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RAI, L’OLIMPIADE DEGLI SPRECHI: IN 170 IN TRANSFERTA A LONDRA AL COSTO DI UN MILIONE E DUECENTOMILA EURO

Pubblicato il 7 ottobre, 2011 in Cronaca, Politica, Spettacolo | No Comments »

L’avviso è apparso con grande evidenza questa settimana sul Financial Times e sul Daily Telegraph. La Rai cerca un letto a Londra. Anzi, più di un letto: 5.377 letti nella capitale inglese fra il 14 luglio e il 10 settembre dell’anno prossimo. Un po’ perché Londra piace agli inviati di viale Mazzini. Un po’ perché in quel periodo là si terranno i giochi olimpici a cui seguiranno immediatamente le Paralimpiadi. E si sa, bilanci in nero o in rosso, in queste occasioni la Rai  sente profondamente la sua vocazione da servizio pubblico ed è perfino pronta a mobilitare un suo esercito per non deludere gli sportivi italiani.
Vero che fece scandalo nel 2008 il Jumbo di inviati e operatori Rai che partì alla volta di Pechino: furono più di 200. A Londra la spedizione sarà appena più contenuta: per le sole Olimpiadi le stanze singole o doppie uso singola richieste saranno 170 nei 18 giorni di punta che andranno dal 26 luglio al 12 agosto. I giochi peraltro inizieranno il 27 luglio. Eppure la Rai avrà bisogno oltre a quelle 170 stanze dalla vigilia della cerimonia di apertura alla notte successiva alla chiusura anche di 150 stanze per due notti ulteriori, di 148 stanze per altre due notti, di 140 stanze per una notte ulteriore, di 100 stanze ancora per due notti in più, di 59 stanze per una notte, di 50 stanze per un’altra notte, di 42 stanze per altre due notti, di 26 stanze per una notte, di 12 stanze ancora per due notti e la prima notte, quella del 14 luglio in cui sbarcheranno gli avamposti, di sette ulteriori stanze.

La riduzione è quindi assai parziale: un po’ meno inviati, ma per assai più giorni. Con una differenza non da poco: la Rai per Pechino 2008 acquistò i diritti tv e trasmise 800 ore di gare in diretta. Questa volta i diritti li ha acquistati Sky, che ha offerto 80 milioni circa per Londra e per i giochi invernali che si sono tenuti a Vancouver. La Rai ha come tutti gli highlights per i tg e grazie a un accordo commerciale con Sky Italia (che aveva al centro pacchetto giochi olimpici e mondiali di calcio in Sudafrica), potrà trasmettere 200 ore. Un quarto di quelle che Rai ha mandato in onda e un ottavo di quelle che Sky Italia trasmetterà in diretta (1.600 ore). L’azienda italiana del gruppo di Rupert Murdoch invierà a Londra 200 persone in tutto per 1.600 ore di trasmissione. Rai 170 inviati per 200 ore di trasmissione. La sproporzione è evidente.

Per le Paralimpiadi, dove i primi atleti scenderanno in gara il 30 agosto e gli ultimi chiuderanno i giochi il 9 settembre, Rai ha previsto un secondo charter da inviare a Londra. La spedizione è prevista con avamposto di 17 inviati venerdì 24 agosto. Dalla notte successiva alla notte di domenica 9 settembre bisognerà trovare invece 69 stanze per altrettanti inviati della Rai. Lunedì 10 settembre si fermeranno a dormire per chiudere baracca e portare via i burattini 10 inviati in altrettante stanze singole o doppie uso singola.

Pensando di risparmiare un po’ offrendo il pacchetto completo a un tour operator, Rai ha chiesto di inviare offerte entro il mese di novembre, massimo dicembre 2011. Per conquistare le notti degli inviati della tv di Stato italiana bisognerà «avere svolto attività di intermediazione alberghiera o di gestione alberghiera o di servizi equivalenti o di gestione di eventi aziendali legati al business travel per un controvalore non inferiore a 600 mila euro nel biennio 2009-2010 o successivo» ed essere in grado di offrire «una capacità ricettiva per un numero di camere singole o doppie uso singola compreso fra 4.900 e 5.400 per notti -  con picco giornaliero di massimo affollamento pari a 170 camere -  presso strutture alberghiere o residence localizzati in Londra per il periodo di interesse concentrata in max. 3 siti cittadini».

