Superprivilegiato Fini sfotte  "Bisogna fare politica gratis"
QUESTO SIGNORE CHE VEDETE MENTRE SI ACCONCIA LA CRAVATTA SOTTO IL MENTO PERCEPISCE VENTI
MIL EURO AL MESE, E’ DEPUTATO DAL 1983, NON HA MAI LAVORATO…..

“La politica sia all’insegna del volontariato”. E ancora: “Si può fare politica senza percepire un solo centesimo”. Queste due “perle” non sono l’ennesima dichiarazione di quel campione della politica che è Beppe Grillo. Almeno, lui parlerebbe da perzona che non ha mai preso soldi dai cittadini non essendo un politico. No, a proferirle è uno dei campioni della politica nostrana, il presidente della Camera Gianfranco Fini. Parla di “zero centesimi” lui, che di euro al mese per fare il presidente a Montecitorio ne porta a casa ogni mese più di 20mila euro. Oltre al considerevole stipendio da deputato (16mila euro), accumula una serie impressionante di benefit che spettano solo alle alte cariche di Montecitorio: un ufficio, auto di servizio. Poi ci sono 4223 euro di indennità d’ufficio e un ulteriore rimborso di 154 euro per le spese telefoniche. Alla voce “Prerogative” c’è poi un cosidetto “plafond illimitato”, una sorta di lasciapassare senza fondo per altre spese. E questa voce risulta particolarmente strana, visto che Fini ha uno staff personale di tredici persone.

Logica e coerenza vorrebbero che Gianfry, dopo aver dispensato tanta saggezza, rinunci ai suoi benefit di ex presidente della Camera quando (finalmente) deciderà di lasciare lo scranno. Lui, però, è lo stesso che disse che si sarebbe dimesso se si fosse appurato che la famosa casa di Montecarlo era del genero Tulliani. E lo stesso che disse che si sarebbe dimesso da numero uno di Montecitorio il giorno in cui Silvio Berlusconi si fosse dimesso da Palazzo Chigi. Ciao. Da uno così è legittimo non attendersi eccessiva coerenza tra parole e azioni. Fonte Il Giornale, 27 aprile 2012

.…………..Se uno  dei tanti pensionati o lavoratori dipendenti che prende 500, o mille, o anche 1500 euro al mese, senza benefit, auto blu, segretari e quant’altro,  gli fa una pernacchia non commette reato, compie un atto di giustizia morale. Se gliene fa due, merita un premio. g