L'ispettore Callaghan manda a casa Barack Obama

Clint Eastwood (La Presse/Lydde Sladky)
di Michele Zurleni

Alla fine il suo show si è trasformato in un canto corale, basato su di uno slogan Let him go (lasciatelo andare) al quale lui stesso aveva dato il là, che ha galvanizzato la già entusiastica platea della convention repubblicana, felice che il misterioso ospite a sorpresa fosse proprio lui: Clint Eastwood, la Star di Hollywood repubblicana doc.

Una performance da grande professionista della scena e da appassionato politico, quella dell’Ispettore Callaghan; un misto tra il teatro di Eugène Ionesco e il David Letterman Show. 11 minuti in grado di entrare nella storia non solo della convention di Tampa, ma anche in quella della politica americana; del modo in cui viene (è stata) narrata.

Sul palco, accanto al podio, il regista di Flags of our Fathers e Gran Torino si è fatto portare una sedia vuota. Parla con il “fantasma” di Barack Obama e così facendo, traccia quello che per Eastwood è il suo ritratto politico: la vacuità. L’effetto scenico (ma anche mediatico) non poteva essere più efficace. L’attore fa le domande al suo invisibile ospite alle quali lui stesso risponde (facendo la parte del presidente) con un imbarazzato e sommeso tono.

In questa recita, condotto da uno degli attori americani dallo sguardo più intenso e dal carisma più forte, il balbettio usato da Eastwood per far rispondere Obama diventa quasi un grido (di impotenza) del presidente. L’Ispettore Callaghan si erge al ruolo di giudice. Ed emette la sua implacabile sentenza sull’inquilino della Casa Bianca. “Quando e’ stato eletto 4 anni fa tutti piangevano di gioia, anch’io mi sono emozionato. – ha raccontato – Poi ho pianto ancora, quando ho scoperto che oggi in America ci sono 23 milioni di poveri. Una tragedia vera, e l’amministrazione non ha fatto abbastanza per porvi rimedio” – ha chiosato.

Clint Eastwood – repubblicano da sempre – ha riabbracciato il suo partito. Aveva già dato il suo endorsement a Mitt Romney qualche settimana fa. Era stato l’atto che aveva sepolto le polemiche nate dopo lo spot sulla Chrysler che anche molti esponenti del suo partito avevano interpretato come favorevole a Obama.

Con lo show sul palco di Tampa, l’anziano regista ha regalato una buona dose di energie che i delegati del GOP potranno spendere nel  proseguo della campagna elettorale per la conquista della Casa Bianca. Panorama, 31 agosto 2012

……………….E’ stato Clint Eastwood ad entusiasmare, dopo il giovane e appassionato candidato alla vicepresidenza, la Convention repubblicana che ieri ha incoronato ufficialmente Mitt Romney candidato alla Casa Bianca. E lo show del vecchio Clint ha fatto più male ad Obama di cento comizi. I sondaggi lo confermano. Il voto del 6 novembre potrebbe certificarlo. E’ quello che si augurano tutti coloro che in America e in Europa sono consci del grande flop della presidenza Obama di questi ultimi 4 anni.