Mario Monti non si pone il problema di un bis al governo, gli italiani invece tra una bolletta della luce e un pieno di benzina si pongono una domanda: chi votare? L’offerta è da dopoguerra: abbiamo l’usato (Berlusconi), il saldo di fine stagione (Bersani), il riciclato (Casini), il discount (Di Pietro), l’hard discount (Fini), il modernariato (Vendola), il prodotto folk (Maroni). Il supermarket per ora offre questo. E le novità della collezione primaverile del 2013? Sono due: Matteo Renzi e Beppe Grillo. Il primo è design contemporaneo, il secondo è un acquisto online. Piaccia o meno, questa è la realtà della nostra politica: il sindaco di Firenze e il comico di Genova rappresentano due fenomeni di rottura con esiti diversi. Renzi mira ad abbattere la vecchia classe dirigente del Pd per costruire una sinistra moderna, non settaria, lontanissima dalla scuola politica delle Frattocchie; Grillo è un comico che fa sul serio, anch’egli vuole abbattere il sistema, ma non si vede all’orizzonte un progetto concreto al di là della missione di picconare il Palazzo. Entrambi hanno un merito: hanno fatto emergere la pochezza di una classe dirigente fuori dalla contemporaneità, una gerontocrazia che fa quadrato per impedire all’ampia fascia di italiani fra i trenta e i cinquant’anni di guidare il Paese, come succede nelle altre democrazie avanzate. Renzi è destinato a crescere nei sondaggi e a pescare anche a destra. Il Movimento 5Stelle è stabilmente quotato come il terzo partito italiano. Neppure un accordo di nomenklatura – sancito con una nuova legge elettorale – riuscirà a fermare questo processo di cambiamento. Renzi e Grillo sono destinati a diventare soggetti politici con un ruolo nelle istituzioni nazionali. A questo scenario manca solo un altro elemento: la trasformazione dei tecnici in politici che si sottopongono al giudizio degli elettori. Manca il partito di Monti. Un movimento laico, repubblicano, borghese, ancorato all’Europa, non popolare ma dichiaratamente elitario. Così l’offerta sarà completa. E il cittadino potrà scegliere chi governa. Senza trucchi e inganni. Mario Sechi, Il Tempo, 8 settembre 2012

..………….Ma il cittadino, “uomo qualunque” per eccellenza, non potrebbe mai scegliere il partito elitario di Monti, il partito dei ricchi e opulenti super manger di stato, che dopo essere stati complici e talvolta,  anzi spesso responsabili essi stessi,  per decenni,  del dissesto del Paese, ora pretendono di amministarlo, ovviamente facendo pagare i costi senmpre e solo all’”uomo qualunque”. g.