LA MERKEL: l’UE DEVE POTER INTERVENIRE SUI BILANCI NAZIONALI: DA IMPIAGATUCCIA DELLA GERMANIA COMUNISTA A NUOVO KAISER
Pubblicato il 18 ottobre, 2012 in Politica, Politica estera | Nessun commento »
“Abbiamo fatto buoni progressi nel rafforzamento della disciplina di bilancio con il fiscal pact, ma siamo dell’opinione, e parlo a nome del governo tedesco, che dobbiamo fare un passo in avanti nel dare all’Europa il diritto di intervento sui bilanci nazionali”.
Angela Merkel vuol mettere le mani sull’Europa. E lo dice chiaramente al Bundestag, in vista del vertice europeo dei capi di stato e di governo che si terrà questo pomeriggio a Bruxelles.
La cancelliera tedesca si è detta d’accordo con la proposta del ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble di creare un commissario unico per l’euro e di rafforzare il Parlamento europeo. E ha lanciato l’idea di un nuovo fondo “ricavato per esempio dalla tobin tax”, per investire in specifici progetti nei Paesi membri.
Inoltre, la cancelliera teutonica ha espresso sostegno alla proposta sul supercommissario di Wolfgang Schaeuble: la Germania è favorevole a che si faccia un passo avanti nell’Europa e si accordi “un effettivo diritto di ingerenza sui bilanci nazionali” al commissario europeo della moneta. Infine, la Merkel ha difeso la possibilità di affidare al commissario europeo agli affari economici un diritto di veto sui budget nazionali degli stati membri.
Borse europee contrastate in attesa dell’inizio del vertice Ue di Bruxelles dove però “non saranno prese decisioni concrete”. Tensione in Grecia, dove si tiene il secondo sciopero generale in tre settimane contro le misure di austerità del governo.
Le 24 ore di sciopero, indette dalle due principali sigle sindacali, si tengono a ridosso del vertice dei capi di stato e di governo che si apre oggi pomeriggio Bruxelles. Atene ha varato altri 11,5 miliardi di euro di sacrifici per convincere Ue e Fmi a sbloccare la seconda serie di aiuti da 130 miliardi di euro. Probabilmente i leader europei non decideranno tra oggi e domani il via libera alla nuova tranche di aiuti, ma comunque discuteranno del caso greco.
Violenti scontri sono scoppiati ad Atene durante la manifestazione per lo sciopero generale. La polizia anti-sommossa ha sparato lacrimogeni per disperdere centinaia di black bloc che avevano scagliato bottiglie incendiarie nei pressi di Piazza Syntagma.Entro novembre gli aiuti dovranno essere sbloccati per evitare il default del paese. Per lo sciopero generale è prevista la paralisi dei trasporti, la chiusura degli uffici pubblici, di molti negozi e delle banche e il funzionamento a scartamento ridotto degli ospedali. Per quanto riguarda la situazione della Spagna, la Merkel ha specificato che “dipende solamente da Madrid” decidere su una eventuale richiesta di aiuti all’Ue. Il Giornale 19 ottobre 2012
.…………Insomma la Merkel non riesce a nascondere più di tanto la sua vocazione alla prepotenza che le deriva, evidentemente, dalla sua formazione culturale nella Germania dell’Est, cioè la Germania che era più comunista dell’Unione Sovietica e dove lo Stato invadeva la vita dei cittadini non solo vietando loro una vita libera, ma interveniva nella loro stessa vita, trattandoli da sudditi e spesso da prigionieri, del che è ritratto sconvolgente un film premiato con l’Oscar come miglior film straniero nel 2006, appunto La vita degli altri, nel quale viene descritto il ruolo dello stato comunsita nella vita dei singoli individui. E’ quel che la Merkel vuol riproporre nella vita degli stati mebri dell’Unione Europea senza che quest’ultima sia mai stata trasformata in unione politica oltre che monetaria ed economica, cioè acefala del più importante e determinate riconoscimento, quello che proviene dal basso, cioè dai cittadini che sono gli unici che essendone depositari possono delegare funzioni politiche ad organismi che, sinora, nulla hanno di politico e democratico, e molto, anzi solo di oligarchico e autoreferenziale. Incurante di quel che accade in Europa, della crisi che ha investito tutti gli stati, demolendo le economie più deboli e quelle dei paesi più esposti, la Merkel, proprio come l’esercito hitleriano che dilagava in Europa all’inizio della guerra mondiale e tutto distruggeva lasciando dietro di se macerie e rovine, va avanti del tutto indifferente alle conseguenze di tale politica cieca e senza sbocchi. Anche a casa sua incominciano a pensarla così. Il futuro candidato cancelliere socialdemocratico alle elezioni del prossimo anno, ha questa mattina fortemente contestato alla Merkel la disattenta politica sin qui portata avanti che se per il momento può sembrare fare la fortuna della Germania, in prospettiva ne determinerà l’isolamento. Come in una ipotetica guerra nucleare, al termine della quale, ove scoppiasse, il vincitore si troverebbe dinanzi al deserto in cui il mondo sarebbe stato trasforamto dalle armi nucleari. Ma se la Merkel va avanti come un carro armato tigre, quello in dotazione ai tedeschi durante la guerra, considerandosi un nuovo Rommel in gonnella, la colpa è anche della fragile capacità degli altri leader europei di frenarla e di imporle un cambiamento di rotta. Anche presunti primi della classe, tra i quali, anche oggi, il discusso ministro dell’Economia italiano ha arruolato il premier Monti, non si avvedono che lasciandola fare, accettandone le teorie e non respingendone la tendenza egemonica, finiranno per essere complici, anzi già lo sono, di una politica che finirà col distruggere il sogno dell’Europa unita che però non era quello dell’ Europa dei banchieri e delle monete, ma l’Europa dei popoli e della gente. A quest Europa, in anni ormai lontani, dedicammo la nostra vita e intitolammo i nostri slogans – Italia, Europa, Rivoluzione ! – e a questa Europa rimaniamo fedeli. A quella della Merkel non siamo disposti a pagare alcun prezzo, tanto meno a sacrificare la nostra sovranità nazionale. g.