PAGHIAMO NOI L’AVVOCATO AI POLIZIOTTI INDAGATI (PER AVER FATTO IL LORO DOVERE)
Pubblicato il 18 novembre, 2012 in Cronaca, Giustizia, Politica | No Comments »
Un altro poliziotto è stato indagato dalla magistratura per i tafferugli avvenuti durante i cortei di protesta a Roma.
Non è il primo e, temiamo, non sarà l’ultimo vista l’aria che tira.
Un’ aria fetida, alimentata oltre che dai soliti noti anche da opinionisti e giornali che trasudano odio verso le forze dell’ordine e simpatie giustificazioniste nei confronti di giovani teppisti che scorrazzano a volto coperto e armati di spranghe. I dati ci dicono che nel 2011 oltre 400mila tra poliziotti e carabinieri hanno rischiato la vita per difendere la nostra incolumità e le nostre città durante manifestazioni di piazza. E che 470 di loro sono rimasti feriti in modo grave.
Lo Stato è molto generoso con i suoi dipendenti. Gli statali, anche se fannulloni e incapaci, restano tranquillamente al loro posto. I magistrati quando sbagliano non rispondono in prima persona dei danni provocati. Non parliamo dei politici, mantenuti come sappiamo da veri pascià. Solo poliziotti e carabinieri sono di fatto abbandonati a loro stessi e inchiodati a responsabilità personali. Se indagati, devono anticipare le spese dell’avvocato e sperare di essere assolti per rivedere i soldi spesi chissà quando perché il fondo per l’assistenza legale esiste solo sulla carta. Se condannati, arrivederci e grazie, zero rimborsi. Per gente che guadagna poco più di mille euro al mese può voler dire la rovina. Non parliamo poi delle spese mediche per esami o cure specialistiche in caso di lesioni. Vi pare giusto tutto questo? A noi no, per cui abbiamo deciso di aprire una sottoscrizione del Giornale per pagare le spese legali e mediche degli uomini delle forze dell’ordine mandati al macello nelle manifestazioni di piazza e poi lasciati soli da uno Stato ingiusto e cinico, debole con i forte e forte con i deboli. Apriamo la sottoscrizione noi due, con mille euro a testa. Siamo sicuri che in tanti aderiranno anche in tempo di crisi, ognuno per le sue possibilità. Glielo dobbiamo a questi ragazzi in divisa. E se a qualcuno di loro è scappato uno sberlone di troppo non ha fatto che bene. Martedì vi daremo le coordinate bancarie per dimostrare nei fatti da che parte stiamo tutti noi. Un grazie anticipato e buona domenica. Vittorio FELTRI e Alessandro SALLUSTI, Il Giornale 18 novembre 2012
…………….Domani – 19 novembre - ricorre l’anniversario – il 43° - della morte a Milano di Antonio Annarrumma, il poliziotto poco più che ventenne, assassinato durante lo sciopero generale che si celebrò appunto quel giorno,il 19 novembre 1969. Più che uno sciopero fu la prova generale di ciò che sarebbe ancora venuto, gli anni di piombo, le brigare rosse, le vendette, i poliziotti, i magistrati, i politici, assassinati da giovani educati alla violenza da cattivi maestri che non pagarono per quel di sbagliato che avevano insegnato. La proesta è legittima purchè non sfoci nella violenza e nella devastazione o anche nell’assalto alle forze di polizia che difendono lo Stato che siamo noi. Nè è tollerabile che ad avere la peggio devono essere i servitori dello Stato, che merita sempre di essere difeso al di là di chi lo rappresenti perchè, lo abiamno detto lo Stato siamo noi. Per questo aderiamo all’inziativa di Feltri e di Sallusti e invitiamo i nostri amici a fare altrettanto. Lo dobbiamo a noi stessi, alla nostra cultura legalista, ai nostri Valori e ai nostri principi che tradiremmo se non fossimo come sempre dalla parte delle forze dell’ordine. g.