Poche ore dopo che Berlusconi ha deciso di disertare il salotto di Vespa alla Rai, Alfano ha deciso di non andare al “vertice” convocato da Monti per stasera con Bersani e Casini. Nel vertice si sarebbe dovuto parlare di giustizia e di RAI, ed appunto per questo Alfano non ci va. Perchè, ha detto, i problemi di cui dobbiamo discutere sono quelli dell’economia, e non invece quelli della giustizia e della RAI che non sono ora prioritari. Ha fatto bene Alfano a non andare’? E cosa c’è dietro questa decisione? Dietro, aleano a leggere senza doppi occhiali le parole di Alfano, c’è la semplice sottolineatura che se Monti “monta” in cattedra per fare il regolo anche su materie che esulano da quelle dell’economia gli si riconosce una sorta di “normalità governativa” che azzera le ragioni dell’eccezionalità per cui la politica ha fatto ( a nostro avviso ingiustificatamente) un passo indietro rispetto ai cosidetti tecnici che ora pare vogliano fare qualcosa di più dei tecnici. Se questa chiave di lettura della decisione di Alfano è giusta, allora ha fatto benissimo Alfano ad assumere questa decisione che, anzi, andava assunta anche quando il governo ha intrapreso iniziative legislative su terreni diversi da quelli dell’economia. E’ ovvio pensare che questa decisione di Alfano sia stata influenzata da quella di Berlusconi ma è comunque apprezzabile e sicuramente utile a chiarire i molti equivoci che si stanno affollando intorno a questa inusuale esperienza di governo, che vede insieme il centrodestra e il centrosinistra, su cui tenta di mettere il cappello il cosidetto centro di Casini, a sostegno di Monti che si dice un liberale ma è abbastanza sornione da far dubitare della sua presunta lealtà, e dei suoi ministri, alcuni dei quali, Passera in primo piano, non hanno lasciato lucrose e potenti posizioni di potere solo per qualche mese, per lasciare poi il posto a coloro che in cuor loro disprezzano, cioè i politici. D’altra parte non si poteva discutere di giustizia e Rai, due dei più complicati problemi italiani, con un primo ministro che non può contare su una sua autonoma rappresentanza parlamentare e che per rimanere a galla deve per forza fare l’equilibrista tra le forze che innaturalmente lo sostengono. Poteva mai venir fuori una riforma della giustizia nella direzione che da sempre auspica il centrodestra? E poteva mai un vertice montiano sulla RAI risolvere il permanente dissidio che intorno ad essa contrappone le forze politiche ? Di quella Rai che consente ad una giornalista che più che parlare bofonchia, che catoneggia sui morti (Lucio Dalla) e sulle sue esequie celebrate, come era sacrosanto, nella Chiesa bolognese di fianco alla commossa e strapiena “piazza grande” che piangeva il suo concittadino, il suo poeta-musicista, l’ indimenticabile alfiere della migliore bolognesità? Ha fatto bene Alfano a non andare al vertice indetto da Monti. Solo che poteva ingaggiare Crozza e mandarlo per fare il doppione di Bersani. g.