Archivio per la categoria ‘Costume’

ECCO IL RIGORE DI MONTI: SI FA PAGARE LA PORTAVOCE DALL’UNIONE EUROPEA.

Pubblicato il 18 gennaio, 2013 in Costume, Politica | No Comments »

Betty Olivi viene stipendiata dalla Commissione europea (cioè da noi) ma lavora a Roma, 24 ore su 24, per la lista dei centrini. E non potrebbe farlo

Ecco il rigore di Monti: si fa pagare la portavoce dalla "sua" cara EuropaElisabetta “Betty” Olivi insieme al “capo” Monti.

Poco rigore, molta Europa. Che il Vecchio Continente e le sue istituzioni tifino per Mario Monti ancora premier non è certo un mistero. Ma dal “tifo” al supporto logistico ce ne passa. E così scoprire che Monti si fa pagare la portavoce e un assistente da Bruxelles desta una certa sorpresa, anche per la dimensione di “duro e puro” che il Professore ha cercato di costruire attorno alla sua persona. Che è successo? E’ successo che Monti ha chiesto il “distaccamento” di due funzionari europei: si tratta, nello specifico, di Elisabetta Olivi, che cura i rapporti con la stampa, e Stefano Grassi, il consigliere per le politiche comunitarie e per le riforme economiche, nonché indicato come “suggeritore” per gli interventi pubblici.

Regole non rispettate – I due sono funzionari della Commissione e, tecnicamente, possono lavorare nei Paesi membri: si tratta del cosiddetto “comando nell’interesse collettivo”, una sorta di distaccamento lavorativo. Ma è possibile ricorrere a questa fattispecie rispettando una condizione ben precisa: l’interesse esclusivo deve essere della Commissione, poiché il funzionario, come spiega il Fatto Quotidiano, beneficia del trattamento economico e previdenziale di Bruxelles. Questa condizione ben precisa, oggi, non viene rispettata: anche se il governo è formalmente ancora in carica, lo staff di Monti lavora a tempo pieno nella campagna elettorale.

Niente incarici politici – Tra i possibili “distaccamenti” dei funzionari, la Commissione ammette quelli “presso persona che assolva un mandato previsto dai trattati o presso un presidente eletto di un’istituzione o di un organo delle Comunità o di un gruppo politico del Parlamento europeo o del Comitato delle regioni o di un gruppo del Comitato erconomico e sociale europeo”. Insomma, pare evidente, l’ipotesi di un incarico partitico o politico non è assolutamente possibile. Eppure, Grassi e Olivi fanno proprio questo tipo di lavoro. E a pagarli è l’Europa. Lo conferma una nota di Palazzo Chigi: “A partire dal primo dicembre 2011 la dottoressa Elisabetta Olivi e il dottor Stefano Grassi sono distaccati dalla Commissione europea e non percepiscono alcun emolumento dalla presidenza del Consiglio dei ministri”.

Gatta da pelare… – Per la precisione, dal momento della discesa in campo di Monti, Grassi si è un po’ defilato, mentre la signora Olivi, ventiquattro ore su ventiquattro, è sempre al fianco del Professore. Pagata dall’Europa, ossia da noi, con soldi pubblici. Un brutto fatto per il Professore, sempre attento alle questioni di facciata e che della moralità sbandierata ha fatto uno dei vessilli della sua campagna elettorale. Libero, 18 gennaio 2013

BERLUSCONI-SANTORO: IL PARERE DEL CRITICO DEL CORRIERE DELLA SERA ALDO GRASSO

Pubblicato il 12 gennaio, 2013 in Costume | No Comments »

Nel tanto atteso incontro con Silvio Berlusconi, Michele Santoro ha commesso almeno tre errori (gravi per uno che conosce il mezzo come lui) all’interno di un programma più attento alle schermaglie retoriche che ai contenuti: «Servizio Pubblico» (La7, giovedì, ore 21.15).

1) È partito con il piede sbagliato. E il piede è quello di Giulia Innocenzi, il cui tono così saccente predispone al peggio lo spettatore. Quell’aria di supponenza da dove le deriva? Si crede la più autorevole del reame? Se Santoro avesse fatto parlare per primo Gianni Dragoni sugli introiti finanziari delle aziende del Cavaliere, forse avrebbe dato un’altra piega alla serata.

2) Il modello proposto da Santoro era quello classico del processo, dunque uno sperimentato modello teatrale. Il fatto è che Santoro, quando costruisce la serata, ha una concezione molto classica della messa in scena: scaletta rigida, tempi preordinati, «attori» che hanno studiato la parte. Berlusconi, invece, recita a soggetto, segue un canovaccio (che più volte abbiamo definito «disco rotto»), ma ha ancora la capacità di improvvisare. Da guitto, da commedia all’italiana, ma in grado di spiazzare.

3) Il vero coup de théâtre di Berlusconi è stata la lettera a Travaglio, una trovata scenica di grande effetto. La controlettera aveva essenzialmente un effetto parodistico (costruita nello stile travagliesco, a metà tra il cabaret e i mattinali di polizia) e Santoro non l’ha capito. Non cogliendo lo spirito è andato fuori dai gangheri, ha fatto una scenataccia. Che era esattamente quello che Berlusconi desiderava: fargli perdere le staffe, dimostrare di non aver paura di scendere nella fossa dei leoni. Così, vittima del narcisismo (invitare in studio la sua ossessione), Santoro ha finito per portare acqua al mulino di Berlusconi.

