Se la situazione non fosse seria, anzi drammatica, ci sarebbe da ridere. Bersani, alla ricerca del sostegno per una maggioranza di governo, su incarico di Napolitano e in attesa del miracolo, ieri ha fatto alcuni giri di valzer che, vista l’ora (era fissata la Direzione farsa del Pd) non hanno compreso anche il portiere di casa sua. Era veramente urgente e plausibile parlare con Saviano, con don Ciotti, con la Gioventù federalista? Non se ne abbia il segretario Pd se poi sui social network si sprecano i commenti di fuoco. È proprio necessario arrivare fino a giovedì per riferire al presidente Napolitano che non perde occasione per ricordargli di far presto?
Inascoltato il grido d’allarme del leader di Confindustria Squinzi, anche il segretario Cgil, Susanna Camusso, di certo non grillina, ha insistito su più spesa pubblica, meno imposte e, addirittura quasi berlusconianamente, togliere il pagamento dell’Imu sulla prima casa fino a mille euro. Con un’ultima frecciata al compagno Pier Luigi: la trasparenza nei costi della politica non deve essere la priorità. Bersani invece mentre continua a respingere al mittente la proposta del Pdl, di un governo di larghe intese con lui stesso premier e il segretario del Pdl vice, preferisce immaginare un cambiamento sostenuto da «corresponsabili». Ovvero? Grillo e Monti? E se il rischio implosione del Pd non lo tange, le voci di un possibile downgrade di Moody’s non lo sfiorano e neanche le parole del presidente Dijsselbloem lo spaventano: il salvataggio di Cipro, con il prelievo sui conti bancari, è un nuovo modello da seguire in tutti i Paesi a rischio. Italia compresa.
Bersani sta perdendo tempo. Gli italiani stanno perdendo tutto. Compreso l’ottimismo.Sarina Biraghi, Il Tempo, 27 marzo 2013