Prima il caso dei marò italiani, arrestati sulla nave italiana che trovandosi in acque internazionali è territorio nazionale e quindi inviolabile; oggi il caso del blitz delle teste di cuoio inglesi in Nigeria, sfociato in un bagno di sangue che è costata la vita, tra gli altri, anche ad un italiano prigioniero in un campo islamico, senza che l’Italia fosse stata preventivamente consultata: a distanza di pochi giorni due occasioni in cui la diplomazia italiana, consegnata irresponsabilmente nelle mani  di un diplomatico con scarso credito internazionale, è stata presa a pesci in faccia o, come ha detto l’ex ministro Maroni, ha fatto la fidura dei peracottai. E in altrettanti pochi giorni un altro ministro che non sa dove nascondere la faccia. Povera Italia, in quali mani è finita.