NIENTE FERMA SOGNI E TENACIA

Pubblicato il 10 gennaio, 2013 in Costume, Politica | No Comments »

Questa scelta aziendale è la conferma che i giovani, anche in un momento così difficile, devono lottare e non smettere di sognare. Senza fare del vetero femminismo, è la dimostrazione che le donne possono centrare obiettivi, raggiungere traguardi ambiziosi, fare la storia, conquistare un premio Nobel come ha fatto Rita Levi Montalcini, esempio e faro per l’universo rosa.
Dirigere un quotidiano significa guidare e lavorare in piena sintonia con la redazione, significa fare un giornalismo serio, coraggioso e soprattutto rispettoso. È questo il mio impegno da direttore per non deludere chi ha creduto in me, per non tradire i lettori che da oltre mezzo secolo seguono e amano questo giornale, per conquistare la fiducia e l’affetto dei nuovi che apprezzeranno i fatti che racconteremo e soprattutto per come li racconteremo. Per rispettare l’identità di un giornale moderato ma non conformista, per farsi rispettare dai lettori, il vero patrimonio del quotidiano, vogliamo essere osservatori e testimoni, obiettivi, della politica, raccontarla, spiegarla, criticarla quando sbaglia, esaltarla quando fa bene.
Non sarà facile sotto il vento di una campagna elettorale, sempre più agguerrita, sotto la tempesta della crisi dell’economia e del mondo della comunicazione, ma questo faremo ogni giorno.

Ieri Monti, Bersani e Berlusconi si sono avvicendati tra radio e tv ripetendo i soliti slogan elettorali, proponendo inciuci più o meno mascherati da alleanze, ma senza chiarire o spiegare il loro vero programma elettorale. Ecco, cominciamo da qui: proveremo a farci dire cosa i candidati, premier o no, pensano di fare veramente per il nostro Paese e per gli italiani. Sarina Biraghi, nuovo direttore de Il Tempo di Roma.

.……………..Al  posto del direttore Sechi, dimessosi per candidarsi al Senato  nella lista blindata di Monti, l’editore del più antico giornale dei romani, fondato da un mitico giornalista, Renato Angiolillo, liberale e galantuomo, ha nominato una giornalista, Sarina Biraghi. Il neo direttore nel suo primo editoriale . come potete leggere, si è impegnata, nel solco della tradizione del giornale, ad essere attento osservatore delle cose della politica ma altrettanto obiettivo nel raccontarla. Così non è stato nella ultima fase del direttore Sechi il quale improvvisamente si è trasformato  da direttore di un giornale  obiettivo  in acceso sastenitore dell’uomo delle Banche, che non è proprio il modello dei lettori de Il Tempo. Lo stesso Sechi,  da qualche giorno si è anche trasformato in candidato nella lista Monti al Senato, lista e posto blindato che aprirà a Sechi le porte del Senato, grazie ad una legge, il Porcellum, che lo stesso Sechi ha aspramente criticato. Non ci sembra che sia un modello di correttezza e anche di obiettività chi ha innalzato la bandiera della lotta ai privilegi  per poi piegarsi a questi. Ci auguriamo che Il Tempo, sotto la diresione del nuovo direttore, riacquisti obiettività coniugata ad autorevolezza. g.

SCANDALOSO E VERGOGNOSO: LE LEGGI DI MONTI FANNO PAGARE 89 MILA EURO DI IMU A CHI COMBATTE LA LEUCEMIA DEI BAMBINI

Pubblicato il 25 dicembre, 2012 in Costume | No Comments »

Il balzello, inesorabile, si abbatte sulla struttura d’eccellenza di Padova: “Siamo un Onlus, non facciamo alcun profitto. Con quei soldi avremmo finanziato un progetto triennale”

Monti fa pagare 89mila € di Imu al centro anti-leucemia dei bimbi

Il governo Monti se ne va. Le tasse del Professore restano. La più odiata è l’Imu. Che in certi casi si dimostra anche la più iniqua. L’enlenco degli immobili esentati dal pagamento comprende centinaia di società sportive, scuole private, alberghi camuffati da “casa del pellegrino” e molte altre struttre. Non, però, i centri di ricerca no-profit, dove si lavora giorno e notte per la nostra salute e per sconfiggere la malattie più terribili. Niente da fare: la “ricerca” deve pagare il balzello.

Lo Stato presenta il conto – E come sottolinea il Corriere della Sera, in alcuni casi, l’Imu per i centri di ricerca è un vero e proprio bagno di sangue. Un caso eclatante è quello dell’Istituto di ricerca pediatrica Città della Speranza, a Padova, nella Torre della ricerca (nella foto). Una vera e propria cittadella della scienza di 17mila metri quadri e dove lavoranno 700 medici. Certo, un vero e proprio palazzone. Dove però si combatte contro la leucemia dei bambini. Ma che non sfugge a un’Imu salatissima: lo Stato fa pagare un conto di 89mila euro.

