Archivio per la categoria ‘Cronaca’

LIPPI FA IL FENOMENO MA E’ SENZA CAMPIONI

Pubblicato il 21 giugno, 2010 in Cronaca, Sport | No Comments »

Che cosa volete sia battere la Slovacchia? Un gioco da ragazzi. Da ragazzi per l’appunto, non da azzurri. Perché dopo due partite abbiamo la miseria di due punti e non abbiamo affrontato squadroni irresistibili, il Paraguay prima e la Nuova Zelanda dopo. Al momento del sorteggio qualcuno aveva detto che meglio di così non poteva capitarci. In verità nessuno poteva sapere e immaginare in che condizioni saremmo arrivati a questo torneo e soprattutto quali sarebbero state le scelte di formazione e di esclusione di Lippi. E così anche la Nuova Zelanda ha fatto il suo figurone, è andata in vantaggio, con un gol in fuorigioco e comunque provocato dal panico consueto della nostra difesa, è stato raggiunto da un rigore abbastanza generoso, per non dire inesistente, concesso dall’arbitro guatemalteco.

Per il resto una delusione totale, una confusione dovunque, dietro, in mezzo, davanti, errori tattici ripetuti dall’allenatore, il ruolo di Marchisio imbastardito sull’out di sinistro, poi riportato a destra e quindi spedito nello spogliatoio alla fine del primo tempo, Pepe bocciato non si sa bene perché ma con evidenti limiti tecnici (il dribbling resta un mistero della fede), giro di attaccanti, anzi tutti in campo con uguale risultato, zero gol su azione, molta generosità, molta passione ma niente qualità, niente lucidità di gioco. Contro un avversario tutto fisico sarebbe stato logico giocare sulla tecnica, sulla velocità di scambi, insomma sul gioco «latino». E invece, con il passare dei minuti, la Nuova Zelanda si è rinchiusa nella sua metà campo e gli azzurri hanno tenuto il pallone, per paura e depressione, sviluppando azioni a ritmo lentissimo, con rarissimi uomini pronti a smarcarsi e a muoversi in senso orizzontale. Lampi di broccaggine in momenti di noia mortale. Totale: quali uomini finora hanno dimostrato di essere da mondiale: tre, quattro al massimo, Chiellini, De Rossi, Montolivo che non avrebbe giocato, se Pirlo non si fosse infortunato. Potrei aggiungere Criscito e l’orgoglio di Zambrotta, ma siamo all’acqua tiepida. Poi c’è la doccia fredda di quelli che sono al tramonto o alla frutta, come già evidenziato durante il campionato, Cannavaro e Camoranesi, fra questi, entrambi «tagliati» dalla nuova Juventus di Delneri ma promossi dalla vecchia Italia di Lippi che ieri ha mandato in gioco cinque juventini reduci da una stagione fallimentare.

Non si può vivere di rendita, il campo sta dando altre risposte e, purtroppo, come accade puntualmente quando mancano i risultati, gli assenti hanno ragione. Balotelli, Cassano, Totti avrebbero sicuramente dato qualcosa di più, almeno un’idea, una giocata imprevista e imprevedibile ma Lippi ha scelto la strada della riconoscenza e del puntiglio, seguendo il proprio carattere presuntuoso, ha allestito la «sua» nazionale e non la nazionale del campionato. Ieri ha ribadito di non aver lasciato a casa «fenomeni». Non pensi di essere lui un «fenomeno».

