IL PIU’ PURO CHE TI EPURA
Pubblicato il 1 febbraio, 2012 in Politica | Nessun commento »
Leggo che il Pd vuole mobilitarsi per la nomina di un direttore di telegiornale. Perbacco, quale grande obiettivo. Un modesto consiglio agli amici democratici: si mobilitino per fare chiarezza sulla storia dell’ex tesoriere della Margherita, Luigi Lusi, che ha dirottato 13 milioni di euro del partito su conti di società italiane ed estere. Tredici milioni di euro, circa ventisei miliardi lire non quattro stecche da tangentaro per caso. Ecco, se proprio vogliono mobilitarsi, i progressisti hanno un buon argomento per farlo e dimostrare che la politica non è un bipartisan arraffa arraffa. Mi pare una causa decisamente più seria sulla quale impegnarsi per il bene di tutti. Spero anche che il centrodestra, per una volta, mostri un po’ di maturità e memoria. Non è il caso di partire lancia in resta, di strumentalizzare, di mettere la baionetta e partire all’assalto all’arma bianca. Se si ritorna all’antico, alla delegittimazione dell’avversario attraverso l’uso improprio della giustizia, allora gli ultimi diciotto anni di storia non hanno insegnato niente a nessuno. Conosco Francesco Rutelli, Walter Veltroni e Pierluigi Bersani e non posso immaginare che qualcuno di loro sapesse del Lusi manolesta e lasciasse fare. Non credo neppure alla favoletta che ieri girava nelle stanze del Palazzo: quella del «Compagno G» della Margherita, del Primo Greganti bianco che faceva per il partito ma stava silente e pagava per gli altri. È tempo di costruire e non di demolire.
Ma è anche giunto il momento di non buttare la sabbia sotto al tappeto. La sinistra italiana ha fatto della giustizia la sua clava. Una strategia suicida. E ora si vede, perché la vicenda dei quattrini della Margherita che entrano nelle casse del partito e passano nelle tasche del tesoriere fa a pezzi ogni presunta superiorità antropologica delle sinistre. La storia si diverte a scambiare i ruoli e annodare i destini. Mentre il Pd nasceva scoppiò lo scandalo Unipol. Ricordo bene quei giorni di battaglia tra Margherita e Ds. Ci risiamo. Ma le posizioni sono ribaltate rispetto a ieri. Oggi la fazione postdemocristiana è in difesa, mentre l’establishment cresciuto a Botteghe Oscure attacca per tamponare il pasticciaccio con la pubblica opinione. È un deja vù. Brutto segno. Perché alla fine c’è sempre qualcuno più puro che ti epura. Mario Sechi, Il Tempo, 1° febbraio 2012
.……….E’ la legge del contrappasso o, se si vuole, del “chi la fa l’aspetti”. La sinistra italiana, dal centro alla periferia, ha usato la clava della giustizia e, peggio ancora, del falso moralismo, per criminalizzare gi avversari e costringerli alla resa e, qualche volta, alla morte. Tutto ciò in nome di una presunta superiorià etica di cui s’era fatto bandiera Enrico Berlinguer, dimentico, non certo in buona fede, che il PCI aveva sempre visssuto con i rubli di Mosca, così come la DC s’era foraggiata con i dollari americani. Ma ciò riguardava i partiti e apparteneva alla necessità delle guerre che non si fanno con i fichi secchi ma con i quattrini (tanti rivoluzionari, da Lenin a Mussolini, le loro guerre le hanno combattute con i denari “capitalistici”) . Invece le storie di questi anni hanno riguardato gli uomini che dietro le bandiere hanno pensato solo all’arricchimento personale. E questo è vergognoso. g.