LA PRESUNZIONE DEI TECNICI, di Mario Sechi
Pubblicato il 17 febbraio, 2012 in Economia, Politica | Nessun commento »
Un esercito di auto blu e i pronto soccorso degli ospedali da zona di guerra. Fotografata così la situazione dell’Italia è irrecuperabile e al posto della cancelliera tedesca Merkel, oggi in visita a Roma, ci sentiremmo quasi autorizzati ad alzare il ditino per trasformarci in tedeschi pure noi. Ma la realtà italiana, al netto delle falle, degli errori, dei ritardi culturali e degli scivoloni tipici del nostro carattere nazionale, è molto più complessa. Quando il premier Mario Monti dice che vuole cambiare la mentalità degli italiani ha dei buoni motivi, ma se intende piegare la nostra visione del mondo a quella dei berlinesi, degli inglesi o dei viennesi sbaglia. Quando un popolo (o una casta) pensa di essere antropologicamente superiore a un’altra, solitamente commette due errori: 1. Sopravvaluta se stesso; 2. Sottovaluta gli altri. È quel che sta capitando ai tedeschi in questo momento storico e nello stesso tempo è un fenomeno che comincia a balenare anche nel linguaggio e nelle azioni del nostro italico e «strano» (Monti dixit) governo dei tecnici. In prima pagina ieri sul Financial Times c’era un titolo che più o meno suonava così: «Chi è Schauble per dare lezioni ai greci?». Già, chi è Schauble? Un ministro di cui forse ci sarà un domani qualche passaggio nelle cronologie, niente di più. Che cosa è la Grecia? La culla della civiltà occidentale, il brodo primordiale – finora mai superato – della nostra conoscenza.
Più che Tubinga noi ricordiamo Atene. E saremo mediterranei, forse un po’ disordinati, certamente rumorosi, ma siamo per la cultura della vita, per la creatività e l’esaltazione del bello. Ho visto tanti tedeschi viaggiare su una fiammante Bmw, aprire lo sportello e calzare dei terrificanti sandali di plastica dal colore improbabile. Mi dispiace per i razionalisti berlinesi, ma la penso come Mark Twain: «Se volete riconoscere un gentiluomo, guardate le sue scarpe». Gli italiani – e in questo Monti ha ragione – hanno bisogno di più disciplina, ma non di cambiare la mentalità tout court. Serve trasparenza. A cominciare dai governi, perché se il precedente era alla frutta, questo è all’ammazzacaffè. Attendiamo con ansia di leggere i profili patrimoniali dei suoi ministri, sono sicuro che gli italiani da 1500 euro al mese e i pensionati ai quali è stato chiesto di stringere la cinghia avranno di che commentare.
Ricordo una battuta molto istruttiva: «Chi critica i consumi, solitamente ha già consumato». Così è dei governanti, di qualsiasi colore essi siano. Un minuto prima di avere lo scettro sono illuminati, laici e tolleranti. Dei saggi. Un minuto dopo essere saliti sul trono diventano naturalmente dispotici, altezzosi e sprezzanti nei confronti di chi li critica. Dei tecnici. Mario Sechi, Il Tempo, 17/02/2012
…………….Complimenti a Sechi. Anche lui ora si accorge di quanta presunzione fa sfoggio il premier nominato dal re Giorgio e di quanta fanno sfoggio i suoi ministri che sino a ieri hanno abbondantemente saccheggiato le cariche pubbliche ottenute grazie alla politica e ai suoi derivati (inciuci, raccomandazioni, intrecci, parentele, etc. etc). A proposito dei ministri non v’è ancora traccia sul sito del governo dei loro redditi. Aspettiamo di leggere quanto guadagnano (in migliaia di euro) e quanto dicharano al fisco quelli che stringendo gli occhi e versando qualche lacrima di coccodrillo impongono sacrifici inauditi agli italiani da 500, 1000 e 15o0 euro al mese. Ieri il TG1 ha mostrato le migliaia di persone che ad Atene si mettono in coda per poter avere una pezzo di carne dal Comune. Forse è questo che i tecnici spocchiosi si attendono che accada anche in Italia? g.