Il presidente Napolitano ieri ha detto di non aver visto un boom del partito di Grillo. E dove diavolo stava guardando? Forse pesano i problemi che l’età porta inevitabilmente alla vista.

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano

I

Se fosse così sarebbe scusato, prima o poi sono guai che toccano a tutti. Ma a pensarci bene, per Napolitano, la miopia è un problema non nuovo, ne è afflitto fin da giovane. A metà degli anni Cinquanta, già politico d’alto bordo,non vede le atrocità commesse dai soldati russi nell’invasione dell’Ungheria, che infatti benedice sventolando la bandiera rossa in segno di festa.

Passa il tempo e, da vicesegretario del Pci, non vede il flusso di rubli che Mosca riversa in nero nelle casse del partito (finanziamento illecito ai partiti). La vista poi continua a peggiorare. Negli anni Novanta non vede i privilegi di cui gode come presidente della Camera, e neppure vede bene come i partiti, compreso il suo, decidono di finanziarsi con soldi pubblici nella misura in cui oggi sappiamo. Le cose non migliorano al Quirinale: la miopia gli impedisce infatti di vedere che mentre fuori la gente tira la cinghia lui vive come un re nell’istituzione più costosa al mondo (quattro volte la Casa Bianca). È da capire Napolitano.

Che forse non ci ha visto bene neppure quando, dopo aver volutamente fatto macerare il governo Berlusconi nella palude del conflitto istituzionale, ha insediato Monti come salvatore della Patria. Perché le cose non stanno andando come aveva pre-visto, soprattutto è in forse la fase due del piano: consegnare il Paese alla sua adorata sinistra.

Già, perché come se non bastassero gli inciampi di Monti è pure arrivato imprevisto quel pazzo di Grillo a prosciugare il già arido mercato dei voti. Da suonatore, il presidente rischia di diventare suonato e più che la vista perde nervi e controllo. L’arbitro si rivela giocatore, quale è, e non riconosce i milioni di legittimi voti raccolti dal capocomico genovese. Napolitano mi sembra come Scalfaro nel ’93: con i suoi amici e colleghi magistrati aveva preparato la salita al potere della sinistra di Occhetto quando all’ultimo spuntò dal nulla tal Berlusconi, che non era comico ma ci divertì uguale. Apra gli occhi, presidente Napolitano, ma soprattutto teniamoli ben aperti noi. Alessandro Sallusti, Il Giornale, 9 maggio 2012

…………………Visto che Silviio pare non esserci più, meno male che c’è Sallusti che non le manda a dire e le dice, in questo caso al furbo e non miope Napolitano che svelando la sua indole antidemocratica ha sciaguratamente ironizzato sul voto conquistato dal  Movimento 5 Stelle, arrivando a dire ciò che nessun editorialista si era sognato di dire e cioè che non si fosse sentito il botto dei risultati proGrillo. Che a noi non piace ma che in questo momento dice a voce alta ciò che tutti gli italiani si dicono ogni mattina al bar, all’edicola del giornale,  nei treni, ovunque due si incontrino e parlino delle cose di ogni giorno. Solo Napolitano le ignora perchè, come gli ricorda Sallusti, lui vive al Qurinale che fu reggia dei Papi e poi dei Re ma che mai nessuno avrebbe immaginato sarebbe diventata la sede imperiale dell’ex ragazzino rosso – il ragazzo rosso era Giancarlo Paietta, per carità comunista,  ma sanguigno e verace! – che faceva il n. 2 ad Amendola, già allora veniva chiamato il “principe” per via della sua rassomiglianza fisica con l’ex re Umberto, si proclamava difensore dei lavoratori vedendoli solo da lontano, come ora, che dal Quirinale, a capo di  di ben duemila dipendenti che manco la Casa Imperiale giapponese ha mai avuto e non li ha la  Casa Regnante inglese, e neppure la Casa Bianca,  dotati di un numero adeguatamente enorme  di auto blu, il tutto al costo mirabolante di 248 milioni di euro all’anno,  invita gli italiani, compresi queelli che prendono 500 euro al mese, tutto compreso, a stringere la cinghia, per decreto del suo amico Monti da lui nominato, in spregio alle regole democrstiche, come era d’uso dalle parti del Kremlino ai suoi tempi, capo del governo, dopo averlo dotato adeguatamente di 25 mila euro al mese con il laticlavio che graziosamente gli ha concesso di senatore a vita. E’ ovvio che faccia furbescamente finta di non vedere Grillo…teme che gli guasti la festa. Noi speriamo di si. g.