PDL, ORE DECISIVE, di Alessandro Sallusti
Pubblicato il 11 maggio, 2012 in Politica | Nessun commento »
Monti chiede scusa all’ex governo del centrodestra. È stato un errore, ha riconosciuto il premier smentendo una sua affermazione di martedì, mettere sul conto di Berlusconi il flagello dei suicidi causa crisi.
La retromarcia salva la diplomazia politica ma non cambia la sostanza delle cose. Che è questa. Il governo in carica gongola a prendersi responsabilità nei confronti dei salotti finanziari, della Merkel e della Banca centrale, ma non ha alcuna intenzione di prendersela nei confronti degli italiani, intesi come persone fisiche alle prese con enormi problemi reali. Qualcuno si ammazza? Peggio per lui. Altri non ce la fanno a pagare tutte le (tante) tasse? Evasori da mettere all’indice. E via dicendo.
Il motivo di un simile comportamento non è soltanto genetico (la razza superiore dei professori). Ognuno risponde ai suoi padroni. I loro sono Napolitano, le banche e qualche burattinaio senza volto. Non certo gli elettori. I partiti invece, per quanto sgangherati, affamati di soldi e infiltrati da mariuoli, agli affari nostri ci devono pensare eccome, pena il calcio nel sedere che li rispedisce a casa come dimostrato nelle recenti elezioni.
Per questo auspichiamo un veloce ritorno della politica nella stanza di comando, ben consci del rischio che ciò comporta. Per questo abbiamo chiesto ieri al Pdl di prendere le distanze dal governo Monti prima che sia troppo tardi. Il tema è al centro del dibattito, non per merito nostro ma per una presa di coscienza generale. Il premier e i suoi, capita l’aria che tira, oltre alle scuse si sono affrettati a riagitare lo spettro della Grecia e a promettere non meglio precisati provvedimenti per lo sviluppo. Hanno bisogno di prendere tempo per salvare più che noi la loro faccia. Può il Pdl pagare un prezzo così alto per un obiettivo così inutile? Berlusconi ha avviato le consultazioni tra i suoi. Molti sono per un gesto di rottura; pochi, ma capitanati da Gianni Letta, per turarsi il naso e continuare ad appoggiare il governo. Sono ore decisive e se passasse la seconda ipotesi, speriamo che il brutto odore non stordisca altri milioni di elettori. Il Giornale, 11 maggio 2012
.……………….Se dovesse passare la tesi di Letta, che pare aver convinto Berusconi, non basteranno quintali di disinfettante per eliminare la puzza che provocherà l’allontanamento di quei pochi elettori che ancora tengono il punto e continuano a votare PDL. Al di là delle solite dichiarazioni che fanno tutti all’indomani delle elezioni, il risultato elettorale è stato disastroso per il PDL. E ciò per la semplice ragione che l’elettorato del PDL, cioè l’elettorato di centro destra, avverte ilgovenro di Monti e compagni come nemico e come negatore dei principi e dei Valori cui si ispira da sempre chiuqnue voti il centrodestra. Continuare ad ignorare ciò per ragioni che sfuggono al comune sentire, salvo che non siano innominabili e perciò ignobili, è ujh errore gravissimo che non sarà perdonato al PDL o qualsiasi cosa dovesse prendere il suo posto dagli elettori che dovranno trovare altrove, anche nei movimenti più o meno border line alla politica, il luogo dove ormeggiare in attesa che la ragione ritorni a coniugarsi con il cuore. Val la pena di ricordar che il movimento dell’Uomo Qualunque, prima di trasformarsi nel dispregiativo e ingiusto neologismo di “qualunquismo”, vide la luce ad opera di un commediografo di medio valore, Gugliemo Giannini, nel periodo in cui a destra dello schieramneto politico italiano non v’erano punti di riferimento, per cui gli elettori, specie nel centrosud, che non intendevano dare fiducia nè alla DC, nè ai partiti del Fronte popolare, trovarono nel partito che aveva come simbolo un uomo torchiato dal fisco (simboli che ritornano….) il loro partito di riferimento, salvo, due anni dopo, già alle elezioni politiche del 1948 indirizzare i loro consensi verso il Partito Monarchico e l’appena nato MSI che in quella occaisone portò in Parlamento 5 deputati. Grae quindi è la responsabilità chegrava sul presidente Berlusconi cui incombe la decisione di staccare la spina a Monti che, da consumato politicante, un giorno bastona e il giorno successivo offre un pezzo di carota per far dimeticare le bastonate. Gioco vecchio quanto il mondo cui non dovrebbe abboccare nessuno, tantomeno uomini navigtati quali Berluscono e lo stesso Letta, salvo che, come molti iniziano a sospettare, ben altre e ben poco chiare motivazioni hanno prinma indotto Berlusconi a gettare la spugna e poi ad accettare di sostenere ujn governo che risucchia gli elettori del PDL per spingerli chissà dove. Speriamo che il buon senso ritorni ad illuminare la testa di chi decide. Ne va del futuro non solo e non tanto del centrodestra, ma del nostro Paese. g.