Per il pacchetto solo pernottamento la Rai ha stimato di spendere un milione e 200 mila euro, e naturalmente ha dato questa cifra come riferimento a chi volesse presentare l’offerta. Non è una cifra bassissima, perché si traduce in una tariffa media di 225 euro a notte per stanza singola o doppia uso singola che naturalmente dovrebbe già incorporare un robusto sconto comitiva, visto che ci si offre di riempire più stanze per quasi due mesi. Tanto per capirci, provando adesso a prenotare una singola per quel periodo attraverso i siti specializzati si trovano al di sotto di quella cifra 6 hotel a 5 stelle e 153 hotel a 4 stelle. Le stanze rimaste però sono poche, bisogna affrettarsi. Altrimenti i faraoncini di viale Mazzini non troveranno degno materasso dove riposarsi dopo le 200 ore di telecronaca…di Franco Bechis, Libero, 7 ottobre 2011

…e non è tutto.Proprio ieri lo stipendio della direttrice generale della Rai, Lorenza Lei, è stato aumentato da 420 a 650 mila euro annui, circa 50 mila euro al mese (speriamo che le bastino….). E si ha anche il coraggio di chiedere agli utenti il pagamento del canone. Ma la si venda la RAI e i circa tre miliardi che se ne ricaverebbero si potrebbe dare fiato alla economia italiana.

TRITT’ STREETS, “PRIMA E DOPO” AL PICCOLO TEATRO SAN GIUSEPPE DI TORITTO

Pubblicato il 27 gennaio, 2011 in Cultura, Il territorio, Spettacolo | No Comments »

Domenica 30 Gennaio, alle 20:30, presso il Piccolo Teatro San Giuseppe, via E.  Medi, in occasione del 35° anniversario,

la band Tritt’ Streets

presenta lo spettacolo

“Prima e Dopo”.

Ingresso gratuito.

Domenica 30 Gennaio,  Ore 20:30
Piccolo Teatro San Giuseppe, via E. Medi,
Toritto (BA)
Ingresso gratuito

RAI: ASPETTANDO SGARBI CHE DICE “SARO’ L’ANTISAVIANO DELLA TV”

Pubblicato il 28 novembre, 2010 in Cronaca, Spettacolo | No Comments »

Eccolo, l’anti-Saviano: Vittorio Sgarbi. Chi, se non lui, può raccogliere la sfida di inventarsi una trasmissione di forte impatto che possa raccogliere un pensiero diverso da quello ecologista-pacifista-buonista di sinistra che si è raccolto intorno allo show Vieni via con me? E così il critico, dopo l’ultima vicenda delle associazioni pro-life che non hanno ottenuto diritto di parola nello show di Fazio (per replicare ai sostenitori dell’eutanasia), ha deciso di scoprire le carte.
Da tempo il bellicoso intellettuale stava progettando insieme ai vertici Rai di organizzare una trasmissione alternativa, in cui parlare soprattutto di cultura, di valori, dei temi alti della vita, insomma da Michelangelo a Dio. E da anni l’area culturale e politica più vicina alla destra e al pensiero liberale cerca un campione che possa reggere il confronto televisivo, anche se Sgarbi è ben lungi dall’essere inquadrato in qualsiasi categoria politica o ideologica. Comunque sia, ieri, Sgarbi ha confermato l’avvio del progetto e gli incontri avvenuti con il direttore generale della tv di Stato, Mauro Masi. Lo show dovrebbe avere una vetrina importante: le prime indiscrezioni parlavano di sei puntate in prima serata su Raiuno, anche perché Sgarbi o gioca in grande oppure non comincia nemmeno. «In realtà – spiega il sindaco di Salemi – ora cominciamo con realizzare un numero zero, poi studieremo la rete e la collocazione giusta. Potremmo partire già da gennaio. L’importante è che vada in onda in prima serata per avere una risonanza tale da rispondere ai dibattiti suscitati da Fazio». Tanto che nel primo giorno di messa in onda verrà dato spazio ai movimenti che si battono contro l’eutanasia e che avrebbero voluto parlare a Vieni via con me. «L’idea che una persona che assiste un malato non possa parlare in tv è assurda – aggiunge -. Queste persone avranno lo spazio che serve per affrontare problemi profondi e parlare del bello, di spiritualità, grazia, miracolo, mistero e vita. Una trasmissione così l’avevo già in mente vent’anni fa, la stavo progettando con Gugliemi, si doveva chiamare Forza Italia!».

