OPPORSI A MONTI NON PORTA BENE……..di Alessandro Sallusti
Pubblicato il 12 aprile, 2012 in Politica | Nessun commento »
Diciamo così: opporsi al governo Monti non porta bene. Lo sanno quelli della Lega e, da ieri, lo sa Nichi Vendola, raggiunto da un avviso di garanzia per una presunta raccomandazione di un primario.
Uno smacco per i due movimenti che volevano moralizzare l’Italia da sponde opposte. E già dietrologi e pistaioli scatenano la fantasia su un complotto per ripulire il Parlamento dalle ali estreme e spianare la strada a una normalizzazione centrista della politica italiana nel regno Monti ma anche, e soprattutto, nel dopo Monti.
Ormai, dopo il Trota e il Nichi, non ci sorprende più nulla. Tutto è possibile, e quando ci sono di mezzo i giudici la realtà spesso supera la fantasia. Certo è che la Seconda Repubblica sta rischiando di cadere non travolta da grandi scandali o intrighi internazionali ma seppellita dal ridicolo. Un primario raccomandato come nella migliore tradizione italica da una parte, una cartelletta con l’intestazione dall’altra.Il suo contenuto lo trovate integrale in un inserto all’interno del numero di oggi. È stato raccolto dal tesoriere della Lega che lo custodiva in cassaforte. La «family », ovviamente, è quella di Bossi. Uno si immagina chissà che, ma a sfogliare le carte, se non si trattasse di una tragedia padana, verrebbe da ridere. Una ricevuta del dentista del capo, qualche multa pagata al figlio, il contratto d’acquisto di una vettura data in uso al medesimo pargolo, la fattura saldata per una operazione al naso di un altro erede, il pagamento dell’assicurazione sulla casa di famiglia a Gemonio e altre robe simili.
Se qualcuno ha rubato, siamo di fronte a ladri di polli. Proprio quello che la gente non perdona, perché i polli li compera tutti i giorni e li paga di tasca propria. È come in banca. Se sei fuori di milioni di euro ti salvi, se vai in rosso di cento euro ti chiudono il conto. Anche Napoleone perse l’impero, così dice la leggenda, per una diarrea che mal lo colpì a Waterloo. Mal di pancia o dossier, è sempre una questione di m… Alessandro Sallusti, Il Giornale, 12 aprile 2012
.………….Prima di sfogliare il Giornale e leggere l’editoriale di Sallusti, abbiamo leggiucchiato delle cosiddette “prove” messe insieme dai PM per “incastrare” la Lega e, sopratutto, Bossi Umberto. Per il quale non abbiamo provato mai molta simpatia ma che ora ci sembra la meriti. Ci spieghiamo. Come scrive Sallusti le cosiddette prove sono davvero cose da ridere rispetto ai quattrini rubati da Penati, a quelli fatti saprire da Lusi, a quelli cvhe hanno fatto girare l’economia italiana nella seconda repubblica. Si tratta di cose di poco conto, quelle che riguardano Bossi, fatture di qualche centinaio di euro, come le strombazzate multe del Trota la cui somma non supera i 700 euro. Intendiamco, le milte doveva pagarsele il Trota e non dovevano essere pagate dalla cassa della Lega ma mettere sullo stesso piano il Trota e, sopratutto, il padre Umberto con i ladri veri non solo è ridicolo, ma è vergognoso. E’ evidente che si tratta dell’occaisone buona per far fuori sia l’uyonmo Bossi che la sua creatura che difficilmente soppravivrebbe alla morte – politica e morale – del suo inventore. Questo è il vero significato di quel che st a accadendo intorno alla Lega e all’intenro della Lega dove qualcuno, poco lungimirante, non ha capito che usare queste miserabili storielle da ladri di polli per vincere la lotta interna alla stessa Lega, finisce con l’ intorbidire l’immagine della Lega , trasformandosi in un clamoroso boomerang i cui effetti si riverseranno sugli stessi che l’hanno provocato. g.