Addio al progetto triennale – Niente da fare nemmeno per la Torre della Ricerca, insomma, che cominciò ad essere costruita nel 2009 (è stata terminata quest’anno) grazie alle donazioni dei privati. Il palazzo fu ideato dall’architetto Paolo Portoghesi, che in cambio non volle nessun compenso. Ma il compenso lo vuole lo Stato. “Abbiamo consultato tutti gli esperti e non c’è niente da fare – spiega Franco Masello, componente storico della Città della Speranza -. La legge è quella, dobbiamo pagare. Anche se la nostra è una Onlus in senso stretto. Neppure una lira di profitto. Finisce tutto nella ricerca. E con quegli 89mila euro avremmo potuto finanziare un nuovo progetto triennale”. Che non si farà. Per colpa delle tasse di Monti. Il Giornale, 25 dicembre 2012

………………..Non abbiamo parole per commentare quwsta notizia che ci riconferma che la presunta equità di Monti riguarda le Banche, non certo le fragili speranze dei bambini e l’impegno appassionato dei volontari che lavorano per rendere possile salvare la vita dei bambini. Lo Stato italiano del tecnico Monti non sa fare quello che un privato, l’archtetto Portoghesi ha fatto da solo: rinunciare al suo “compenso” pewr aiutare chi ne ha bisogno. Consoliamoci: non tutti sono aridi banchieri come Monti  e tanti, tantissim, i sono come l’architetto Portoghesi. Con questo esempio di autentica bontà, auguriamo a tutti

BUON NATALE

IL MINISTRO GRILLI SOTTO L’OCCHIO DI DAGOSPIA

Pubblicato il 20 dicembre, 2012 in Costume, Giustizia, Politica | No Comments »

1. IL PALADINO DEL FISCO, VOLUTO FORTEMENTE DA MONTI PER ARGINARE L’EVASIONE FISCALE. COLUI CHE ORDINÒ TANTI BLITZ CONTRO I FURBETTI, COMPRESO QUELLO, IL PIÙ FAMOSO, A CORTINA D’AMPEZZO, L’ANNO SCORSO. QUELLO CHE GLI EVASORI È ANDATO A STANARLI FIN SOPRA I LORO YACHT. EBBENE, ECCO CHE “BLOOMBERG” LANCIA LA BOMBA CHE RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA IL MINISTRO DELL’ECONOMIA VITTORIO GRILLI – 2. IL SITO ECONOMICO LO ACCUSA DI AVER PAGATO NEL 2004 UN MILIONE E 65 MILA EURO LA SUA CASA DI ROMA DA 14 CAMERE, IN UN QUARTIERE DI LUSSO COME I PARIOLI, A UN PREZZO INFERIORE AI VALORI DI MERCATO (SECONDO GLI STANDARD DI TECNOCASA, IL VALORE ERA ALMENO DI 2 MILIONI DI EURO) E CON UN MUTUO SUPERIORE AL PREZZO D’ACQUISTO! – 3. GLI ARCHIVI GOVERNATIVI DIMOSTRANO CHE GRILLI HA OTTENUTO UN MUTUO DI 1,5 MILIONI €URO, IL 41% IN PIÙ DEL PREZZO D’ACQUISTO REGISTRATO. UNO DEI MODI PIÙ CLASSICI PER EVADERE LE TASSE O ELUDERE I CONTROLLI SUL RICICLAGGIO DI DENARO – 3. GRILLI SI DISCOLPA E INTORNO A LUI TUTTI TACCIONO: SOLO ‘’REPUBBLICA’’ A PAGINA 14! -

VITTORIO GRILLI jpegVITTORIO GRILLI jpegQuoque tu, Grilli. Tu, il paladino del fisco, voluto fortemente da Mario Monti per arginare il fenomeno dell’evasione fiscale con mano ferma. Colui che ordinò tanti blitz contro i furbetti, compreso quello, il più famoso, a Cortina d’Ampezzo, l’anno scorso. Quello che gli evasori è andato a stanarli fin sopra i loro yacht, e che a Monaco di Baviera, lo scorso 7 novembre, ha annunciato la sua marcia trionfale dicendo di avere i mezzi a disposizione per recuperare quanto dovuto all’erario. Ebbene, ecco che “Bloomberg” lancia la bomba che rischia di far saltare uno dei capisaldi di questo ormai morente governo tecnico.

Vittorio Grilli con la compagnaVittorio Grilli con la compagna Il sito economico accusa il ministro delle finanze Vittorio Grilli di aver acquistato la sua casa di Roma da 14 camere a un prezzo inferiore ai valori di mercato del suo quartiere e con un mutuo superiore al prezzo d’acquisto. Secondo i registri dell’operazione, risalente al 2004, il ministro avrebbe pagato un milione e 65 mila euro un appartamento al piano terra con giardino nel quartiere Parioli.

MARIO MONTI E VITTORIO GRILLI jpegMARIO MONTI E VITTORIO GRILLI jpegE non solo. Gli archivi governativi dimostrano che ha ottenuto un mutuo di 1,5 milioni di euro, il 41 per cento in più del prezzo d’acquisto registrato. Uno dei modi più classici, insomma, per evadere le tasse o eludere i controlli sul riciclaggio di denaro.