Ma il critico non ha intenzione di realizzare un ennesimo talk show dove litigano esponenti pro e contro qualcosa (come, del resto, non è neanche quello di Fazio), ripartirà invece da Sgarbi-quotidiani, la sua famosa rubrica in onda su Canale 5. In sostanza, i temi saranno decisi dal conduttore, ma si darà possibilità di replica, a chi ovviamente ha titolo e testa per parlare. «Se ha avuto un merito Saviano – continua il critico – è stato quello di dimostrare che il pubblico non si annoia quando si articola un discorso più lungo di tre minuti, al contrario di quello che sosteneva Bernabei (lo storico direttore della Rai), indicazione che ha condizionato tutta la nostra tv. Invece milioni di persone sono rimaste inchiodate ad ascoltare monologhi di venti minuti, come facevo io a Sgarbi Quotidiani e come farò nella prossima trasmissione». Il titolo non è stato ancora deciso. «Potrebbe essere, ma dico così per dire, Vieni via con noi o Il bene e il male, l’importante sono i temi: nella prima puntata vorrei parlare di Dio, nella seconda del falso e del vero, nella terza dell’onore». Un esempio: si annuncia che si parla di Andreotti, in realtà non si tratta del personaggio politico, ma di Libero Andreotti, artista toscano; oppure si lancia un dibattito su Gelli, non il capo della P2, ma Lelio Gelli, scultore fiorentino.

Ora vedremo se i dirigenti Rai, che pure hanno sollecitato Sgarbi a realizzare una trasmissione di questo tipo, avranno il coraggio e la forza di mandarla in onda in prima serata. Intanto gli stessi dirigenti domani dovranno vedersela con l’ultima puntata di Vieni via con me: oltre alle proteste dei movimenti pro-life esclusi dallo show, ci saranno sicuramente polemiche per l’argomento che affronterà Saviano nel suo monologo: il terremoto dell’Aquila e tutti i problemi legati alla ricostruzione con le conseguenti critiche all’operato del Governo.

.……Ci auguriamo che il progetto vada in porto. Sgarbi è l’unico,  tra gli intellettuali e uomini di cultura di destra,  che sia in grado di inventare e condurre una trasmisisone di cui si ha grande bisogno, una trasmissione che riesca ad essere per la destra ciò che lo sono per la sinistra quelle condotte dai Fazio, dai Santoro, dai Floris,  e compagnia cantando.

UN SALUTO ALL’ITALIA, VIVA L’ITALIA…si tinge di tricolore la notte americana degli OSCAR 2010

Pubblicato il 8 marzo, 2010 in Spettacolo | No Comments »

Sono state queste le parole con le quali Mauro FIORE, italo-americano di origini calabresi,  giunto in America a sette anni, ha salutato l’Oscar 2010 per la migliore fotografia assegnatogli per il film AVATAR.  E’ stato un momento di vibrante commozione che Fiore ha fatto vivere a chiunque abbia assistitito alla sua premiazione. L’Oscar assegnatogli e le sue parole di omaggio all’Italia che gli sono sgorgate dal cuore colmo di felicità   sono un tributo di affetto  al nostro Paese che gli italiani alll’estero non dimenticano e che onorano con il loro lavoro e il loro impegno. Oggi,  come nel corso dei 150 anni di emigrazione verso le Americhe. Anche un altro italiano, oriundo  dell’Abbruzzo dove sono nati i suoi nonni, è stato premiato con l’Oscar per la migliore colonna sonora per il film d’animazione UP. Si trratta di Michael GIACCHINO. Grazie ad entrambi per aver conquistato questi ambiti traguardi.