MASCALZONI NO, MA ANCHE SI, di Alessandro Sallusti
Pubblicato il 20 gennaio, 2013 in Politica | Nessun commento »
Il candidato Ingroia, leader rivoluzionario, non si è abituato al suo nuovo ruolo di politico.
Da pm faceva domande e i malcapitati dovevano rispondere. Oggi a rispondere, come candidato premier, tocca a lui. E lui le domande proprio non le sopporta, come ha dimostrato l’altra sera nella trasmissione condotta su Raitre da Lucia Annunziata. Tanto che mi è venuto spontaneo dargli, in diretta, del mascalzone. Che significa, cito da vocabolario: falso, senza scrupoli, birbante, monello. Non volevo offenderlo, ma solo evidenziare le sue reticenze e le sue furbizie dialettiche. Un classico «mascalzone latino», nome noto nel mondo grazie alla vela, che finge di non vedere il suo doppiopesismo: moralmente ed eticamente intransigente con gli altri, indulgente con se stesso. Tanto da non dimettersi dalla magistratura, da candidarsi anche dove non può essere eletto per legge (Sicilia), da sostenere i No Tav e avere come alleato l’inventore della Tav (Di Pietro), da criticare la legge elettorale ma utilizzarla per piazzare candidati protetti a destra e a manca. L’elenco sarebbe lungo. Ingroia non sarà mascalzone nel senso criminale della parola, ma diciamolo: il suo comportamento è certamente da birbante. Basta intenderci sul significato delle parole. Il Giornale, 20 gennaio 2013