Arriva l'agguato fiscale su ogni spesa detratta

La lettera è arrivata nelle ultime due settimane a migliaia di contribuenti. Mittente Agenzia delle Entrate (nella foto, il direttore Attilio Befera), con a fianco tanto di stemma della Repubblica italiana. Il tono è cortese, ma senza troppi fronzoli. Anche perché alla fine quello riportato è un vero proprio ultimatum: si chiede di trasmettere entro 30 giorni all’Agenzia delle Entrate la documentazione originale delle spese per cui sono state effettuate detrazioni nelle dichiarazioni dei redditi degli anni precedenti. Nella maggiore parte dei casi si tratta degli anni di imposta relativi al triennio 2008-2010.

Agitazione tra contribuenti – Le lettere, anche per il tono perentorio, stanno suscitando grande agitazione fra i contribuenti che le ricevono. Primo perché o le Poste italiane sono un vero disastro, o probabilmente la data di intestazione della missiva è falsa: quasi tutte le lettere riportano date relative alla prima quindicina di giorni di aprile, e sono state consegnate dalla prima settimana di maggio in poi. Grazie agli accordi con lo Stato, sulla busta non è impresso il timbro postale, da cui l’Agenzia delle Entrate è assolta. Quindi l’ultimatum di 30 giorni è quasi sempre in scadenza per chi riceve la missiva. Seconda difficoltà: solo un sadico potrebbe inviare – per giunta nel momento economico attuale – nel mese di maggio ai contribuenti la richiesta di produrre entro poche ore o giorni tutta la documentazione relativa alle detrazioni degli anni precedenti. Perché quella documentazione in gran parte dei casi è custodita negli studi dei commercialisti, che a maggio stanno facendo ovviamente superlavoro per la presentazione delle dichiarazioni dei redditi 2011 – comprensive di Imu-  per i loro clienti. È  praticamente scontato che in poche ore o giorni non siano in grado di esibire la documentazione delle spese dei loro clienti relative agli anni passati. Stesso discorso per la documentazione relativa alle detrazioni più utilizzate: quelle per spese mediche. La documentazione originaria o è custodita dai commercialisti o da casse mutua e assicurazioni che hanno rimborsato parzialmente quelle spese mediche (è detraibile dalle tasse solo la differenza non rimborsata). È  praticamente scontato che anche per loro sia impossibile consegnare al contribuente migliaia di ricevute originali in pochi giorni.

Le sanzioni – Che cosa accade se non ce la si fa, cosa sicura? Lo spiega la stessa Agenzia delle Entrate nelle sue lettere. Il contribuente diventa automaticamente un evasore fiscale, le spese detratte vengono considerate tutte illegittime, vengono richieste indietro accompagnate da sanzioni e interessi che fanno lievitare di due o tre volte (spesso anche di più) il beneficio ricevuto negli anni passati. La pratica così diventa una cartella esattoriale, viene passata ad Equitalia che provvede alla riscossione nelle maniere brusche che ormai tristemente tutti conoscono. Un po’ troppo, tanto da rischiare di essere la goccia in grado di fare traboccare il vaso della rivolta fiscale.Lo Stato infatti sta chiedendo ai contribuenti un adempimento fiscale impossibile. Lo fa in violazione di una legge dello Stato: lo statuto del contribuente, che all’articolo 3 determina nel minimo di 60 giorni la richiesta che deve essere fatta per un nuovo adempimento fiscale (quale questo è). Violando le leggi dello Stato, lo Stato stesso si permette di mettere alla gogna i suoi cittadini più onesti (viene fatto solo con quelli che la dichiarazione dei redditi effettivamente presentano). E lo fa pure nel periodo tecnicamente e politicamente più inadatto che ci sia: quello della presentazione della nuova dichiarazione dei redditi. Ce ne è abbastanza perché il governo intervenga senza indugio e costringa l’Agenzia delle Entrate ad annullare tutte le «lettere pazze» fin qui inviate. di Franco Bechis, Libero, 15 maggio 2012

..………..E poi ci si meraviglia se c’è chi si arma e spara. Sono questi metodi che trasformano in nemico il fisco e chi lo rappresenta, speci per chi, la astragrande maggioranza della gente, è gente onesta che non tenta neppure di evadere, spesso perchè neppure può, come i lavoratori dipendenti e i pensionati. Ora questa altra tegola che si sta abbattendo sulla testa della gente, e non solo per il momento fiscale, ma anche per il momento economico. Una sanzione pari al doppio o al triplo della somma evasa,  ammesso che lo sia stata, con impedimento materiale  a verificarlo, è una tale provocazione che nessuno si meraviglierebbe di reazioni che di solito, secondo il noto principio della fisica, sono almeno uguali  (salvo, come sosteneva il nostro professore di fiscia, che non diventino doppie) e contrarie. Lo soppesino i cosiddetti tecnici chiamati perchè son bravi salvo, come nel caso delle dichiarazioni dei redditi tra il 2008 e il 2010, si siano rivelati falsi ed  contraffatti. g.