Lui, Grilli, ha mandato in fretta e furia un comunicato per smentire tutto: “Nella migliore delle ipotesi potrebbe essere considerato un pettegolezzo infondato. È poco professionale e sbagliato criticare le disposizioni finanziarie per l’acquisto di un immobile senza sapere nulla degli altri aspetti del rapporto fra banca e cliente che sottende tutte le transazioni commerciali relative a prestiti e garanzie”, ha scritto Grilli in un’email infuocata. “Sia questa che qualsiasi altra operazione in cui io sia mai stato coinvolto è perfettamente legale. Non sono mai stato coinvolto in operazioni di riciclaggio di qualsiasi tipo”. Il ministro dice anche di essere preoccupato perché questa storia potrebbe influenzare le pratiche di divorzio dalla moglie (che attualmente vive a New York).

lisa e vittorio grilli wwGetContent asp jpeglisa e vittorio grilli wwGetContent asp jpeg VITTORIO GRILLIVITTORIO GRILLI A quanto dichiarato dallo stesso Grilli sul sito del Tesoro, l’appartamento ai Parioli misura 310 metri quadrati. I soffitti sono alti 3.46 metri. Le 14 camere dispongono di una cucina e quattro bagni. Secondo gli standard del 2004, una proprietà del genere in un quartiere di lusso come i Parioli, veniva venduta mediamente intorno ai 7.340 per metro quadrato. Se Grilli ha pagato l’intero immobile 1,065 milioni di euro, vuol dire che ha speso circa 3.435 € al metro quadro. Cioè meno della metà.

VITTORIO GRILLIVITTORIO GRILLI Proprio questo conferma Raffaele De Paola, che si occupa del quartiere Parioli per l’agenzia immobiliare Tecnocasa. Sentito da “Bloomberg”, De Paola ha detto che, anche se l’appartamento “aveva bisogno di una ristrutturazione completa” (come afferma Grilli), “il prezzo è comunque basso. Il valore era almeno di 2 milioni di euro”.

VITTORIO GRILLIVITTORIO GRILLI Il venditore della casa, riporta “Bloomberg”, è Massimo Tosato, vice presidente della fund manager Schroders Plc (SDR) di Londra e membro del board of overseers della Columbia Business School a New York.

L’appartamento è uno dei pochi beni Grilli dichiarati nella sua informativa finanziaria pubblicata sul sito web del Tesoro. Egli ha riferito di avere una polizza di assicurazione sulla vita e di non possedere azioni o fondi comuni di investimento. Le sue altre attività comprendono anche tre automobili: una Rover del 2009, una Jaguar del 1994 e una Volkswagen del 1975, oltre a una barca di 9,6 metri.

VITTORIO GRILLIVITTORIO GRILLI Poi c’è la questione del mutuo. Il Monte dei Paschi di Siena, la banca che inizialmente ha erogato il prestito, afferma di non erogare mai fondi che superino il prezzo d’acquisto di un immobile. Nel 2004, la percentuale massima di un mutuo concesso da Mps si attestava al 95 per cento. Dal 2010 in poi, invece, il prestito è stato erogato da Intesa Sanpaolo.

VITTORIO GRILLI E COMPAGNAVITTORIO GRILLI E COMPAGNA Secondo i regolamenti bancari italiani, il limite massimo per un mutuo è l’80 per cento del valore della casa, limite che, in casi straordinari, può essere esteso al 100 per cento. Ma delle restrizioni legali fanno sì che non si possa concedere più del 100 per cento del mutuo.

Grilli si discolpa e intorno alui tutti tacciono. da DAPOSPIA, 20 dicembre 2012

..…………….Sin qui le rivelazioni di Dagospia. In attesa di saperne di più, magaqri da solerti PM che letta la  soprariportata nota, si mettono a scandagliare per trovare la verità, ci domandiamo quanticasi analoghi si trovano in giro. A sopese dei contribuenti italiani, magari quelli da 400 euro al mese. A proposito, il signor Monti,m che ha scelto Grilli come viceministro prima e ministro poi dell’Economia, dall’alto della sua ben incompetenza as gtrattare glia ffari economici di un Paese come l’Italia, salvo che aumentare le tasse, a Melfi, assai piccato dele critiche che gli piovono adosso, proprio come i dittatori del sudamerica o dell’Africa profvonda, se la prende con chi intrende porre fine alla massacrante azione  tassatoria del suo esecutivo, nel quale c’è anche Grilli. Che faccia tosta! g.

SALLUSTI ASSOLTO DALL’ACCUSA DI EVASIONE. POTRA’ TORNARE A “FIRMARE” IL GIORNALE

Pubblicato il 14 dicembre, 2012 in Costume, Giustizia | No Comments »

“Il reato non sussiste”. Alessandro Sallusti è innocente dell’accusa di evasione, per cui era stato arrestato e per cui il pubblico ministero Piero Basilone aveva avanzato questa mattina al termine della sua requisitoria la richiesta di sei mesi e venti giorni di carcere.

Sallusti era accusato di avere lasciato sabato scorso la casa della sua compagna Daniela Santanché, dove era stato appena portato dalla polizia per scontare agli arresti domiciliari una condanna per diffamazione.

Oggi, davanti al giudice Gaetano La Rocca, il primo a prendere la parola é stato il pubblico ministero Piero Basilone, lo stesso che sabato scorso ha disposto l’arresto di Sallusti per evasione, chiedendo e ottenendo nei suoi confronti un ordine di custodia (anche questo convertito in arresti domiciliari). Dopo la requisitoria del pm hanno parlato i legali di Sallusti, Valentina Ramella e Ignazio La Russa, che hanno chiesto l’assoluzione di Sallusti “perché il fatto non sussiste”, spiegando che la presunta evasione é stato solo un gesto simbolico di protesta. I legali hanno depositato al giudice la copia di un filmato in cui si vede chiaramente che Sallusti non aveva alcuna intenzione di darsi alla fuga, ma semplicemente di compiere un gesto simbolico di protesta contro gli arresti domiciliari disposti d’autorità e contro la sua volontá su richiesta della Procura di Milano. Sallusti aveva invece manifestato fin dall’inizio – dopo che la condanna per diffamazione era divenuta definitiva – la sua determinazione di andare ad espiare la pena in carcere come qualunque altro detenuto.

