Rieccolo lo spettro dell’astensione. A poche settimane dal voto (ormai ne mancano due), da po’ di anni scatta l’allarme rosso: vedrete, nessuno andrà a votare. Quest’anno poi, dopo l’esperienza emiliana (novembre scorso, partecipazione del 37,7% alle elezioni per il nuovo governatore) lo spettro è diventato spaventosissimo. E la paura resta nonostante che il dato del Trentino Alto Adige abbia ridimensionato la fuga degli elettori registrando la settimana scorsa solo un calo del 7%. Gli istituti di ricerca avanzano ipotesi che rischiano di essere puntualmente smentite come sta accadendo da tempo e ormai non solo in Italia. Il Corriere del Mezzogiorno li ha messi a confronto ieri. Per alcuni (Ipsos Pa per il Corriere della Sera) in Puglia il dato che raccoglie incerti e non voto si aggira tra il 49% e il 53%; per altri (Tecnè per Porta a Porta) siamo al 51%; per altri ancora (Ipr, Porta a porta), si arriva al 52%. Swg indica solo gli incerti, il 27% dell’elettorato, e quindi non si può chiamare astensionismo. Insomma oltre metà dell’elettorato pugliese avrebbe deciso di non recarsi alle urne.
In linea con il voto europeo del maggio 2014: nella circoscrizione meridionale, la percentuale degli elettori fu del 51,7% contro il 58,6% del dato nazionale. Quindi se avranno ragione gli istituti di ricerca lo spettro emiliano non arriverà in Puglia. Eppure… Eppure siamo sicuri che anche voi state facendo la stessa esperienza nostra: ovunque vi giriate, al bar, in lavanderia, in coda alla Posta, intorno a voi si sente un’unica e inderogabile decisione, «io non vado a votare». Quelli che si ispirano a sinistra, perché Emiliano non è di sinistra, ha reclutato candidati da ogni colore politico, e non difende l’esperienza del suo partito in questi dieci anni vendoliani. Quelli che a destra erano stati abituati ai fasti del passato prossimo, sono così mortificati a vedere sparsi i brandelli di quell’esperienza, che sono tentati di rimanere a casa per protesta contro la guerra civile in corso fra fittiani e berlusconiani. Insomma mai come stavolta a destra e a sinistra hanno un sacco di ragioni per andarsene al mare il 31 maggio, per citare lo spregiudicato Craxi. Andrà proprio così? Chi la sa lunga immagina che alla fine il dato non sarà drammatico; anzi c’è chi scommette che la partecipazione supererà anche il risultato europeo poiché stiamo parlando di un voto che ci riguarda più da vicino e che, come sempre è accaduto, alla fine vincerà il richiamo del nome che conosciamo in questa o quella lista. Siamo anche noi di questa idea. E non solo perché saremo portati a non far mancare il nostro voto alla persona che stimiamo; ma perché mai come stavolta non c’è bisogno di astensione, il menù pugliese è ragguardevole per tutti gli appetiti. Ci sono liste di sinistra-sinistra (2), di ambientalisti (1), di centrosinistra (8), di centrodestra (7), di antipolitica (1). Alla fine basterà mettersi a tavola e scegliere il piatto che più ci stimola. Maddalena Tulanti, Il Corriere del Mezzogiorno, 19 maggio 2015
…….Andrà così, forse che si, forse che no. Comunque andrà, però, sarà assai divertente leggere e interpretare i risultati. g.