MIGLIA DI LETTERE PER DIRE NOI AI SOLDI AI PARTITI. MA I PARTITI SE NE INFISCHIANO
Pubblicato il 12 aprile, 2012 in Politica | Nessun commento »
Migliaia di lettere che non lasciano margine ad alcuna interpretazione. Basta con lo scandalo dei rimborsi elettorali ai partiti.
Il messaggio lo abbiamo inviato ai presidenti delle Camere, Renato Schifani e Gianfranco Fini, e al premier Mario Monti. Perché Il Governo tecnico che promette di metter mano alla cesoia, chè tanto non lo debbono rieleggere, non di dimentichi di potare anche questo cespuglio. Non c’è Lusi o Belsito che tengano. Il fiume di soldi che dallo Stato arriva alle tesorerie dei movimenti politici è una vergogna. Per ogni euro speso in campagna elettorale ne ricavano 4,5. Una provocazione intollerabile, uno spreco indigeribile. Un investimento fuori dalle regole del mercato, del nostro mercato. Quello dei cittadini comuni, delle persone normali. Il referendum del 1993 parlava chiaro: stop ai finanziamenti pubblici ai partiti.
Vi abbiamo chiesto se condividevate la nostra posizione e voi avete risposto con una partecipazione senza precedenti. A dimostrazione del fatto che questa emorragia di soldi pubblici, questo scandalo, è avvertito da tutti i cittadini. Un prurito fastidioso e intollerabile. Una grande presa per il culo. L’inflazione cresce, i salari si restringono, le tasse lievitano e la benzina costa come lo champagne. Eppure c’è qualcuno che ci guadagna sempre. La nostra “provocazione” è stata raccolta e condivisa da moltissimi lettori e la nostra voce è arrivata nelle stanze del potere. I rubinetti devono essere chiusi, il fiume di soldi che, senza bilanci rendicontati, innaffia lo spreco dei partiti deve finire. È una questione di dignità: in un momento in cui tutti siamo costretti a tirare la cinghia certi sperperi non sono sopportabili. Il Giornale, 12 aprile 2012
..….Ma i politici, compresi quelli cui si riferisce Il Giornale, non leggono le lettere e non “sentono” le proteste. Se ne infischiano delle une e delle altre e tirano dritti per la loro strada.