Oggi, evidentemente, il giudice La Rocca ha ritenuto impossibile condannare per evasione un arrestato che voleva a tutti i costi andare in carcere.

Sallusti, visibilmente soddisfatto ed emozionato, ha lasciato il tribunale senza rilasciare dichiarazioni ed è tornato a casa agli arresti domiciliari. La vittoria nel processo di oggi é fondamentale anche perché fa decadere automaticamente la sospensione dall’Ordine dei giornalisti che era stata notificata a Sallusti mercoledì. Da oggi Sallusti può tornare a firmare il Giornale come direttore responsabile. E la possibilità di azzerare la sua condanna per diffamazione con una grazia del presidente Napolitano torna all’ordine del giorno. Fonte ANSA, 14 dicembre 2012

.……Finalmente in un’Aula del Tribunakle di Milano si respira un pò di buon senso. Auguri Direttore e buona battaglia. g.

L’ULTIMO OLTRAGGIO: VOGLIONO IMPEDIRMI DI FARE IL GIORNALISTA, di Alessandro Sallusti

Pubblicato il 13 dicembre, 2012 in Costume, Politica | No Comments »

L’Ordine dei giornalisti di Milano mi ha sospeso dalla professione e, non contento, ha aperto pure un procedimento disciplinare con il malcelato intento di radiarmi dalla professione.

A memoria, nessun giornalista condannato in via definitiva per diffamazione è mai stato sottoposto a un simile trattamento.

L’Ordine, contraddicendo le dichiarazioni pubbliche dei giorni scorsi di totale solidarietà, si trincera dietro la necessità di rispettare atti dovuti, comportandosi così come il peggior burocrate di Stato. La cosa non mi stupisce, conoscendo l’aria politica che tira da quelle parti. Semmai mi domando a che titolo e con che scopo il presidente nazionale Iacopino fosse fisicamente al mio fianco pochi giorni fa al Tribunale di Milano durante la prima udienza del processo per la tentata evasione.

Sta di fatto che colleghi a me sconosciuti sono riusciti a fare ciò che neppure magistrati sciagurati hanno avuto il coraggio di osare: impedirmi di scrivere ed esercitare la professione. Se pensano di spaventarmi o intimorirmi si sbagliano di grosso. Non mi fanno paura. Semmai si coprono di ridicolo loro e trascinano nella vergogna l’intera categoria: giornalista espulso per un articolo mai scritto.

Come diceva Sciascia, al mondo gli uomini si classificano in: uomini, mezzi uomini, ominicchi e quaquaraquà. Bene, io provo con forza a rimanere nella prima categoria. I colleghi dell’Ordine dei giornalisti, e non solo loro, si distribuiscano pure dove meglio credono. Affari loro. La mia libertà non è nella loro disponibilità. Alesandro Sallusti.

………………Come scriveva Manzoni le palle, pardon, il coraggio,  chi non ce l’ha, non se lo può dare. Sallusti ce l’ha. g.

SALLUSTI COME GUARESCHI, UN CAMPIONE DI CORAGGIO DAVANTI ALLA BORIA DELLE TOGHE, di Giuliano Ferrara

Pubblicato il 2 dicembre, 2012 in Costume, Politica | No Comments »

Il tipo umano di Sallusti è unico. Ha la faccia da attore di un classico dell’horror anni Trenta, un Bela Lugosi in piena Transilvania. Però una piega della grinta vira sull’innocente, sul candido, sul Forrest Gump.

Bisogna poi dire che il comportamento pubblico, specie nella vicenda della sentenza e del carcere, è da aristocratico libertino. Dirige un Giornale da sempre araldo del cinismo longanesiano, ideologia conservatrice e strapaese, ma con la condanna per omesso controllo su una diffamazione Sallusti ha messo in moto una reazione psicologica e civile, personale e collettiva, che ha un solo precedente in Giovannino Guareschi, scrittore geniale e intellettuale anticonformista: condannato per diffamazione di De Gasperi negli anni Cinquanta, l’inventore di Peppone e don Camillo rifiutò di interporre appello e filò in carcere.

Sallusti non ha scritto sulla sua bandiera il fatale motto arcitaliano «ho famiglia», non gli assomiglia il profilo basso e codardo che si attribuiva impudicamente e ironicamente un celebre direttore del Corriere: «Ah, avessi un giornale!», e sembra che nel paese in cui «ci conosciamo tutti», il luogo per eccellenza della cuginanza e del compromesso familista allargato, la sua parte sia quella di chi non ha e non desidera avere neanche la parvenza di una solidarietà castale o corporativa. I colleghi democratici lo odiano, e lui se ne gloria e compiace afferrandosi a una qualche certezza morale interiore di regola insospettabile in chi esercita la prostituzione a mezzo stampa (tutti noi, più o meno, e massimamente quelli che lo negano e si sentono vestali dell’opinione pubblica, sacerdotesse della società civile incorrotta).

