Questa foto, scattata ieri l’altro, potrebbe essere stata scattata 30 anni fa e intorno al tavolo macherebbero solo un paio di quelli che ora vi appaiono. E quelli che vi appaiono, questi  tutti appartenenti  al cosiddetto Terzo Polo,   da 30 anni  sul palcoscenico della politica italiana, insieme, ovviamente, a quelli delle postazioni concorrenti,  si apprestano a  proporsi  al Paese come il nuovo che avanza. Ma quando mai! Sono tutti, invece,   quelli che appaiono qui e gli altri che scalpitano  di lato, di sotto o di sopra, il vecchio che più vecchio non si può (c’è  qui anche La Malfa jr, oltre Casini, Fini e Rutelli!),   imputridito da decenni di potere, o di quà o di là, gestito con il solo risultato di aver dovuto affidarsi per manifesta inconcludenza,  a cosiddetti tecnici i quali, essendo stati scelti da loro, non potevano  che esserne  la loro fotografia: inconcludenti anch’essi.  Ed ora vorrebbero, solo cambiando nome e sigla, continuare  come se nulla fosse accaduto, invece di andarsene. Mentre la guerra finiva, sui muri di Roma,  dichiarata città aperta e nella quale si fronteggiavano gli eserciti che mostravano di non avere alcuna cura dei civili, mani ignote scrissero: andatevene tutti, lasciateci piangere da soli. E’ quello che ci sentiamo di dire a quelli che  da usati aggeggi del potere si propongono, imperterriti e desolatamente arroganti,  come il nuovo che avanza. g.