SPARITI I GIGANTI, RESTANO I NANI DELLA POLITICA, di Mario Sechi
Pubblicato il 15 settembre, 2012 in Politica | Nessun commento »
La campagna elettorale è di fatto aperta, ma se giudichiamo la qualità del dibattito finora espresso possiamo tranquillamente dire che le elezioni sono inutili. Il mondo è in fiamme, in Medio Oriente il fanatismo islamico usa la violenza a fini pseudo-religiosi; in Cina è in corso un regolamento di conti tra i mandarini del capitalismo, la Russia approfitta delle distrazioni di tutti per ristabilire l’influenza sull’ex impero, l’Africa continua ad essere un continente abbandonato, ma colonizzato sempre più da Pechino, le primavere arabe sono diventate inverni, gli Stati Uniti in mezzo a questo caos sono al rush finale della campagna presidenziale, mentre l’Europa cerca di tamponare la recessione economica. Questa è l’agenda globale, sfido chiunque a trovarne traccia nel dibattito pubblico dei partiti che si contenderanno la guida della terza economia d’Europa, l’Italia. Ancor più desolante è constatare l’inadeguatezza dell’offerta dei due poli: 1. Bersani propone una ricetta la cui traduzione è facile: tassa e spendi. Basta mettere in fila i suoi ragionamenti per capire che l’equilibrio dei conti salterebbe dopo cinque minuti e la pressione fiscale salirebbe di qualche altro punto al grido gioioso di «anche i ricchi piangono»; 2. Berlusconi fa sapere di essere in un momento di riflessione. Sarebbe il primo che si concede in vent’anni sulla scena politica, una notizia. In realtà Berlusconi non ha le idee chiare, prende tempo, e dimostra di giocare una partita di rimessa, lui che è sempre stato un attaccante. A pochi mesi dal voto gli elettori liberali non sanno letteralmente quale sarà la rotta di quello che fu il primo partito del 2008. Il resto dello scenario politico è un magma, avanza, brucia tutto quello che incontra, ma non costruisce nulla. Un sistema senza alleanze e coalizioni – pure con il proporzionale – non va da nessuna parte. Anche nella Prima Repubblica servivano almeno due partiti grandi per costruire un sistema. Oltre mezzo secolo di democrazia italiana è stato un confronto serrato tra Dc e Pci, i prossimi anni rischiano di essere un film muto fra partiti-puffi. Spariti i giganti, restano i nani. Mario Sechi, Il Tempo, 15 settembre 2012
…………….Dalle nostre parti si dice: le spade appese e i foderi a fare la guerra. E’ proprio così, ovunque, ad ogni livello. Il fatto è che i giganti, ovunque, non nascono tali, si formano piano piano. E’ così sopratutto in politica, così è stato nella tanto vituperata e ogni giorno di più rimpjanta prima repubblica. I giganti della politica della prima repubblica, ad ogni livello,prima di diventarlo facevano la gavetta per crescere ogni giorno. Peccato che qualcuno lo abbia dimenticato. g.