MONTI: LE TASSE AL POSTO DEL CUORE, di Alessandro Sallusti
Pubblicato il 28 gennaio, 2013 in Politica | Nessun commento »
A proposito delle scuse pretese da Berlusconi per avere detto la verità su Mussolini, a quando quelle di Monti ai terremotati dell’Emilia e a tutti noi italiani? Tutto preso a salvare la banca del Pd e a ingraziarsi i potenti d’Europa, il premier si è distratto e nell’anno di regno, non ha cavato un ragno dal buco.
Neppure dalle voragini aperte dal sisma. Il suo governo non solo ha lasciato sostanzialmente soli i malcapitati, ma, non contento, li ha pure tassati. Un ragioniere avrebbe avuto più buonsenso oltre che buon cuore. Ecco perché ieri, in visita elettorale nei luoghi del disastro, il premier si è preso giustamente del buffone, del ladro ed è stato bersaglio (mancato) di lanci di ortaggi e uova.
Ho conosciuto e incontrato amministratori, imprenditori e famiglie delle zone terremotate. Non chiedono elemosina e compassione, forse neppure aiuti. Ma pretendono di non essere almeno bastonati e puniti dallo Stato dopo essere stati nel misterioso mirino della natura. Se il governo ha trovato quattro miliardi per la banca del Pd, vuole dire che non mancano i soldi. Manca la politica, che ruba e sperpera ma non può prescindere, a differenza dei tecnici, dai bisogni della gente.
E dire che Monti si è scelto come compagni di avventura due emiliani, Casini e Fini. I quali preferiscono parlare in tv di bunga bunga, conflitto di interessi, insomma di Berlusconi e dei suoi presunti problemi, che della loro gente. Ci si può fidare di politici del genere? Qui non stiamo parlando di solo solidarismo, in gioco c’è la tenuta di uno dei territori locomotiva del Paese. Gli emiliani sono gente tosta, ce la faranno, ma certo stanno prendendo coscienza che il Pd, partito egemone e con un controllo militare del territorio, è più sensibile ai problemi delle sue banche che a quelli dei suoi amministrati. Bersani ha voglia a sbranare. Sbrani i suoi, e se stesso, per aver permesso tanto a Monti e alla regione più rossa d’Italia.Buffoni,e questa volta non siamo noi a dirlo. Il Giornale, 28 gennaio 2013