Alla fine voglio tornare a Itaca. Dico alle destre sparse, compreso Futuro e libertà che, finalmente libera dal suo capo, ha deciso di convergere verso destra, una destra nazionale ed europea. Non so se europea sia l’aggettivo giusto in questo momento: la forza delle destre in tutta Europa è di rappresentare la critica alla Ue e ai suoi parametri tecno-finanziari. Ma capisco la petizione di principio se si tratta di difendere l’Europa dall’Euro.
Torno alla destra in rotta verso Itaca dopo il disastro elettorale. Lo proponemmo un anno fa, i finiani sghignazzarono, altri rimasero abbarbicati ai loro posticini, pochi si mossero (per la verità Storace fu il primo a crederci). Hanno lasciato deperire un patrimonio di consensi e di valori, una storia politica, una comunità e un ruolo attivo nel presente. Mancando ora un capo e una leadership riconosciuta da tutti, affidatevi a due cose opposte: un’Idea e un capitale. L’idea è il collante da riscoprire subito in un confronto aperto tra tutte le componenti derivate da An, più destre libere ed ex missini. Il capitale è il carburante per partire, scongelando il cospicuo patrimonio della Fondazione di An che è l’unico luogo in cui si ritrovano tutte le componenti. Partite da quei due patrimoni, il leader poi verrà. Lasciate stare la pretesa di essere il centro-destra, c’è già il Pdl per questo. Voi siete la destra, semplicemente e unicamente la destra, e lo siete solo voi. Poi chiamatela in modo diverso, lasciate pure gli zombie del Novecento. A Itaca si torna per ripartire. Marcello Veneziani, 12 maggio 2013
……………Ci piace questa esortazione di Veneziani, ci fa riflettere, ci induce a meditare. Tornare ad Itaca per ripartire può essere una buona idea. Non solo dopo il disastro elettorale più recente, ma anche dopo la dilapidazione del patrimonio umano, culturale, morale, etico di una comunità che prima ancora che politica era sopratutto una comunità umana. Dilapidazione che affonda le radici in tempi ormai lontani e con protagonisti ormai quasi tutti scomparsi, non solo dalla politica, e accentuata dalla diaspora provocata dalle fumogene ambizioni di Fini. Di qui si deve ripartire, dopo essere arrivati ad Itaca, dalla ricostruzione di una comunità che si identifichi prima ncora che nella comunanza dei valori politici in quelli umani che furono il terreno sul quale dopo la guerra rinacque e riebbe cittadinanza nel nostro Paese la Destra come valore e come protagonista della politica e del futuro. Non è tardi per ricominciare e per riconquistare il ruolo che alla Destra spetta nel nostro Paese. Non è tardi, purchè quelli richiamati in servizio non usino questo stratagemma solo per ragioni contingenti che Veneziani indica come strumento – i beni della fondazione AN – e che taluni potrebbero considerare obiettivo. Vedremo. g.