GRILLO NEI SONDAGGI SALE AL SECONDO POSTO FRA I PARTITI. MONTEZEMOLO “VALE” IL 3,5%. DRAMMATICO IL PDL: SCENDE AL 16 %.
Pubblicato il 26 maggio, 2012 in Politica | Nessun commento »
Mentre i partiti discutono sulle riforme il Movimento di Beppe Grillo fa un ulteriore balzo diventando il secondo partito e scalzando quindi il Pdl, ancora in caduta, che scende in terza posizione. Quanto a Luca Cordero di Montezemolo una sua discesa in campo per ora vale solo il 3,5 per cento. È quanto è emerso ieri nel sondaggio dell’Istituto Swg per la trasmissione Agorà su Rai3. Per Montezemolo, comunque, si tratta di un risultato, spiega Maurizio Pessato, vicepresidente dell’Istituto, determinato dal fatto che «in un paio di giorni è difficile che l’opinione pubblica possa registrare una novità». Quanto alla collocazione del movimento del presidente della Ferrari, la maggior parte degli intervistati lo vede alla guida di un nuovo Polo o alleato del centrodestra. Federico Vecchioni, intanto, coordinatore nazionale di Italia Futura, il «pensatoio» di Montezemolo, azzarda anche a una data del debutto del Movimento: «Si è parlato del 14, ma non per via della ricorrenza. Il Forum di Italia Futura sarà l’occasione per sciogliere alcune riserve, ma l’organizzazione dell’evento potrebbe anche spingerci a slittare a settembre. Magari non l’8». A prevalere su tutto, comunque, resta il «partito del non voto», sostanzialmente stabile intorno al 43%. Ma quella che sembra inarrestabile è la crescita del Movimento 5 Stelle, passato in una settimana dal 13,7 al 17 per cento, diventando nelle intenzioni di voto il secondo partito alle spalle del Pd, stabile al 24%. Scende ancora, invece, il Pdl, ora terzo partito con il 16% (-1,9 percento in 7 giorni). Quanto alla fiducia in Mario Monti, in una settimana è salita di un punto percentuale, attestandosi al 36 percento. Un aumento, spiega la Swg, «legato presumibilmente ai ballottaggi e all’evidenza che il sistema politico non regge. Così il governo diventa un riferimento importante». Ma il calo di consensi è generalizzato e riguarda anche gli altri partiti. L’Udc si attesta al 5,9%, calando rispetto all’ultima rilevazione sulle intenzioni di voto di un mese fa dello 0,3%, la Lega arriva al 5,7% (-0,5%), Futuro e Libertà è «premiato» con un 4 per cento di consensi ma anche Fini perde circa lo 0,9 per cento. Guadagnano invece, insieme ai grillini, tutti i partiti dell’area «estrema», sia a destra sia a sinistra che sono attualmente fuori dal Parlamento. Sinistra e Libertà è al 6%, la Destra di Storace al 3,5% e la Federazione della Sinistra arriva al 3 per cento. Il Tempo, 26 maggio 2012
……..La “salita” del movimento di Grillo, nonostante che alle prime battute del dopovoto si scopre avere gli stessi problemi di tutti i partiti – rivalità, colpi bassi, chi sei tu e chi sono io (Parma ne è esempio)- è la conseguenza della totale incapacità dei partiti, sia quelli che “ufficialmente” sostengono il governo Monti, sia quelli che “ufficialmente” stanno all’opposizone, di cogliere la lezione che gli elettori hanno voluto dare, sia con il voto di protesta, sia non andando a votare, per mettere fine ai giochi e giochetti che stanno acompagnando questo squallidfo crepuscolo della seconda Repubblica. Era nata sulle ceneri di Tangentopoli per cambiare metodi e comportamenti, muore questa seconda repubblica peggio della prima che almeno aveva avuto il merito di guidare la rinascita del Paese dopo la tregedia delal guerra e sulle macerie che la guerra aveva lasciato dietro di sè. Uomini di grande valore, tutti, specie quelli che coraggiosamente presero la strada dell’Occidente, aderirorno alla Nato, scelsero l’alleanza atlantica, seppero guidare il Paese fuori dalla tragedia, guidati da quel grande statista che fu Alcide De Gasperi, del quale va ricordato l’incipit con cui si presentò al tavolo della pace alla conferenza di Parigi: so, disse, De Gasperi che solo la vostra personale cortesia mi consente di essere qui ma io sono orgoglioso di rappresentare il mio Paese…..e conquistò il diritto di rappresentare gli interessi dell’Italia. Una Italia che in pochi anni rinacque a nuova vita, dando luogo al “miracolo economico” che sfociò negli indimenticati anni 60, con un Paese talmente in crescita che la sua moneta dell’epoca, la lira, potè conquistare l’Oscar per la moneta più forte sul mercato europeo e non solo. A fronte della prima repubblica, dunque, la seconda muore senza aver minimamente colto gli obiettivi morali, sociali ed economici, che erano stati propettati. Muore non nell’indifferenza della gente, come capitò alla prima repubblica, ma muore tra l’odio e il disprezzo degli elettori il cui 50% preannuncia la volontà di non andare a votare, mentre di quelli che esercitano o eserciteranno il diritto di voto, gran parte si allontanano con disgusto dai partiti tradizionali che tra ruberie e privilegi di cui continuano imperterriti a godere, manifestano essi si indifferenza, anzi tracotante indifferenza, ai problemi reali della gente. Dopo aver abdicato, forse furbescamente, forse vilmente, al proprio ruolo per affidarlo a improbabili tecnici che si sono rivelati dilettanti allo sbaraglio, invece di procedere a colpi di accetta a modificare l’attuale sistema istituzionale che non regge più, trascorrono il tempo che separa questa legislatura dalla sua fine naturale prima di andare al voto del prossimo aprile, ad esercitarsi in ormai ridicole e/o grottesche schermaglie finalizzate, è chiaro anche ai bambini, a lasciare le cose come stanno, per andare al rinnovo del Parlamento conservando l’attuale assetto isituzionale e con la stessa legge elettorale che ha consentito a tanti asini di diventare deputati e senatori, a tanti portaborse di trasformarsi in illuminati (sic) legislatori. Sembranmo tanti sepolcri imbiancati, anzi tante mummie, incapaci di guardarsi intorno e di capire che il baratro è vicino. Ma forse incapaci lo sono sempre stati, e noi non ce ne eravamo accorti. g.