Conosco poco l’uomo e il professionista, ma non avrei mai pensato che avrebbe tenuto duro fino a questo punto, con questa alterigia e incoscienza, con questa rara testardaggine. Lo ammiro, e mi dispiace che ammirazione finisca per suggerire incoraggiamento: infatti io sono della scuola di Gaetano Salvemini, se ti becchi noie giudiziarie per stupro della Madonnina sul Duomo di Milano, prima ripari all’estero e poi si discute. Ma devo dire che mi stordisce una battaglia di così forte tempra espiatoria, in cui l’istituzione più controversa e blandita del Paese, la magistratura, viene messa con le spalle al muro nell’intento di obbligarla a essere perfettamente e assurdamente rigorosa nella sua ingiustizia («voglio il carcere come tutti i povericristi»), e questo viene fatto con il sublime sprezzo del rischio di finire in gattabuia per un anno e due mesi o giù di lì (in carcere anche un giorno è lungo come un anno).

Io da italiano non posso che considerare unico un tipaccio che rivendica la propria non colpevolezza (il che può essere discusso dai mille azzeccagarbugli del teatrino italiano), aggiungendo che è pronto a pagare con la galera e con una surreale certezza della pena, anzi lo esige, se questo significhi mettere un ingombro morale sulla via dell’ingiustizia di compromesso, un’ingiustizia senza gravi conseguenze che è un insulto a chi quelle conseguenze, e gravissime, invece le subisce.

La destra italiana – a volerla dire tutta – pullula di personalità eticamente distratte, che a un garantismo giuridico teorico affiancano l’umanissima voglia di sottrarsi agli affanni delle corti e delle inchieste, magari facinorose, in un modo o nell’altro; e forse anche questa generale distrazione etica ha fatto sì che in quasi vent’anni si sia combinato tanto poco in fatto di riforma delle carriere e dei codici e dell’amministrazione del diritto. Ora, il direttore del Giornale è un campione di questo mondo, ma lo rappresenta con una misura di inaudita e adamantina purezza morale, fa la lezione ai gendarmi che lo vogliono libero dopo averlo condannato alla prigione, li stuzzica, li provoca, li esorta e supplica a tradurlo in catene, sapendo che certo questo colpirà la loro boria, i loro automatismi burocratici, i loro vizi faziosi, ma alla fine un anno e due mesi a San Vittore non si augurano al peggiore dei nemici, figuriamoci a sé stessi.

Qualche volta penso che Sallusti voglia espiare una pena simbolica per conto di un intero tempo politico e civile, quello del berlusconismo nei suoi aspetti più selvaggi, e che mettere in gioco la propria libertà possa risultare per un hombre vertical come lui dimostra di essere il modo di riscattare personalmente e collettivamente una reputazione ormai decisamente dubbia, opaca, e sfilacciata sotto il profilo della dignità e coesione temperamentale. Ma noi che abbiamo famiglia, e con questo intendo non solo un certo mondo ma l’insieme un po’ fetido della professione in cui sguazzo da decenni (giornalismo «de sinistra» compreso), avremo la nostra bella convenienza, il nostro inconfessabile vantaggio, se quel pazzo lucido otterrà la disgrazia della galera. E questo dà da pensare. Giuliano Ferrara, 2 dicembre 2012

…….Mentre continua il silenzio assordante del centrodestra italiano, irrompe sul campo  Giuliano Ferrara con questo ritratto della storia e del protagonista. Meno male che c’è ancora qualche guascone d’altri tempi capace di non farci vergognare della parte in cui abbiamo militato. E pazienza se proviene, ideologicamente,  dalla parte che abbiamo avversato tutta la vita. g.

IL POLIZIOTTO CHE COMMUOVE NEW YORK: HA REGALATO GLI STIVALI CALDI AD UN SENZA TETTO SCALZO.

Pubblicato il 29 novembre, 2012 in Costume, Il territorio | No Comments »

(Foster)(Foster)

A quasi 400 mila persone «piace questo elemento». È la risposta degli internauti alla foto pubblicata dal Dipartimento di polizia di New York ,
il Nypd, sul suo profilo di Facebook. Il 14 novembre scorso, Jennifer Foster dell’Arizona, era in visita a Times Square, quando ha catturato col suo cellulare una scena che sul web è già diventata un successo. E che sta commuovendo gli americani.

BUON SAMARITANO – Il protagonista della vicenda è l’ufficiale di polizia Lawrence Deprimo, 25 anni di Long Island. Il gesto che l’ha reso famoso nottetempo? Non è straordinario, ma di cuore. In una notte di freddo nella Grande Mela ha regalato un paio di stivali nuovi di zecca ad un senzatetto scalzo. «Quel momento mi ha ricordato mio padre -, ha spiegato l’autrice dello scatto al New York Times -, un poliziotto di Phoenix che aveva comprato del cibo per un clochard». Foster ha spedito la foto al Dipartimento di polizia di New York che a inizio settimana l’ha caricata sul proprio profilo di Facebook. Ebbene, nel giro di poche ore, quell’immagine è stata cliccata quasi 2 milioni di volte, 20 mila sono i commenti.

