Imu avvantaggia ricchi

C’era una volta la progressività. E’ un semplice principio – sancito anche dalla Costituzione – secondo cui i redditi alti  pagano proporzionalmente imposte più alte. Ma sembra ormai passato di moda nell’ordinamento fiscale italiano. Lo conferma anche l’ultima nata tra le imposte, l’Imu (imposta municipale unica), che sostituisce sia l’Ici che l’Irpef sui redditi fondiari, cioè derivanti da terreni e fabbricati.

E’ sempre il famoso Ufficio studi della Cgia di Mestre a mettere il dito nella piaga. Calcolatrice alla mano, dimostra che al crescere del livello di reddito dei proprietari di seconde case la differenza tra il loro carico fiscale con la vecchia Ici e la nuova Imu tende a diminuire. Per i proprietari con redditi oltre i 100mila euro l’Imu diventa addirittura più vantaggiosa dell’Ici.

Aliquota piatta, i ricchi festeggiano

E’ tutta colpa della ex Irpef sui redditi fondiari. L’Ici, come l’attuale Imu, è un imposta ad aliquota fissa, quindi incide con la stessa proporzione su tutti i livelli di reddito. L’Irpef invece ha aliquote progressive, che aumentano con il crescere del reddito. Ma ora l’Irpef che prima i proprietari pagavano sui loro immobili (quelli non affittati – o affittati in nero – perché altrimenti si paga l’Irpef sul reddito da locazione) ora scompare perché confluisce nell’Ici. Questo significa non si fa più distinzioni tra i proprietari di seconde case: la famiglia che ha la casetta in campagna e la società che possiede un intero stabile in centro città pagheranno stessa aliquota.

Ecco i dettagliati calcoli della Cgia (valori in euro):


Caso 1
Caso 2
caso 3
caso 4
Rendita catastale (1) 630 788 945 1.000
Reddito Irpef proprietario 25.000 50.000 100.000 150.000
NEL 2011
- Ici (6,4 per mille) 403 504 605 640
-Irpef su immobili 227 399 542 573
- Add. regionale Irpef (0,9%) 8 9 11 12
- Add. comunale Irpef (0,4%) 3 4 5 6
Totale
641
917
1.163
1.230
NEL 2012
Imu (7,6 per mille) e
rivalutazione del 60% (2)
766 958 1.149 1.216
Differenza 2011-2012
+125
+41
-14
-15

(1) La rendita catastale comprende la rivalutazione del 5%.
(2) Per ottenere la nuova base imponibile Imu la rendita (rivalutata del 5%) viene moltiplicata con un coefficiente di 160 (prima della manovra era di 100)

Quindi – conclude la Cgia – nonostante l’aumento del 60% delle rendite catastali sulle abitazioni, la nuova tassazione sulle seconde case premierà i ricchi, o quantomeno coloro che dichiarano un reddito annuo superiore ai 100mila euro. Fonte ANSA, 28 marzo 2012

.……Alla faccia dell’equità e del rigore sbandierati da Monti e dai suoi ministri e sottosegretari, ultimo, ieri sera a Ballarò, il signor Castricalà che arrogante quanto mai dissertava sul punto e minacciava, quasi fosse un rinato Robin Hodd, che se on si fa come diciamo noi ce ne andiamo. E se se ne vanno sarà meglio per tutti. Meno che per i possessori dei redditi alti e delle mega seconde case che come viene dimostrato dalla CGIA di Mestre vengono “premiati” dalla nuova IMU. Perchè, delle due l’una: o l’equità è valsa solo per i poveri cristi, lavoratori dipendenti e pensionati, oppure i cosiddetti tencici non sono per niente tecnici e per nulla bravi,  tant’è che, ove siano in buona fede,   non si sono accorti che l’applicaizone della  norma era il contrario della equità. E la ignoranza, in questo caso, è più grave della malafede. g.