IL SUPERPRIVILEGIATO FINI PRNDE IN GIRO I SUPERTASSATI: “BISOGNA FARE POLITICA SENZA PRENDERE UN CENTESIMO”
Pubblicato il 27 aprile, 2012 in Costume | Nessun commento »
“La politica sia all’insegna del volontariato”. E ancora: “Si può fare politica senza percepire un solo centesimo”. Queste due “perle” non sono l’ennesima dichiarazione di quel campione della politica che è Beppe Grillo. Almeno, lui parlerebbe da perzona che non ha mai preso soldi dai cittadini non essendo un politico. No, a proferirle è uno dei campioni della politica nostrana, il presidente della Camera Gianfranco Fini. Parla di “zero centesimi” lui, che di euro al mese per fare il presidente a Montecitorio ne porta a casa ogni mese più di 20mila euro. Oltre al considerevole stipendio da deputato (16mila euro), accumula una serie impressionante di benefit che spettano solo alle alte cariche di Montecitorio: un ufficio, auto di servizio. Poi ci sono 4223 euro di indennità d’ufficio e un ulteriore rimborso di 154 euro per le spese telefoniche. Alla voce “Prerogative” c’è poi un cosidetto “plafond illimitato”, una sorta di lasciapassare senza fondo per altre spese. E questa voce risulta particolarmente strana, visto che Fini ha uno staff personale di tredici persone.
Logica e coerenza vorrebbero che Gianfry, dopo aver dispensato tanta saggezza, rinunci ai suoi benefit di ex presidente della Camera quando (finalmente) deciderà di lasciare lo scranno. Lui, però, è lo stesso che disse che si sarebbe dimesso se si fosse appurato che la famosa casa di Montecarlo era del genero Tulliani. E lo stesso che disse che si sarebbe dimesso da numero uno di Montecitorio il giorno in cui Silvio Berlusconi si fosse dimesso da Palazzo Chigi. Ciao. Da uno così è legittimo non attendersi eccessiva coerenza tra parole e azioni. Fonte Il Giornale, 27 aprile 2012
.…………..Se uno dei tanti pensionati o lavoratori dipendenti che prende 500, o mille, o anche 1500 euro al mese, senza benefit, auto blu, segretari e quant’altro, gli fa una pernacchia non commette reato, compie un atto di giustizia morale. Se gliene fa due, merita un premio. g