Così la stampa tedesca vede Renzi, lo paragona a mr. Bean, cioè ad una maschera comica se non pagliaccesca. E Renzi non è ancora andato a Berlino, chissà quando ci andrà come ce lo disegneranno i tedeschi, abituati alla serietà e alla compostezza, anche quando, anzi specie quando stanno per farla a qualcuno. Intanto Renzi, in attesa di andare a Berlino, ha fatto le prove generali questa mattina a Treviso dove ha già iniziato a fare marcia indietro. A un imprenditore che gli chiedeva di eliminare o ridurre l’IRAP, tutto giulivo ha detto che avendo a disposizione 10 miliardi – ma non li ha ancora dovendo il neo ministro dell’Economia ancora trovarli da chissà dove – per ridurre il cuneo fiscale come promesso in Parlamento, se riducesse l’IRAP, che vale 30 miliardi, di un terzo, cioè 10 miliardi, favorendo così gli imprenditori, non ci sarebbero più i 10 miliardi per ridurre il cuneo fiscale. Gli è sfuggito che una cosa è l’IRAP e un’altra cosa è il cuneo fiscale, perchè mentre l’IRAP pesa sugli imprendtori, il cuneo fiscale riguarda i lavoratori. Insomma, in breve, Renzi, senza volerlo, forse, ma forse neanche rendendosene conto, ha praticamente detto quello che sanno da sempre tutti e cioè che il problema del nostro Paese è la mancanza di risorse difronte all’enorme debito pubblico alimentato da una spesa pubblica improduttiva che nessuno si sogna di tagliare. La prova? L’avremo fra qualche ora quando saranno nominati viceministri e sottosegretari. Si parla di una cinquantina di teste che servono per tenere buoni i tanti malpancisti il cui voto è stato necessario specie al Senato, per far andare in mare aperto il governicchio di Renzi e senza dei quali la barca rischia di andare a fondo prima ancora di allontanarsi dalla riva. Intanto, però, teniamoci lo sberleffo della stmpa tedesca che ci ricorda il risolino della Merkel su Berlusconi. E se tanto ci dà tanto, non ci sarà da meravigliarsi che l’ex legionaria della Germania dell’Est quando lo vedrà Renzi, se lo spupazzerà come vuole. g.