RAFFAELE FITTO INTERVISTATO DA REPUBBLICA
Pubblicato il 27 febbraio, 2015 in Politica | Nessun commento »
«Le minacce non mi spaventano. L’epurazione sarebbe un suicidio. Ora si tratta di capire se Forza Italia è un partito europeo o un movimento sudamericano». Raffaele Fitto, abito blu, cravatta a tono, è seduto sul divano in pelle di uno studio al quarto piano di Montecitorio. Rientrato daBruxelles, è pronto aripartire m serata per il Veneto, oggi prima tappa del tour dei “Ricostruttori” a Padova. Ha la flemma che caratterizza questo quarantenne che con tono sprezzante l’ex Cavaliere definisce “democristiano”, ma lo sguardo determinato di chi sa di aver messo in moto una macchina che ormai non si ferma più. Nessun rancore personale nei confronti del leader, assicura: «Solo che Silvio Berlusconi è a un bivio. O aiuta tutti noi a costruire un centrodestra della Terza Repubblica, oppure rischia di farsi rinchiudere in un bunker».
Da oggi parte il suo giro per l’Italia, Berlusconi sembra chenon lasospenda, male farà terra bruciata in Puglia, i suoi uomini saranno esclusi dalle liste regionali. Come reagirà, onorevole Raffaele Fitto?
«Senta, madicheparliamo?Cirendiamo conto che di queste cose non gliene importa niente a nessuno? Vedo che alcuni, forse non avendo di meglio da fare, vogliono buttarla in rissa e trasformare tutto in una squallida lite di condominio. Io dico atutti che il campo di battaglia non è la miaamataPugliaolaLiguriaola Toscana, ma il futuro e le idee, se vogliamo dare un futuro e qualche idea al centrodestra. Altrimenti, Renzi potràcomodamentedire”nonc’èalternativa”».
Toti le rispondere che farebbe bene a concentrarsi sulla sua regione, dove ha sempre perso negli ultimi dieci anni
«Guardi, non mi faccia rispondere allo stratega Toti, per carità di patria. Noi proponiamo idee. Ho dedicato la convention di sabato a proposte precise: meno tasse, meno spesa, meno debito.menovincoliUe.piùsicurezzaconilcoinvolgimento anche delle Forze armate, più rigore sull’immigrazione, nessun appiattimento all’austerità della Merkel. Ne vogliamo parlare o vogliamo lasciare tutto il campo a Renzi e a Salvini, mentre noi facciamo liti da pollaio? Ð resto lo lascio agli abitanti deludenti di corti e cortili».
E la storia dei contributi non pagati dai suoi al partito, del buco nel bilancio regionale da 50 nula euro per bus e altro?
«Abbiamo pagato di tutto e di più e, ne sono fiero, anche e soprattutto per manifestazioni di solidarietà a Berlusconi quando era sotto attacco.Maqualcunodeveaveriodimenticato. Quanto ai conti, se si apre il tema della gestione trasparente del partito sarò io afare domande pubbliche. E attenderò risposte nette e chiare sulle modalità di gestione».
È vero che le è stato proposto di presentare liste parallele a Fi in Puglia e altrove? Lo farete?
«Il mio partito è Forza Italia. E farò ogni sforzo per smuovere un encefalogramma politico drammaticamente piatto».
Pensate davvero di impugnare le liste regionali, dopo l’epurazione in atto?
«Non voglio e non posso credere che qualcuno pensi di fare epurazioni per il semplice fatto che abbiamo avuto ragione su tutto. E poi, un’epurazione, come la chiama lei, non sarebbe politicamente ed elettoralmente parlando un omicidio, ma un suicidio. Oltre che statutariamente impossibile. Certo eche si è creato un clima surreale, con amici che solo perché stanno liberamente partecipando alle nostre manifestazioni in tutta Italia vengono fatti oggetto di attenzioni particolarinel partito, conminacce di commissariamento».
Ecco, appunto. Ma si rende conto che la stanno spingendo con tutte le forze fuori da Fi? Non pensa che forse sarebbe la scelta più coerente, a questo punto?
«Scusi, dico a lei e anche a me stesso: guardiamo la luna, non il dito che la indica. Siamo tra la Seconda e la Terza Repubblica Berlusconi è stato padre e protagonista della Seconda, e ne ha pieno merito. Oggi il centrosinistra, con Renzi — che io pure avverso — è entrato nella Terza. Il centrodestra deve fare la stessa cosa».
Si ma come?
«Silvio Berlusconi — e glielo dico con affetto, senza le smancerie degli adulatori — è anche lui a un bivio: o aiuta tutti noi a costruire un centrodestra della Terza Repubblica, attraverso le primarie, la democrazia, la scelta diretta degli elettori, nuove leadership e programmi, oppure rischia di farsi rinchiudere in un bunker. Il tempo non si può fermare. Quelli della corte e del cortile distruggono tutto consapevolmente e lui sbaglia ad assecondare questa deriva autodistruttiva. Noi c’eravamo, in tanti, il 4 agosto e il 27 novembre 2013 ( la condanna e la decadenza, ndr), nei giorni più difficili per Berlusconi. Altri non so cosa facessero allora. Ma lealtà non vuoi dire fedeltà servile».
Lei continua a chiedere primarie che Berlusconi mai concederà.
«Ma il problema non sono io, pur con tanti parlamentari e tanti amministratori. Sono i 9 milioni di voti spariti, finiti nell’astensionismo. Che facciamo, deferiamo questi 9 milioni di italiani ai probiviri, peraltro inesistenti? D centrodestra o fa come negli Usa, e nelle grandi democrazie anglosassoni, coinvolgendo i cittadini per la scelta di leadership e programmi, oppure sarà condannato solo al ruolo di opposizione».
Intervista su Rebubblica del 27 febbraio 2015