Cacciano Berlusconi e subito aumentano le tasse. Un uno-due che ha provocato l’uscita di Forza Italia dalla maggioranza.

Addio governo delle larghe intese, che se la vedano loro (sinistra, alfaniani e montiani) con la loro coscienza, con i cittadini. E non si illudano di farla franca.

Non si illudano che un voto di decadenza possa impedire a Silvio Berlusconi di essere il leader politico di milioni di italiani che sperano ancora in un Paese libero e liberale.

Non si illudano le procure di Milano e Napoli che arrestando Berlusconi (da domani è possibile, perdendo l’immunità) possa venire meno la forza del più importante partito liberale d’Europa.

Non si illuda Napolitano di poter ribaltare con oscure manovre di palazzo e patti indicibili l’esito di libere elezioni.

Non si illudano Letta e Alfano di continuare a governare come se niente fosse, come ha deciso ieri sera Napolitano: quel che resta della maggioranza e del governo è una accozzaglia, per di più litigiosa, di mediocri, miracolati e traditori incapaci di risolvere alcun problema come ben dimostra la legge di stabilità tutta tasse e niente tagli.

Non si illudano, Napolitano e Letta, di riuscire nel loro intento di vendere, in cambio della loro sopravvivenza, quel che resta del Paese a cancellerie straniere che spingono per un’Italia sottomessa ai loro interessi.

Non si illuda il ministro dell’Economia Saccomanni che via Berlusconi si possa rapinare impuniti i contribuenti con tasse palesi e occulte su un bene, la casa, che è proprietà inviolabile e sacra degli italiani.

Non si illudano Napolitano e il Pd di dire a noi che cosa è giusto e cosa è sbagliato, se si deve o no scendere in piazza: dai comunisti non accetteremo mai lezioni di libertà e democrazia.

Non si illudano Formigoni e Schifani di averla fatta franca o attenuato i loro pesanti guai giudiziari. La sinistra li sta usando come polli per poi, a missione compiuta, riconsegnarli nelle mani dei pm aguzzini.

Non si illuda Letta di salvarsi dal ciclone Renzi facendosi scudo di Napolitano ed Alfano. Il suo governo, anche per la sinistra, è un morto che cammina.

Nessuno si illuda di romperci i santissimi con la menata della stabilità. Non può esserci stabilità senza efficienza fiscale, libertà e giustizia.

Non si illuda Alfano di essere un leader.

Non si illuda Berlusconi che tutto questo sia una passeggiata. Sarà dura, ma la sua gente non lo lascerà solo.

Questo è certo.

Questo è l’editoriale con  cui Il Giornale ha commentato la decadenza del Presidente Berlusconi dalla carica di senatore a cui l’avevano eletto dieci milioni di italiani. Lo facciamo nostro perchè lo condividiamo in ogni sua parte. g.