Fornero ha dieci guardie del corpo: ma non si possono tagliare?

Il deputato leghista Stefano Allasia s’è presentato alla Camera con la notizia pubblicata  da Lo Spiffero, piccolo giornale online piemontese: “Elsa Fornero, per comprarsi un paio di scarpe in una boutique di Torino, s’è fatta accompagnare da dieci uomini e quattro automobili di scorta. È fuori luogo – bacchetta Allasia – specie sapendo che il ministro si sta occupando della riforma del lavoro”. Probabilmente, la professoressa si è commossa al pensiero che tutti quegli uomini potessero restare a casa. Però il fatto che il ministro delle Lacrime si sia fatta accompagnare in negozio praticamente da un’intera squadra da calcio fa un po’ arrabbiare. Ma come? Elsa agli esordi al governo piange in conferenza stampe per i tagli alle pensioni e non taglia nemmeno un decimo dei suoi bodyguard. Chissà se con il nuovo articolo 18 si prenderà la briga di licenziarne qualcuno: dieci paiono veramente troppi…  Libero, 21 aprile 2012

.…Tutti così. Agli italiani le tasse e a loro i privilegi. La Fornero che è  il peggior bluff messo in pista da Monti, il ministro che ne ha combinate sinora più di quante ne abbiano combinati altri dieci ministri messi insieme, la ministro che ha varato una riforma pensionistica pazzesca, che nel fare la riforma s’è dimenticata di provvedere alle risorse per 350 mila esodati andati in mobilità in virtù di norme e leggi dello Stato e per i quali, da ultimo, ha proposto che ritornino a lavorare (Bonanni, sarcastico, le ha fatto sapere che nel frattempo i loro posti di lavoro sono stati occupati….), la ministra che ha varato una riforma del lavoro che è un coacervo di contraddizioni, la ministro che quando apre bocca pare che lo faccia la madonna, ebbene questa signora per andare a comprarsi un paio di scarpe a Torino è stata accompagnata da ben dieci guardie del corpo, poliziotti distolti dai loro compiti di istituto per farle da balia e da codazzo,  e da ben 4 automobili di servizio che come è noto camminano con la benzina di stato. Non sappiamo  se provi  vergogna , immaginiamo di no, perchè la prosopopea di cui fa sfoggio  ogni qual volta apre bocca, di certo la induce a ritenersi depositaria di diritti e non di doveri. E visto che lei e il suo principale, il signor Monti, che percepisce 60 mila euro al mese fra pensione e indennità di senatore a vita e conciona sui doveri alla fame degli italiani, richiamano sempre come esempio di rigore la Germania,  raccconteremo ciò che abbiamo visto con i nostri occhi proprio in Germania.  Nell’agosto del 2005 eravamo in visita a Berlino e la sera precedente la partenza andammo  a cena in un ristorante italiano situato in una strada nei pressi  della Frederickstrasse,  ex zona ovest,  che innalzava una insegna insolita: Sali e Tabacchi con tanto di T azzurra in campo bianco. All’interno del ristorante, in attesa di consumare la cena, leggevamo il Corriere della Sera  che in prima pagina riportava le  notizie della  lotta elettorale che in quelle settimane si stava combattendo in Germania tra l’uscente cancelliere socialdemocratico Schroder e la sua contendente Angela Merkel per la elezione del Parlamento programmata per il successivo settembre.  Il Corriere quel giorno,   dando conto in prima pagina della campagna elettorale in atto in Germania,   pubblicava  i sondaggi che  pronosticavano un trionfo elettorale  della  Merkel ai danni dell’uscente Schroder.  Mentre leggevamo le pagine interne del quotidiano, tenendolo aperto cosicchè chi stava difronte poteva a sua volta leggere la prima pagina del quotidiano, un altro ospite del ristorante,  un tedesco che  però parlava un buon italiano, commentò ad alta voce  il sondaggio affermando che i risultati sarebbero stati diversi dal sondaggio perchè il cancelliere uscente stava riconquistando gli elettori. Da quel commento prese avvio una simpatica conversazione tra noi e l’anonimo ed estremamente cortese  interlocutore che era in compagnia della   moglie, entrambi apertamente innamorati dell’Italia dove, dissero, ogni anno venivano in vacanza in Toscana. Non ci furono presentazioni, salvo, al momento di uscire dal locale una cordiale stretta di mano. Mentre uscivamo dal locale la curiosità ci indusse a chiedere al cameriere chi fosse quel signore che, tra l’altro, sembrava di casa. Sorpresa. Il distinto e affabile interlocutore che aveva dissentito garbatamente dalle catastrofiche previsioni del Corriere della sera era il  ministro dell’Interno del governo in carica, il potentissimo signor Hurtz, frequentatore assiduo del ristorante italiano, come anche, ci spiegò il cameriere, lo stesso Schroder, anch’egli amico del proprietario del ristorante, salentino d’origine.  E la scorta dov’ è,  chiedemmo, increduli, al cameriere. Nessuna scorta, solo l’autista che, ci disse il cameriere, stava mangiando al tavolo accanto al ministro. Nè fuori del locale  c’erano auto o poliziotti. E la circostanza ovviamente ci colpì profondamente. Con i naturali paragoni cpn l’Italia dove, come anche il caso dell Fornero dimostra, non v’è potente che non abbia la sua brava scorta che fa tanto status simbol. Peccato che anche ora che al governo ci sono tanti tedescofilo (almeno a parole)  non v’è traccia di un nuovo corso che coniughi al rigore imposto ai derelitti la discrezione dei potenti. g.

P.S. Poche settimane dopo,  le previsioni del ministro circa gli esiti elettorali  per poco non si avveravano, perchè la Merkel vinse ma non fu un trionfo e  Schroder perse ma per poco.  Ed infatti i due partiti, quasi appaiati dagli elettori, diedero vita alla grande coalizione. E proprio il ministro  Kurtz del quale riconoscemmo la foto sui giornali fu in pista, senza successo,   per il posto di vicecancelliere della Merkel nel governò la Germania dopo le elezioni del 2005.