Chiunque saltabeccando con il telecomando da un canale all’altro ieri sera sia capitato su Ballarò- Rai Tre, mancando gli unici minuti da tv libera in libero paese (quelli di Maurizio Crozza), deve avere immaginato di trovarsi davanti a un cinegiornale del ventennio. Cerrto Mario Monti non ha il fisico da Benito Mussolini, e anche Corrado Passera è agli antipodi. Fosse stato però per Giovanni Floris glieli avrebbe disegnati di proprio pugno, pur di ritrarli pettorali in fuori a trebbiare il grano o impettiti in stazione a mostrare i treni che arrivavano in orario. Il culmine da nuovo regimetto tv Floris l’ha toccato però alla fine della trasmisisone, quando in coppia con uno stupefacente Nando Pagnoncelli, ha snocciolato quelli che venivano impudentemente definiti sondaggi. Il più clamoroso era fatto di tue tabelle. Prima domanda: “Che cosa le piace di più del governo Monti?”. Seconda domanda: “Che cosa le piace di meno del governo Monti?”. Li ho voluti vedere e rivedere, perchè non potevo credere che la Rai e uno dei suoi conduttori si abbassassero a operazioncine così da regimetto. Ma le domande erano proprio quelle. Non “che cosa le piace di Monti?”, contrapposto a “cosa non le piace di Monti?”, perchè è vietato anche solo immaginare che qualcosa di Monti possa non piacere a qualcuno. Al limite può piacere un po’ meno, ma per forza deve comunque piacere. Mai visto in trenta anni di giornalismo una cosa così. Incredibili anche tutti gli altri sondaggi, che valevano come il due di picche perchè solo alla fine si è compreso che ogni risultato aveva alla base il fatto che il 45%, quasi uno su due, non rispondeva. Siccome si è liberi di non rispondere a Pagnoncelli-Floris, e non è un reato, come si è liberi di votare come si vuole senza confessarlo ai gerarchi del nuovo regimetto, è chiaro che qualsiasi risultato monco di metà degli italiani va preso con le pinze. Non  da Floris, che invece di premettere a ogni sondaggio come era suo dovere che non aveva risposto il 45% degli intervistati, se l’è presa con loro, facendogli pure la ramanzina dalla tv di Stato: “chi non risponde e non decide alla fine non conta nulla. Quindi se si andasse a votare oggi il risultato sarebbe quello deciso dal 55%”. Viva il regimetto, e non preoccupatevi. Tramonterà anche quello…. Franco Bechis, Libero, 26 gennaio 2012

.………….L’abbiamo vista quella trasmissione  che faceva venire il voltastomaco anche a chi ha lo stomaco di ferro. Neppure una parola di critica da parte di Floris al nuovo governo, rappresentato in studio del ministro Passera che, in verità, più che per le parole piene di vuoto che ha pronunciato, incuriosiva per la scioccante bellezza bionda e occhi azzurrissimi  che gli stava alle spalle e che ha provocato una vera e propria caccia alla sua identità  e si è poi scoperto che era lì per conto di Rutelli (nemmeno di vuoto si può dire che fossero  riempite le parole di Rutelli, trite e ritrite, e pronunciate  con l’occhio di merluzzo saettante vero la telecamera) dopo essere stata da quache parte d’Italia candidata di Di Pietro. Ritornando a Floris, neppure una volta che abbia interrotto come era solito fare con i ministri del passato governo le esternazioni di Passera e neppure quelle di Rutelli che del governo in carica si considera e lo è un perfetto ascaro (con tutto il rispetto possibile per gli ascari abissini e somali e libici ed etiopi  che durante la esperienza coloniale italiana fuorno ottimi soldati e fedeli sudditi del Re e Imperatore – quello vero, mica quello arbitrariamente  incoronato recentemente seppure residente nella stesso palazzo dell’altro – e, infine neppure quelle dell’unico oppositore presente, cioè l’ex ministro Maroni anche perchè non se ne avvertiva il bisogno visto che le poche volte che è intervenuto Maroni ha biascicato qualche parola e al più sembrava un pesce lesso pronto per essere servito. Infine i sondaggi. Ha ragione Bechis, oltre che essere formulate male le domande, erano palesemente falsi, visto che il 45% degli italiani  non aveva voluto rispondere o perchè non intenzionato a votare o perchè non vuol dire per chi intende votare, quando e se riusciremo a tornare ad essere una democrazia reale e quindi a votare per eleggere il Parlamento che,a sua volta, dovrà eleggere  il governo, evitando per sempre di attingere alla peggiore burocrazia del mondo, quella italiana, ladra, arrogante, brutale e familistica per scegliere i ministri, i sottosegretari e sopratutto il premier. L’unica  sondaggio che a noi è sembrat se non  vero, almeno verosimile e quello relativo alla domanda: chi sceglieresti come premier del futuro, Monti o il leader del tuo partito? Il 70% degli elettori definitisi di centrodestra hanno risposto che sceglierebbero il leader del proprio partito. Il che vuo, dire che il 70% degli eletttori di centrodestra non digerisce Monti. Una ulteriore riprova che staccare la spina a questo govenro è la cosa che di più conviene al centrodestra, evitando di cullarsi sulle dichiarazioni latte, miele e convenienza che Monti ogni tanto, anche ieri, rilascia a comando: che il suo governo è in continuità con quello precedente. Cosa ovvia, che viene venduta come una prova di lealtà. Se qualcunmo ci crede, o è uno sciocco o è un candidato al riposizionamento che in altri tempi si sarebbe chiamato tradimento. g.