può aggiungere la presa per i fondelli. Alessandro Sallusti, Il Giornale, 13 gennaio 2012
……………….Fa bene Sallusti a scavare.Prima il sottosegretario che non pag ai conti, poi il ministro che compra a prezzo stracciato, chi sarà il prossimo? E dire che Monti sosteneva nell’Aula un tempo sorda e grigia che il suo govenro non aveva scheletri nell’armadio e prometteva che avrebbe messo online i redditi dei suoi ministri. Di sceletri ne sono venuti fuori e che scheletri, ma nessuno ha visto online i redditi dei ministri montiani. On line ci sono solo i controlli nella vita privava degli italiani da parte degli sceriffi di Befera: c’è da rigirare il film “La vita degli altri” , questa volta ambientato  non nella Germania comunista della Stasi, ma nell’Italia pseudo democratica di Monti.