Siv Kristin Sællmann, una delle più apprezzate giornaliste della tv pubblica norvegese, non potrà più indossare in video la catenina con la croce che ha fatto imbestialire i musulmani – “Quel simbolo non garantisce l’imparzialità del canale. Offende l’Islam…”

Non è bastato a Siv Kristin Sællmann essere una delle più apprezzate e conosciute giornaliste della tv pubblica norvegese Nrk. Kristin ha commesso un errore: ha indossato una collanina con la croce durante la conduzione di un telegiornale.Secondo quanto riferito dai vertici della tv, alcuni spettatori – soprattutto esponenti della comunità islamica locale – hanno protestato: «Quella catenina con la croce offende l’Islam». «Quel simbolo non garantisce l’imparzialità del canale». Risultato: alla conduttrice è stato vietato di ripresentarsi in video con quella piccola croce (1,4 centimetri, ha dichiarato la stessa giornalista).

Un caso che ricorda molto da vicino l’incredibile vicenda di Nadia Eweida, dipendente della compagnia aerea British Airways che dopo sette anni ha vinto la sua battaglia legale. La Corte Europea dei diritti umani ha infatti riconosciuto, nel gennaio scorso, che la donna era stata discriminata quando i suoi superiori le impedirono di portare una croce al collo sul posto di lavoro.

Nel caso della cristiana copta Eweida la sentenza di Strasburgo aveva messo in evidenza «l’importanza della libertà di religione, elemento essenziale dell’identità dei credenti e fondamento, tra altri, delle società democratiche pluraliste». Al contempo, però, la Corte aveva messo in guardia dai casi in cui «la pratica religiosa di un individuo sconfina sui diritti altrui». In quei casi può essere «oggetto di restrizioni». Chissà la collanina di Kristin in quale caso ricade. Mauro Pianta, La Stampa, 12 novembre 2013

……………..La differenza tra il mondo libero e l’altra parte del mondo è tutta qui: i cattolici non possono esibire il simbolo della loro fede perchè offende gli islamici, gli islamici possono ostentare (giustamente) i loro senza che passi neppure per la mente ai cattolici e ai praticanti di qualsivoglia altra religione al mondo di sentirsi nè offesi, mè tantomeno turbati. Insomma la libertà di fede, proclamata come emblema di democrazia universale, è a senso unicom, a danno, ovviamente, di chi non è islamico. g