Scontri tra studenti e polizia. A Torino bastonato un agente: è grave

Studenti in piazza contro i tagli del governo. A Milano vetrine delle banche rotte. A Torino gli autonomi accerchiano un poliziotto e lo prendono a bastonate. Poi occupano la sede della Provincia e issano la bandiera No Tav

Doveva essere una giornata di “normali” proteste contro il governo, con manifestazioni in tutta Italia organizzate da studenti, docenti, in contemporanea con lo sciopero generale indetto dalla Cgil. Alla fine, però, a prevalere nelle cronache non sono tanto le motivazioni alla base delle agitazioni quanto le violenze e gli scontri scatenati dalle frange più estreme degli studenti, uniti a gruppi di anarchici e centri sociali.

La solita miscela esplosiva che non perde occasione per scatenare il caos nel Paese. A Torino un gruppo di autonomi ha prima accerchiato e poi preso a bastonato un agente della polizia. Poliziotti feriti anche a Roma e Milano. In diverse città vetrine spaccate e muri imbrattati.

Torino, poliziotto accerchiato e bastonato

Un poliziotto è stato gravemente ferito dagli autonomi davanti alla sede della Provincia di corso Inghilterra a Torino. È stato accerchiato da una ventina di giovani, armati di bastoni e mazze da baseball, che lo hanno colpito alla testa spaccandogli il casco e un braccio. Il poliziotto è stato portato all’ospedale Mauriziano. Un gruppo di oltre cento persone mascherate e armate di bastoni e fumogeni ha fatto irruzione al piano nobile di Palazzo Cisterna, sede della Provincia di Torino, issando la bandiera No Tav al posto di quella europea .Hanno divelto un cancello e hanno portato via sedie e mobili, accatastandoli in strada.

Bombe carta a Padova

Due poliziotti sono rimasti feriti nel corso degli scontri a Padova, uno in modo più serio. Il primo agente ha una gamba lacerata da una bomba-carta che ha oltrepassato la tuta di servizio, l’altro ha avuto un mancamento in seguito allo scoppio di un’analogo ordigno rudimentale.

Milano, vetrine rotte in centro

Scritte e vetrine in frantumi durante il corteo degli studenti. Un gruppo di manifestanti ha danneggiato tre vetrate del Punto Enel di via Broletto e quelle della filiale Unicredit nella stessa via. Scritte anche sulla filiale Cariparma e il portone della sede Consob. Prese di mira anche le sedi di Unicredit e Intesa Sanpaolo di piazza Cordusio. Alcuni studenti sfilano a volto coperto. Lancio di petardi contro Palazzo Gonzaga, sede distaccata dell’Università Cattolica di Milano. I ragazzi protestano, si legge su uno striscione affisso sul cancello dell’edificio storico, per il “50 per cento scuole pubbliche inagibili, mentre le private non pagano l’Imu”.
Dopo essere stati respinti da due cariche della polizia all’angolo tra corso Magenta e via deTogni, una parte del corteo milanese si è allontanata in via Carducci. La polizia in tenuta antisommossa ha presidiato l’incrocio per impedire alla manifestazione di arrivare alla sede milanese del parlamento europeo a Palazzo delle Stelline. Mezzi blindati bloccano la strada. Ad avvicinarsi alla polizia, indossando caschi e con scudi di polistirolo che riportavano i titoli dei classici della letteratura,  una quarantina di studenti, che in un primo momento hanno rotto il cordone della polizia e poi sono stati respinti. I manifestanti hanno lanciato fumogeni e sampietrini tentando una seconda carica che è stata ugualmente respinta.

.…..Questa la cronaca della guerriglia che ha interessato molte città italiane, poste sotto assedio dai manifestanti. Ma non è andata meglio in tutta Europa. In Spagna, in Portrogallo, in Gracia in Polonia,  ovunque le politiche restrittive, ai limiti della persecuzione, imposte dalla Germania posthitleriana in persona dell’ex ragazza dell’Est, Angela Merkel, con la complicità dei rappresentanti delle Banche ingternazionali, in primo luogo dell’uomo qualunque per eccellenza, cioè il sig. Monti Mario, la gente, i cittadini, i lavoratori, le donne, gli studenti, i pensionati, sono scesi i piazza, arrabbiati sino alla incazzatura,  affamati, disperati, per le restrizioni sempre più vergognose dell’Unione Europea, pronti a no lasciare le piazze sino a quando non si porrà fine a questa politica che impoverisce i popoli e arricchisce i banchieri, specie quelli tedeschi. Si fa strada l’idea di un megasciopero generale in tutti i paesi dell’Unione Europea, per dare risposta forte, secca, tengibile ai governanti, che tradendo lo spirito di solidfarietà che dovrebbe essere alla base della stessa ragione d’essere dell’Unione Europea, tralasciano i motivi della politica per far emergere solo le ragioni economiche che da sole non possono cementare nessuna unità. Una forte unione di base non solo può servire a fermare le politiche scelelrate dei bancheiri e dei loro fidi, ma può servgire a realizzare quella vera unione europea vagheggiata dagli apostoli dell’Europa dei popoli e delle Nazioni, da Mazzini a DeGasperi.g.

P.S.Mentre le città italiane e quelle europee si infiammano, il premier itlaiani Monti se ne va in Algeria a celebrare la “primavera araba” che è stata l’ultima sconfitta politica ed economica  dell’Europa del trio Merkel-Sarkozy-Cameron con l’appoggio esterno del tremabondo riconfermatio presidente americano che per salvare le banche americane non ci ha pensato u attimo ad affondare la nave europea della quale non gliene frega nulla.