Urla, insulti, bagarre. Le barricate dei lumbard si sono fatte subito sentire non appena il governo ha posto alla Camera la fiducia sul decreto “svuota carceri”.

Carceri sovraffollate

Non appena il ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda ha formalizzato in Aula la questione di fiducia chiesta dall’esecutivo per la conversione del decreto, dai banchi della Lega Nord è piovuta una salva di fischi. Il governo è stato ricoperto da grida di disapprovazione e cori “Vergogna, vergogna”. Tanto che Rocco Buttiglione, presidente di turno di Montecitorio, si è visto costretto a interrompere i lavori.

“La richiesta di fiducia posta dal governo  è vergognosa”, tuona il vicepresidente dei deputati del Carroccio, Maurizio Fugatti. Il pacchetto del ministro della Giustizia Paola Severino punta alla riforma e velocizzazione della giustizia civile. Tra le varie misure presentate lo scorso dicembre l’esecutivo ha previsto la possibilità di “un’uscita progressiva dal carcere per 3300 detenuti che potranno usufruire, negli ultimi diciotto mesi della pena da scontare, degli arresti domiciliari”. Una proposta che è stata subito ribattezzata “svuota carceri”. Oggi le proteste dei leghisti e dell’Italia dei Valori. Il capogruppo del Carroccio a Montecitorio, Paolo Dozzo, ha parlato di “scandalo” accusando il governo di esautorare il parlamento: “Noi siamo nettamente contrari perché siamo per la certezza della pena”. Anche Fugatti ha accusato “il governo dei tecnici” di “non rispettare la volontà popolare sia in Aula che nelle televisioni”. Durissimi anche alcuni esponenti del Pdl. Maurizio Bianconi ha denunciato: “Mettono la fiducia e se ne vanno, ci trattano come merda, siamo minus quam merdam”.

Il Guardasigilli ha provato a spegnere le polemiche assecondando le accuse dei leghisti, ma ha comunque ribadito che la fiducia resta una necessità. “I termini scadevano il 20 – ha ricordato la Severino – il problema è dunque esclusivamente legato ai tempi e i presupposti di necessità e di urgenza c’erano tutti”. il Guardasigilli ci ha tenuto, comunque, a ribadire con forza il fatto che “nessun delinquente pericoloso sarà lasciato libero di camminare sulle strade italiane”. Il dl “svuota carceri” contempera, infatti, le esigenze di difesa sociale con quelle di allentamento della situazione delle carceri sovraffollate. “Se un magistrato riterrà socialmente pericolosa una persona – ha spiegato il Guardasigilli – ne prevederà la detenzione in carcere”. Il voto si svolgerà domani a mezzogiorno. La capigruppo di Montecitorio ha anche già fissato a martedì della prossima settimana il voto definitivo sul ddl di conversione del decreto. Andrea Indini, Il Giornale, 8 febbraio 2012

.………….Noi siamo con la Lega e anche con l’IDV e anche con i parlamentari che si sono sentiti trattare come “merda” dal governo dei tecnici che da quando si è insediato ha governato solo e soltanto con decreti  d’urgenza trasformati in leggi ricorrendo alla fiducia  senza che il Parlamento sia stato posto nelle condizioni di esercitare il suo mandato. E’ accaduto per i provvedimenti riguardanti l’economia che ora, dice Monti, il veggente, pare sia uscita dalla crisi perchè glielo assicurano la Merkel e Sarkozy, i suoi padroni, provvedimenti sui quali, senza che nulla abbia avuto a ridire il re e imperatore Giorgio 1°, il govenro ha posto la fiducia costringendo il Parlamento ad accettare senza discutere o cambiare. Lo sta facendo anche su quesitoni che non riguardano l’economia ma la vita quotidiana della gente come per esempio la messa in libertà – gli arresti domiciliari sono una barzelletta – di migliaia di detenuti già condannati i quali potranno fare a casa, comodamanete, e magari ritornando a deliquere,  gli ultimi 18 anni della pena. Sul decreto in discusisone in Parlamento come rendiconta Indini il ministro Severino, d’intesa con il governo, ha posto la fiducia: prendere  o lasciare, senza discutere, approfondire, verificare, tener conto del danno in prospettiva che si può arrecare alla gente perbene vittima ogni giorno di violenze d’ogni genere da parte di delinquenti abituali che non scontano la pena e se la rideranno di uno Stato incapace di mantenere il più morale dei suoi impegni: i cittadini per bene devono essere difesi dai delinquenti. E fa ridere la assicurazione che fa il ministro secondo la quale i magistrati vaglieranno le singole posizioni e faranno rimanere in galera quelli socialmente pericolosi. Ma in galera ci sono proprio perchè socialmente pericolosi, perciò quella del ministro  è una toppa che invece di chiudere un buco apre una falla. g.