I latini dicevano che la fortuna aiuta gli audaci ma qui non c’è nemmeno l’ombra del rischio, dell’azzardo e non si può nemmeno sperare che sia sempre la sorte con la «c» maiuscola a risolvere i nostri problemi. Lippi pensa a Berlino e ricorda l’Italia del 1982, trionfante dopo i tre pareggi iniziali, ma finge di ignorare che in Spagna si trattava di campioni veri, figli del campionato e del mondiale argentino e quattro anni or sono la squadra era composta da nove giocatori che provenivano dalle prime quattro squadre in classifica, 5 della Juventus, 2 del Milan, 1 dell’Inter e 1 della Fiorentina. Oggi Lippi schiera titolari 2 soli uomini, De Rossi e Zambrotta, delle prime quattro squadre in classifica. Qualcosa nel calcio significa, al di là dell’arroganza e dei capricci del cittì viareggino. È una squadra con un passato sicuro, un presente incerto e un futuro senza speranze. Non ci resta che pregare. E segnare un gol. La cosa più logica del football. Sembra la più difficile. TONY DAMASCELLI, IL GIORNALE, 21 GIUGNO 2010.

COSE DA PAZZI: la Campania dell’emergenza rifiuti voleva insegnare la raccolta “differenziata” ai cubani

Pubblicato il 5 giugno, 2010 in Cronaca | No Comments »

Delibera choc: sotto Bassolino stanziati 662 mila euro per finanziare un progetto di eco-sostenibilità ai Caraibi, ovvero cose da pazzi di questa nostra pazza Italia….

Da che pulpito: la Campania vuole insegnare la raccolta differenziata agli Stati dei Caraibi: Cuba, Repubblica Dominicana, Haiti. La stessa regione che sconta un’eterna emergenza rifiuti, tipo fatica di Sisifo, sotto Bassolino ha stanziato 662mila euro di fondi europei per inviare consulenti in Centroamerica. Il loro compito, in sintesi, è spiegare le politiche di sostenibilità ambientale a cubani e haitiani. Urca. Come se i tecnici della British Petroleum, in piena tragedia in Louisiana, andassero per convegni a parlare di soluzioni ai disastri petroliferi.

DECRETO PASSATO A SAN SILVESTRO – Una cifra notevole (un miliardo di vecchie lire) prevista dalla vecchia giunta regionale con un decreto passato a San Silvestro, il 31 dicembre 2009, a poche ore dal cenone e dai fuochi d’artificio. Nello specifico: il decreto dirigenziale è il numero 214 dell’area generale di coordinamento 12 del settore sviluppo economico. Titolo: «Impegno risorse per cofinanziamento progetto europeo Caribbean sustainable waste management for a better life » ovvero, tradotto dall’inglese, gestione delle politiche ecosostenibili (dei rifiuti) ai Caraibi per migliorare la qualità della vita. Misura a favore di paesi svantaggiati che rientra nel piano regionale Paser— al centro di infuocate polemiche per le consulenze — sotto la voce «Promuovere il sistema produttivo su scala nazionale e internazionale».

Emergenza rifiuti a Napoli
Emergenza rifiuti a Napoli

SOLIDARIETA’ TROPICALE – Caraibi: parola che nell’immaginario collettivo evoca sole, mare, palme, turismo, ma anche socialismo tropicale castrista e povertà diffusa. Campania: parola che evoca attitudini tutt’altro che ecocompatibili, visto che la soglia di raccolta differenziata a stento tocca il 13 per cento complessivo. Non solo: appena tre giorni fa il capo della Protezione civile Guido Bertolaso ha parlato di crisi rifiuti campana non ancora risolta. Ma tant’è. Uno stanziamento di seicentomila euro e passa finito sotto la lente d’osservazione degli esperti di Palazzo Santa Lucia incaricati, per volontà del nuovo governatore Stefano Caldoro, di passare al setaccio delibere e consulenze dell’ultimo anno e cassare di diritto eventuali sprechi. Riccardo Marone, che nel dicembre 2009, era assessore alle Attività produttive, spiega al Corriere del Mezzogiorno: «Non ho memoria di un simile progetto, anche perché il decreto dirigenziale è stato approvato a fine anno, laddove l’ok iniziale della giunta viene dato molti mesi prima, se non anni, ed io ero assessore solo da giugno. Inoltre— aggiunge— al Paser attingono tanti assessorati, non solo le attività produttive». Qual è allora l’assessorato competente? Arcano che poteva essere svelato dal coordinatore dell’area 12, la dottoressa Maria Carolina Cortese, la quale però, come riferiscono dalla segreteria, risulta un giorno in riunione e l’altro non in sede.

