Madre e padre cancellati. Non esistono più. Ora sono stati trasformati in genitore 1 e genitore 2 . Sul libretto delle giustificazioni degli alunni del Liceo Mamiani di Roma la famiglia tradizionale, quella che conosciamo da qualche millennio, è stata abolita con la semplicissima e veloce sostituzione di due sostantivi. Per la verità la tendenza all’annullamento delle differenze tra generi non è una novità. Alcuni paesi come la Francia e la Spagna hanno già adottato forme di espressione più impersonali nei documenti ufficiali. Anche in Italia la proposta è stata avanzata da alcune amministrazioni locali. Nel settembre scorso ha suscitato fortissime polemiche la presa di posizione del ministro per l’Integrazione, Cecila Kyenge , che si era detta favorevole all’abolizione dei termini mamma e papà a favore di genitore 1 e 2 in riferimento alla scelta di una scuola materna di Venezia che ha deciso di cancellare dai moduli di iscrizione i termini mamma e papà.
La scelta del Mamiani viene apprezzata dal portavoce di Gay Center, Fabrizio Marrazzo, perchè in questo modo, afferma, non si discriminano i genitori gay. Marrazzo chiede che tutte le scuole d’Italia seguano l’esempio del Mamiani.
Indignato invece Federico Iadicicco di Fratelli d’Italia. <Una decisione ridicola -attacca Iadicicco- Annullare la denominazione padre e madre non è un fatto burocratico ma mina alle radici la struttura identitaria della persona>. Iadicicco chiede l’intervento del ministro della Pubblica Istruzione <per frenare questa inutile e dannosa boutade propagandistica>.
Ma davvero basta cambiare un sostantivo su un modulo per eliminare le discriminazioni o dall’altro punto di vista minacciare la nostra identità, le nostre tradizioni? Fonte ANSA, 13 novembre 2013
…………..Diciamo la verità, al Liceo Mamiani di Roma, noto per essere stato negli anni che precedettero quelli di piombo la roccaforte degli estremisti di sinistra, del libero sesso con la scusa delle occupazioni sessantottine, delle aggressioni ai ragazzi di destra con la complicità di professori rissosamente rossi, si vuole primeggiare e in attesa che i bambini nascano non dalla donna con l’apporto determinante dell’uomo ma da qualche surrogato (della donna…) ma da qualche alieno, si incomincia coll’immaginare, con l’aiuto della fantasia che non manca agli imbecilli, che, in quel caso, l’alieno non sarà nè donna, nè maschio, ma appunto al più un numero. Il problema, se probelma è, che c’è chi a queste balordaggini ci va dietro. Come la ministra venuta da lontano. g.