SUCCESSO SU INTERNET - Intervistato dal Times, l’agente ha raccontato quella serata di pattuglia nel West Village: «Si congelava quella notte e si potevano vedere le vesciche ai piedi dell’uomo». Aggiunge Deprimo: «Benché io avessi due paia di calzini, continuavo a soffrire il freddo». I due hanno cominciato a chiacchierare; il poliziotto ha poi scoperto quale numero di scarpe portasse il senzatetto. Senza pensarci troppo si è dunque diretto verso un negozio di calzature è ha acquistato degli stivali e delle calze termiche. Costo: 75 dollari, con uno sconto del 25% anche grazie alla disponibilità del negoziante. Per quanto riguarda il clochard, Deprimo ha rivelato di non sapere come si chiamasse. Ha tuttavia detto che è stato il «signore più educato che avessi mai incontrato» rimarcando che il suo volto si è illuminato quando ha visto gli stivali. «Era come se gli avessi appena dato un milione di dollari». Elmar Burchia, Il Corriere della Sera, 29 novembre 2012

.………………..Non riuscivamo più nemmeno a sognarlo, invece è accaduto: c’è ancora nel mondo chi si ispira alla favole deamicisiane da libro cuore. Questo poliziotto, che ha tolto dal suo stipendio i 75 dollari per comprare degli stivali ban caldi al senza tetto che era scalzo ci induce alla commozione. E ci fa ben sperare per il futuro nonostante un’altra storia, ben diversa, che ci raccontano essere accaduta dalle nostre parti. Un pensionato ultrasettantenne si recava in campagna con la sua auto vecchia di decenni dietro la quale aveva attaccato una minuscola motozappa con cui guadagnare qualcosa da aggiungere alla misera pensione.  Fermato da solerti ed arcigni tutori dell’ordine gli è stata inflitta una pesante sanzione pecuniaria, molto alta rispetto alla modesta pensione percepita. Smarrito e desolatamente disperato, il malcapitato si è recato da chi pensava potesse venirgli incontro. Ma mal ancor di più gliene incolse perchè alla sua lamentosa rimostranza si è sentito rispondere: la prossima volta caricati sulle spalle la motozappa e in campagna ci vai a piedi. Proponiamo al poliziotto americano il Premio Nobel per la Solidarietà, e al suo corrispettivo italiano una sonora  scarica di pernacchie, alla Eduardo De Filippo, di cuore e di petto.  g.

“IL POLITICO PORTATILE” : LEGGETE, DIVERTITEVI E MEDITATE.

Pubblicato il 27 novembre, 2012 in Costume | No Comments »

Frasi tratte da “Il politico portatile – La questione morale da Aristotele ai Simpson” – A cura di Carlo Alberto Brioschi

guanda il politico portatile di brioschiQuando mi arrivò la tessera della loggia massonica P2 rimasi offeso perché sopra c’era scritto « apprendista muratore »: ma come! Io ero un costruttore affermato. Silvio Berlusconi

L’altro giorno nella cappella di Arcore ho visto mia madre in colloquio diretto con Lui, il mio angelo custode, mio padre e le mie zie che sono dal l’al tra parte.
Li rimproverava di non fare abbastanza per aiutarmi...Silvio Berlusconi

Il colore del gatto non conta finché acchiappa i topi.Deng Xiaoping

Programma di governo. Animale fantastico appartenente al regno zoopolitico. Va detto che l’animale non è mai stato fotografato, nemmeno col teleobiettivo.
Fruttero e Lucentini

silvio Berlusconi

Come diceva il principe di Salina questi sono i tempi delle volpi e delle faine, la stagione dei leoni e dei gattopardi è finita. Eugenio Scalfari

Vai a guardare al fondo dei problemi politici e ci troverai sempre una questione di patrimonio e di portafoglio.Eugenio Scalfari

Se è gratis c’è l’inganno.Ignazio Silone

Come se delegare ai giudici la missione dei vendicatori fosse sufficiente all’intera società per mondarsi dei propri peccati.Pierluigi Battista

Eugenio Scalfari un maestro di giornalismo

L’inesatta rappresentazione della realtà era la caratteristica poi dei bilanci che i partiti presentavano in Parlamento. Bilanci regolarmente falsi e regolarmente approvati senza lotta, senza spasimi, senza opposizioni rumorose o visibili.Bettino Craxi

Costavano i giornali, costavano i periodici, la documentazione delle attività, gli atti dei convegni, dei congressi, le riviste politiche, storiche, specialistiche.
Costavano i libri e gli opuscoli. Tutti strumenti che non diffondevano le idee del demonio, ma che affrontavano tematiche sociali e si occupavano di interessi
generali.Bettino Craxi

Carlo Fruttero e Franco Lucentini

Il denaro è il latte materno della politica. Detto americano

Così come Cristo media tra Dio e gli uomini, così il denaro media tra un uomo e l’altro. Karl Marx

Dovunque siamo arrivati a sollevare coperchi abbiamo trovato irregolarità. Chissà cosa emergerebbe se avessimo la possibilità di sollevarne di più. Antonio Di Pietro

Ogni regime ha avuto ladri, in qualunque sistema e latitudine, e sempre li avrà.Francesco Cossiga

In uno Stato molto corrotto, ci sono troppe leggi.Tacito

Io credo che un artista non si debba mai prostituire se non per denaro.Beppe Grillo

bettino craxi

Il poco conto in cui Dio tiene le ricchezze lo si intuisce osservando a chi le dà. Alexander Pope

Tutte le bandiere sono talmente sporche di sangue e di merda che è tempo di non averne più del tutto.Gustave Flaubert

Io capisco l’indignazione, non lo stupore. Non capisco quelli che oggi lacrimano e mostrano meraviglia. Ma in quale mondo credevano di vivere? Indro Montanelli (nell’anno in cui iniziano le inchieste di Tangentopoli)

«Caro direttore, le rubo un po’ di spazio» ha scritto Craxi all’« Avanti!». Incorreggibile Bettino: perfino al giornale del suo partito.Indro Montanelli