LA «MISSIONE» INTERCONTINENTALE – Tornando al programma «caraibico», l’iniziativa non nasce naturalmente in Campania. Ha una dimensione internazionale che coinvolge più Stati, tra cui Brasile, Canada e Unione europea. Una missione che muove da princìpi di solidarietà: formare le autorità locali caraibiche sulla gestione dei rifiuti solidi urbani, che lì è un disastro. Anche se si tratta di isole tropicali che per mancanza di materia prima hanno da riciclare quantità di rifiuti decisamente inferiori rispetto ai ricchi cugini occidentali.

CONSORZIO DI BACINO SALERNO 1 – Investiti della mission di trasferire le nostre conoscenze in tema di rifiuti ai volenterosi della Repubblica Dominicana, Cuba e Haiti (ora alle prese, in verità, col post-terremoto) sono gli esperti del consorzio di bacino Salerno 1 sulla base di un partenariato con la stessa Regione Campania e organismi dell’Havana, Santo Domingo e Port-au-Prince. Pare anche che i tecnici siano già volati ad inizio anno un paio di volte in Centroamerica per questi «corsi di formazione». Il Consorzio opera nella popolosa area a nord di Salerno e, c’è da dire, a differenza degli omologhi soggetti napoletani e casertani raggiunge buone percentuali di raccolta differenziata (anche pari al 45%). Tecnici bravi, dunque. Ma detto questo, bisogna anche sottolineare, come fa il neoassessore regionale all’ambiente Giovanni Romano «che con quei soldi avremmo organizzato almeno tre isole ecologiche in Campania: costano duecentomila euro l’una. In effetti— prosegue Romano, ex sindaco di Mercato San Severino — la cifra stanziata è sicuramente alta, anche se non si discute il valore del progetto di solidarietà internazionale. Certo — ammette — suona un po’ paradossale se vogliamo che consulenti della Campania girino il mondo per insegnare tecniche virtuose di smaltimento rifiuti…».

Alessandro Chetta, Il Corriere della Sera

GLI EROI CHE CI FANNO SPERARE PER IL FUTURO

Pubblicato il 17 maggio, 2010 in Costume, Cronaca, Il territorio | No Comments »

“È un dolore per ogni uomo con un cuore, per ogni uomo che crede nel sacrificio per la patria, per ogni uomo che crede negli ideali, che dare un contributo piccolo o grande che sia possa servire a migliorare il mondo anche con la propria vita”.

Con queste poche ma toccanti parole,  il papà di Luigi Pascazio, ha reso omaggio al  giovane figlio,  caporal maggiore di appena 25 anni,  rimasto vittima questa mattina  insieme al sergente Massimiliano Ramadù, di un attentato terroristico in Afghanistan.

Angelo Pascazio, sovrintendente della Polizia di Stato, le ha affidate,  perchè le diffondesse,   ad un parente,  perchè, come ha testimoniato il sindaco di Bitetto, la cittadina a pochi chilometri da Toritto dove risiede la famiglia Pascazio, egli, insieme alla moglie e alle altre sue figlie, era soppraffatto dal dolore e dalla disperazione per la perdita del proprio figlio in circostanze così drammatiche.

Dolore e disperazione per una perdita così incolmabile che rendono  le sue parole  un messaggio  in cui si coglie una straordinaria forza d’animo,   intriso  di Valori  profondi e antichi, come antichi sono,  anche se  purtroppo da tempo desueti,  il senso del Dovere, l’amor di Patria, il Valore della solidarietà.

