L'annunciata assemblea pubblica dei proprietari delle ville di Quasano convocata per ieri mattina alle 10 non è stato un gran successo. Un pò per il maltempo, un pò forse per la scarsa divulgazione della notizia, non erano molti i presenti, di più i forestieri, scarsi i torittesi. Tra questi i due rappresentanti del Comune, il vicesindaco Giorgio (più noto per i suoi guai giudiziari che per la competenza nelle materie amministrative) e il delegato per Quasano Spadafina che ci ha tenuto a sottolineare la sua di "competenza" a trattare le problematiche della frazione. Problematiche che vanno dalla pulizia ai servizi e sopratutto alla sicurezza, con particolare riferimento ai tantissimi furti che da tempo si verificano nelle abitazioni di Quasano che durante molti mesi dell'anno restano disabitate. Molti, sopratutto fra i forestieri, hanno sottolineato il lento ma costante declino della Borgata negli ultimi anni, specie rispetto agli anni 80-90, raffronto ovviamente sgradito agli amministratori attuali che mal sopportano il confronto dal quale escono inesorabilmente sconfitti e sconfessati. Forte è stata la protesta da parte dei proprietari delle ville, tutte seconde case per le quali pagano una ICI vistosa e pesante, il 7 per mille ancora per poco sul solo valore catastale, senza ricevere servizi efficienti da parte del Comune. Altrettanto dicasi per la questione sicurezza: molti dei presenti hanno lamentato la assenza di una vigilanza "pubblica" che il Comune potrebbe affidare a sue spese ad aziende private specializzate, quanto meno per la vigilanza dei beni pubblici che comunque risulterebbe utile anche per i privati. I due rappresentanti del Comune non hanno saputo far altro che invitare i proprietari delle case di Quasano a partecipare ad una riunione in Comune per costituire la..... "consulta di Quasano". Una vera e propria presa per i fondelli: le consulte non servono a nulla, si fanno quando chi amministra non sa che pesci prendere o non è capace di far nulla; quel che serve è restituire alla nostra Borgata il respiro di un tempo, restituirle la cornice di località turistica capace di attrarre turismo stanziale (le ville) e turismo di transito (quello giornaliero) attraverso la organizzazione di servizi affidabili, efficienti e organizzati.
Lasciando perdere, come giustamente hanno sottolineato i proprietari delle ville, i progetti faraonici e megagalattici, i quali è meglio che restano nella testa vuota di chi li propone, come quella enorme scemenza che era l'"albergo diffuso", idea scopiazzata da qualche giornale specializzato e di cui si è persa memoria (a proposito, nemmeno il proponente di questa baggianata, bel furbastro, ha messo a disposizione la sua villa).
Per Quasano basterebbe un pò di buon senso, un buon assessore che vi si dedicasse con passione e spirito di servizio, la volontà dell'amministrazione comunale di favorirne la crescita economica nel rispetto della sua vocazione turistica. Sembra cosa da niente, ma così non è, e lo dimostra la protesta dei villeggianti.