Per sua stessa ammissione il governo dei tecnici ha fallito. La riforma del mercato del lavoro? Non ha tenuto da conto le persone più sofferenti e i più deboli? Le misure di austery? Non hanno portato alla crescita economica promessa dal premier Mario Monti.

Il ministro del Welfare Elsa Fornero

Il ministro del Welfare Elsa Fornero
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La riforma delle pensioni? È stata molto dura e ha creato gravi problemi. Insomma, un disastro. Nelle sue ultime due uscite pubbliche il ministro del Welfare Elsa Fornero ha personalmente distrutto il lavoro svolto fino a questo momento dall’esecutivo tecnico.

Una bordata via l’altra. Un affondo pesantissimo contro la leadership del Professore e l’operato dei tecnici. Altro che le lacrime versate dalla Fornero al momento di chiedere sacrifici agli italiani, qui siamo alle lacrime da coccodrillo. Perché, nel giro di soli due giorni, il ministro del Welfare non solo ha bastonato la credibilità di Monti, già di per sé non più tanto amato dagli italiani, ma ha anche affossato il proprio lavoro. La riforma delle pensioni e quella del mercato del lavoro sono, infatti, i due “grandi” contributi apportati dalla Fornero in questo governo. Eppure è lei stessa a bocciare entrambi i testi. Ieri pomeriggio, durante l’assemblea di Confcooperative, il ministro si è scagliata contro la riforma del lavoro accusando il governo e se stessa di essere “in ritardo nell’attenzione ai più sofferenti e ai più deboli”. Non solo. La Fornero ha pure avvertito che la riforma potrebbe anche “incentivare la fuga verso il sommerso”.

Il ministro allo Sviluppo economico, Corrado Passera

“Qui ammetto qualche mia responsabilità“, ha detto. Oggi, invece, ha affondato la riforma delle pensioni. Intervenendo in videoconferenza alla “Giornata nazionale della previdenza” alla Borsa Italiana, la Fornero ha fatto notare che la riforma è stata “molto dura” e “ha creato dei problemi a molte persone e molte famiglie, problemi dei quali il governo è consapevole”.

Due riforme, due errori pesantissimi. Errori che gli italiani stanno pagando sulla propria pelle. Errori che il governo Monti – a detta della Fornero – conosce benissimo e a cui non vuole, quindi, mettere mano. Prendiamo il caos sugli esodati, per fare un esempio. Proprio ieri la Fornero ha annunciato la copertura fino al 2014 per 65mila persone, ma ha anche avvertito: “Le risorse sono soltanto per due anni”. E Monti che fa? Un tempo, davanti alle lacrime e al cedimento emotivo, il robotico premier l’aveva solleva di peso togliendole la parola e prendendo la situazione in mano. Adesso tace. Anche il ministro allo Sviluppo economico Corrado Passera non sa che pesci pigliare: “Il disagio sociale e diffuso legato alla mancanza di lavoro in Italia è più ampio di quello che le statistiche dicono. È a rischio la tenuta economica e sociale del Paese”. All’assemblea di Retre imprese Italia Passera ha detto senza mezzi termini che buona parte della colpa ce l’ha proprio l’Unione europea: “Deve smettere di parlare di crescita, ma farla, con l’intelligenza di saper distinguere gli investimenti che creano sviluppo”.

E quindi? Quindi, i professori brancolano nel buio. Chiamati a gran voce dai poteri forti per risolvere la crisi economica, i tecnici non sanno più come muoversi. Lo spread tra i Btp decennali e i Bund tedeschi viaggia ancora sopra la soglia drammatica dei 400 punti base, la disoccupazione giovani è sempre a due cifre, la pressione fiscale veleggia verso il 50%. Ad oggi il governo Monti è riuscito a chiedere soltanto sacrifici. “Pensavamo che alle misure di rigore seguisse la crescita ma questo non si è verificato”, ha ammesso ieri la Fornero. Così non è stato. I mea culpa dei ministri servono a poco: non immetteranno liquidità nelle tasche dei contribuenti, non aiuteranno i giovani a trovare lavoro, non porteranno il differenziale sui titoli di Stato a livelli accettabili.

Aspettiamo ancora l’ideona per cavarci fuori da questo pasticcio. Anche un’ideina, però, andrebbe benone... 10 MAGGIO 2012