Qualcuno ricorderà lo slogan coniato contro Nixon, il presidente pasticcione, intrallazzone e incapace di risolvere i problemi degli americani, dai suoi rivali democratici: «Comprereste una macchina usata da quest’uomo?».

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È la stessa domanda che mi viene in mente guardando la solita foto ricordo dei grandi del mondo scattata al termine dell’ennesimo inconcludente vertice: comprereste una macchina usata da gente che dopo averci trascinato, a vario titolo, in questo casino planetario ora non ha la più pallida idea di come tirarci fuori? In questi anni i cosiddetti grandi del mondo non ne hanno azzeccata una. Grazie anche all’impuntatura della Merkel non hanno salvato la Grecia quando farlo sarebbe costato poco o nulla, più o meno tutti hanno consegnato i loro paesi nelle mani di banchieri e finanzieri che in cambio di appoggi elettorali hanno avuto mani libere contro di noi, con la benedizione di Obama hanno tagliato la gola a Gheddafi, l’unico amico che l’Europa aveva in Nordafrica, spianato la strada all’insediamento di regimi islamico-integralisti, pensato di fermare la carneficina siriana con l’invio di osservatori disarmati. L’elenco sarebbe lungo e alcuni dei responsabili, come Zapatero e Sarkozy, non sorridono più di fronte ai fotografi accreditati. Ma le macerie restano e i loro successori si guardano bene dal rimuoverle. Discutono, si riuniscono ormai ogni settimana ma la ricetta non arriva. Anni fa ci spacciarono l’euro come il nostro Eldorado. Stiamo provando sulla pelle che rischia di essere la tomba, almeno per noi. Cosa ancora stanno aspettando a mettere tutte le carte in tavola lo sanno solo loro. Proprio come i venditori di auto usate. Alessandro Sallusti, Il Giornale, 20 giugno 2012