Sappiamo che il giovane Luigi Pascazio e il sergente Ramadù,  come le altre vittime del Dovere, come gli altri suoi commilitoni, ben 22,  morti  sinora  nella missione di pace in cui l’Italia è impegnata con le sue Forze Armate in Afghanistan,  erano volontari, ma  chiunque, ancor più se Volontario, accetti di correre il rischio che le missioni in territori come l’Afghanistan comportano per la propria incolumità personale, sino alle estreme conseguenze,   è segno che avverte dentro di se  il senso del Sacrificio e sopratutto crede negli Ideali cui  ha fatto  riferimento  il papà di Luigi nel suo messaggio.

A questi Eroi che non si sottragogno  al Dovere e che del Dovere hanno fatto la bandiera e la Religione  della loro vita, ci inchianiamo, grati per il loro Esempio che ci fa sperare per il futuro. g.

MONOPOLI STATO:IL GIP DI ROMA ARCHIVIA LE ACCUSE CONTRO PER VITTORIO EMANUELE DI SAVOIA

Pubblicato il 3 marzo, 2010 in Cronaca | No Comments »

E’ finito in archivio, a oltre due anni dalla richiesta della procura di Roma, il procedimento che vedeva sotto inchiesta per corruzione una decina di persone tra cui Vittorio Emanuele di Savoia e due funzionari dei Monopoli di Stato. Il provvedimento è firmato dal gip Rosalba Liso. L’inchiesta, nata a Potenza su iniziativa del pm Henry John Woodcook e trasferita nella capitale dove hanno sede i Monopoli, era quella relativa al pagamento da parte dell’imprenditore messinese Rocco Migliardi di una presunta tangente di circa ventimila euro per il rilascio dei nulla osta ad una societa’ di noleggio di videogiochi. A concedere il via libera – secondo l’accusa – sarebbero stati il direttore generale dei Monopoli, Giorgio Tino e una dirigente dell’ufficio apparecchi di intrattenimento. Quest’ultima avrebbe ricevuto denaro e altri regali; Tino, invece, avrebbe ottenuto la nomina nel cda della Scuola nazionale del cinema e la promessa della conferma nell’incarico ai Monopoli. Circostanza negata con forza dai diretti interessati, che hanno sempre respinto le accuse, e in un certo senso confermata dagli accertamenti disposti dai pm Maria Cristina Palaia e Giancarlo Amato, secondo cui quei soldi non sarebbero mai arrivati a destinazione. A trattenerli per sè, dopo averli ricevuti da Migliardi, sarebbe stato un uomo d’affari, la cui posizione era stata stralciata e trasmessa per competenza alla procura di Catania. Nel procedimento romano era coinvolto anche Ugo Bonazza, stretto collaboratore di Vittorio Emanuele di Savoia , che avrebbe fatto da tramite tra Migliardi e il principe di Savoia. Anche per Bonazza, difeso da Vincenzo Dresda, il gip ha disposto l’archiviazione. Nel commentare la decisione del giudice, l’avvocato Francesco Murgia, difensore di Vittorio Emanuele, ha dichiarato: “Si tratta di un fondamentale passo che possiamo considerare quasi definitivo per il riconoscimento dell’assoluta innocenza del Principe rispetto alle accuse tutte, nessuna esclusa, che nel 2006 il pm Woodcock gli mosse con grande clamore e disdoro. Dopo il trasferimento nella Capitale anche delle ultime residue accuse, che quel magistrato mosse, riponiamo ora la più motivata ed assoluta fiducia nella definitiva chiusura di una vicenda a dir poco triste e dolorosa”. Dal canto suo, Vittorio Emanuele ha dichiarato: “Non avevo mai dubitato di questo esito perchè conosco la forza della verità e l’indipendenza di moltissimi dei magistrati che operano con sacrificio in Italia. Ringrazio l’avvocato Murgia e in particolare i magistrati che a Roma si sono occupati della vicenda sapendo esprimere autonomia e serenità di giudizio”.