GLI UOMINI CHE (NON) FECERO L’IMPRESA A 1 EURO, di Mario Sechi
Pubblicato il 23 agosto, 2012 in Economia, Politica | Nessun commento »
Aprire una società a responsabilità limitata con un euro di capitale. Bene. Bravi. Bis. E poi? Il governo prepara mirabolanti annunci sulla crescita. I tecnici sono passati dal peggiorismo (strumentale al loro arrivo) all’ottimismo senza realismo (anch’esso utile alla causa del provvisorio che in Italia diventa permanente). E dunque ecco improvvisamente che l’Italia esce dal tunnel e la crescita inizia a lievitare come la torta della nonna. Ho il sospetto che in consiglio dei ministri non sappiano come si costituisce e avvia un’azienda. Perché la domanda (e poi?) ha una risposta micidiale dalla realtà che tanti imprenditori vivono tutti i giorni.
E poi? i soci dell’impresa con un euro di capitale vanno in banca. Hanno sottobraccio un buon business plan, pensano di avere un mercato, il prodotto è interessante. Toc toc! Permesso? «Si accomodino, prego». Vorremmo chiedere un finanziamento e una linea di credito. «Siamo una banca, è il nostro mestiere. Che capitale ha la società?». Un euro. «Un euro?». Sa, c’è la nuova legge… «Ah, che sbadato. Avete beni personali da dare in garanzia?». No, siamo giovani, iniziamo adesso, abbiamo un’idea, crediamo nel futuro… «Il vostro progetto è ottimo, ma non concediamo credito a una società con un euro di capitale, nessuna garanzia e un mercato da scoprire. Mi dispiace, provate con qualche altra banca». Ne abbiamo già girate cinque…. «Arrivederci, e in bocca al lupo».
E poi? Nessuno finanzia l’idea. Oppure si parte, con i risparmi di famiglia, l’aiuto di un amico, ma la concorrenza è spietata, il mercato globale. E poi? Finisce il carburante, il denaro. E poi? Si chiude la baracca. Dove l’economia funziona, la selezione naturale la fa il mercato, in Italia ancor prima di aprire l’attività è la banca che ti sega le gambe. Sei povero? Resti povero perché ci sono i soldi per i ricchi ma non per i poveri con buone idee. E se ce la fai a tirar su la serranda, ci pensa il fisco a spegnere i sogni di gloria.
E poi? «Toc toc! Permesso?».
Sì, chi è?
«Siamo di Equitalia…». Mario Sechi, Il Tempo, 23 agosto 2012
……Il sarcasmo di Sechi nel deridere la burletta di Monti, quella dell’impresa costitita con un solo euro di capitale, è la fotografia della immensa str…ta fatta dai partiti allorchè si sono affidati a Monti. Per dirla tutta, riprendendo una recetne battuta riportata dalla stampa, avrebbero fatto meglio ad afidarsi al mago Otelma. Di certo non avrebbe fatto peggio di Monti invocando gli spiriti e facendoci sorridere. Perchè il riso, almeno quello, fa buon sangue. g.