La tangente è democratica. Qui a Milano, per esempio, stiamo inquisendo dai ministri ai becchini.Antonio Di Pietro

BEPPE GRILLO - Copyright Pizzii

I partiti si erano trasformati in società per azioni, dove uno comperava le azioni con le tangenti per assicurarsi la possibilità di essere eletto.Piercamillo Davigo

L’italiano è mosso da un bisogno sfrenato d’ingiustizia. Ennio Flaiano

Non c’è nulla di sbagliato in questo Paese che un’elezione non possa sistemare. Richard Nixon

Certo giornalismo nostrano è una lavanderia dove i panni entrano puliti ed escono sporchi.Roberto Gervaso

francesco cossiga

Il giornalismo che fa troppa morale è il giornalismo più immorale.Roberto Gervaso

Ho sempre preferito la merda dei corrotti al sapore dolciastro dell’ipocrisia.Giuliano Ferrara

Gli italiani guadagnano netto, ma vivono lordo.Giuseppe Saragat

Non è vero che i politici italiani si vendono. Si affittano soltanto.Anonimo

Si ruba a ogni livello, nelle piccole come nelle grandissime aziende, ma non si dice «furto», si dice «affare».Giorgio Bocca

Tra il dire e il fare c’è di mezzo una busta da dare.Marcello Marchesi

ENNIO FLAIANO

Hanno detto di noi: ma i Beatles non erano materialisti? Balle. Io e John dicevamo sempre, mentre ci sedevamo a tavolino a comporre una nuova canzone: scriviamo i soldi per un’altra piscina, ok? Paul McCartney

Dovevo scegliere tra fare il pianista in un bordello o il politico. E a dir la verità, non c’è quasi differenza.Harry S. Truman

I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e clientele. Molti italiani si accorgono benissimo del mercimonio che si fa dello Stato… Ma gran parte di loro è sotto ricatto. Hanno ricevuto vantaggi o sperano di riceverne, o sperano di non riceverne più.Enrico Berlinguer

La politica, nella comune accezione del termine, non è altro che corruzione.Platone

L’editoria è uno strano mestiere, in cui si usa lo spirito per fare i soldi e i soldi per fare lo spirito.
Gian Arturo Ferrari

PAUL MCCARTNEY

Solo il denaro trasforma le zucche in uomini e gli uomini in politici, i cavalli in senatori, i seguaci in galoppini, i poveri in ricchi e le prostitute in vergini.Francesco Merlo

Non comprare un voto in più di quelli che ti servono.John Fitzgerald Kennedy

Nessuno si ricorderebbe del Buon Samaritano se avesse avuto solo buone intenzioni. Aveva anche i soldi.Margaret Thatcher

La politica costa, qualcuno la deve finanziare. Poiché in una società capitalistica gli interessi non sono una cosa sporca.Piero Ostellino

Il tenore di vita è dato non tanto dall’essere ricchi madall’avere molti amici miliardari.Carlo Giovannelli

FRANCESCO MERLO

Ogni volta che da noi si scopre un mariuolo dicono che è un sistema di potere. Quando il mariuolo è il loro, è una pecora nera.Giuliano Amato

L’italiano ha fatto il servo per secoli, ha servito ogni genere di padroni. E cosa fanno i servi? Rubano e rubano da soli perché non si fi dano neppure di un altro servo come loro. Nel pedigree dell’italiano c’è questa caratteristica fondamentale: bisogna rubare al prossimo.Oliviero Toscani

Vi sono fi gure cui i militanti delegano l’onere di far funzionare la macchina del partito. Nessuno si chiede mai da dove provengano i soldi per fare tutte queste cose.Ottaviano Del Turco

CARLO GIOVANELLI

Una volta prendevi un politico e dopo un po’ te lo ritrovavi pregiudicato. Ora è il contrario: parti pregiudicato e poi diventi politico.Beppe Grillo

Il sonno della ragione produce ministri.Alberto Arbasino

A parte le guerre puniche, mi aveva attribuito praticamente tutto.Giulio Andreotti

Temo molto le società senza fini di lucro.Giulio Andreotti

Il rimborso spese è la formula inventata dalla democrazia italiana per passare uno stipendio a chi non ne avrebbe legalmente diritto.Mario Tedeschi

ALBERTO ARBASINO

Anche le tangenti nel loro piccolo s’incassano.Anonimo

Gli italiani corrono sempre in soccorso del vincitore.Ennio Flaiano

Sotto ogni italiano si nasconde un Cagliostro e un san Francesco.Leo Longanesi

Mafi a e camorra? Ci sono sempre state e sempre ci saranno. Dovremo convivere con questa realtà.Pietro Lunardi

Di principio sono contrario a una doppia morale: chi ha rubato ha rubato e basta. Poi, però, subentra il giudizio sulle persone.Massimo D’Alema

ETTORE BERNABEI

Oggi ho assunto cinque giornalisti: un democristiano, un socialista, un comunista e un repubblicano. Più uno bravo.Ettore Bernabei (ex presidente della Rai)

«Signor Andreotti, come fa ad avere la coscienza pulita?»«Non la uso mai.»Alfredo Chiappori

La solitudine è il campo di gioco di Satana.Vladimir Nabokov

Nella pratica del governare, rispetta le formalità, non preoccuparti dei principi morali.Mark Twain

Fonte:DAGOSPIA, 27 novembre 2012