DIMINUISCE L’IRPEF, AUMENTA L’IVA: CHI VINCE E CHI PERDE.
Pubblicato il 11 ottobre, 2012 in Economia | Nessun commento »
A conti fatti, tra l’aumento dei consumi e gli sconti fiscali, la riduzione della pressione fiscale rischia di risolversi in un saldo negativo nelle tasche dei contribuenti. L’impatto delle nuove aliquote
LE NUOVE ALIQUOTE DI IVA E IRPEF:
Reddito imponibile | Aliquota | Irpef (lorda) |
fino a 15.000 | 22% [23%] |
22% [23%] del reddito |
da 15.001 a 28.000 | 26% [27%] | 3.300 [3.450] + 26% [27%] sulla parte oltre i 15.000 |
da 28.001 a 55.000 | 38% | 6.680 [6.960] + 38% sulla parte oltre i 28.000 |
da 55.001 a 75.000 | 41% | 16.940 [17.220] + 41% sulla parte oltre i 55.000 |
oltre 75.000 | 43% | 25.140 [25.420] + 43% sulla parte oltre i 75.000 |
Il taglio dell’Irpef di un punto percentuale sui primi due scaglioni di reddito e l’aumento dell’Iva dal 21 al 22% e dal 10 all’11%”, secondo quanto presentato nella Legge di stabilità, ha sollevato molte polemiche tra le fila dei consumatori, dei commercianti e delle piccole imprese: rischia di diventare una manovra boomerang.
A conti fatti, i benefici che abbassano l’imposta sui redditi – e che comunque non supereranno i 280 euro annui – vengono erosi dall’aumento dell’Iva che scatterebbe a luglio e che produrrà un notevole aumento dei prezzi, anche se il ministro Vittorio Grilli ha annunciato che farà di tutto per scongiurare la crescita del balzello. Inoltre, come segnala la CGIA di Mestre, la stangata andrà a colpire anche gli 8 milioni di contribuenti italiani incapienti (pari al 20% circa del totale dei contribuenti), che oggi si ritrovano nella cosiddetta “no tax area” e che pertanto non beneficeranno di alcuna riduzione Irpef.
Numerose associazioni tracciano un quadro fosco e quantificano l’impatto dell’aumento dell’IVA sulla spesa delle famiglie.
Confcommercio. Con le misure sull’Iva il calo dei consumi nel 2013 sarà dello 0,9% e ancor peggio andrà nel 2014, sostiene infatti l’ufficio studi dell’ente. Si chiama “difetto capitale” della manovra”, perché ridurrà il valore, in termini di potere d’acquisto, di tutti i risparmi attualmente detenuti dalle famiglie.
Codacons. L’aumento dell’Iva significa una stangata media, su base annua, considerando la famiglia media Istat da 2,4 componenti, pari a 273 euro: 176 euro per l’Iva dal 21 al 22% e 97 euro per l’Iva dal 10 all’11%”. Ovviamente, ha spiegato il Codacons, la stangata sarà ben maggiore per le famiglie più numerose: 324 euro per una famiglia di 3 persone, 432 per 4 componenti.
Coldiretti. L’aumento dell’Iva porterà un rincaro di 500 milioni di euro nella spesa delle famiglie.
Confesercenti. “Una inaccettabile mazzata da 1,5 miliardi di euro mascherata da taglio della pressione fiscale”.
CGIA di Mestre. Saranno penalizzati soprattutto i meno abbienti, mentre i vantaggi economici maggiori riguarderanno i redditi da 30.000 euro. Ecco i conti realizzati dall’Associazione Artigiani Piccole Imprese Mestre applicati alla tipologia del contribuente senza famigliari a carico, nell’ipotesi che in entrambi gli anni presi in esame (2013, 2014) i consumi e i livelli di reddito rimangano gli stessi del 2012.
CONTRIBUENTE SENZA FAMIGLIARI A CARICO (valori in €)