“Che piaccia o preoccupi, la bionda Marine Le Pen ha compiuto il capolavoro politico che non era riuscito a suo padre. Ha svecchiato la gerarchia del partito, ha attenuato l’armamentario xenofobo e razzista e ha cavalcato le inquietudini dei cittadini di fronte a un’Europa lontana, irriconoscibile rispetto agli ideali per cui è stata concepita. Un sogno diventato un insieme di regole vicino al naufragio. Marine è riuscita, come altri capipopolo europei, a sfuggire all’esorcismo inutile di quanti si ostinano a definire populismo ed «eurofobia» le domande di sicurezza, di giustizia fiscale, di difesa delle identità nazionali, di sviluppo e lavoro. E a predicare nel deserto sociale il verbo dell’austerità e la legge dello spread.” Così Massimo Nava sul Corriere della Sera di questa mattina ha commentato lo storico risultato elettorale al primo turno amministrativo dei francesi che hanno attribuito al partito di Marine Le Pen, il Front National, un successo strepitoso, che ha ottenuto circa il 7% dei voti a livello nazionale pur avendo presentato liste in soli 500 comuni sui 36.000 in cui si votava, conquistando anche molti cComuni al primo turno, in ogni parte della Francia. Proiettando i dati a livello nazionale si prefigura per il partito di Marine Le Pen un risultato eccezionale alle europee del 25 maggio quando potrebbe risultare il primo partito francese e quindi di fatto partito guida della Destra, una nuova Destra Europea, in Europa, rompendo, così come di fatto è accaduto ieri in Francia, il sistema bipolare – PPE e PSE – che sinora ha governato, male, il vecchio continente. Sistema che ha provocato ovunque insofferenza quando una vera e propria repulsione nei confronti di una istituzione che ha sottratto ai popoli europei identità, sovranità, libertà, per attribuirle ad una casta di burocrati senza anima e pulsioni. Non era questa l’Europa che i grandi europeisti, da De Gasperi ad Adenauer avevano sognato, non era questa l’Europa dei Popoli, l’Europa Nazione, gli Stati Uniti di Europa, che avevamo sognato da ragazzi, quando ad essa inneggiavamo per contrapporla alle due potenze che a Yalta si erano spartiti il mondo come fosse un cocomero. Non era di certo l’Europa delle banche e dei banchieri, l’Europa del rigore e dell’ottusa burocraticismo, sbarcato a Bruxelles al seguito dei sistemi corrosivi delgli stati nazionali, quella che si doveva costruire. Ed è contro questa Europa mal fatta, che ovunque, in tanti patrie europee che sono insorti i cosiddetti euroscettici che ora hanno anche un Capo, una signora bionda vestita di blu, che ha il coraggio delle proprie idde, che non recita poesie ma innalza la bandiera della verità, che si pone come simbolo di una Destra che non ha paura delle parole e di dirle senza infingimenti e timori, che non ha paura di chiamarsi Destra senza se e senza ma. Questa signora è Marine Le Pen. Grazie per aver ridato speranza e rappresentanza alla Destra, anche alla distratta o forse del tutto latitante destra italiana. g.