Questa sera in Comune sarà illustrato lo schema di bilancio di revisione per il 2007 e gli atti ad esso. L'annuncio è comparso ieri sulle plance pubblicitarie con manifesti formato mignon che nessuno o pochi avranno letto e perciò è facile dedurre che nessuno o pochi saranno presenti all'appuntamento previsto come obbligatorio dallo Statuto.
Copia dell'avviso mignon non è stato trasmesso ai partiti e ai sindacati (almeno a quelli non "governativi"), probabilmente nemmeno alle migliaia di associazioni che a sentire alcuni riempirebbero l'orizzonte della nostra cittadina, compresa l'ultima nata che dovendosi occupare di "cultura" essendosi dato un nome latino, ha pensato bene, per sbarcare il lunario (leggi pagare le spese di fitto e luce) "accoppiarsi" con giocatori di briscola e tressette che davvero non vanno sottobraccio con la cultura, ma sono la quintessenza del dopolavorismo, peraltro rispettabile.
Sono le perenni contraddizioni di un paese dei duplicati, dalle bande ai relativi suonatori.
Torniamo al bilancio. La consultazione è obbligatoria secondo lo Statuto comunale ed è l'unica ragione per cui vien fatta, senza alcuna preoccupazione che ad essa intervengano i cittadini, singoli o associati, giacchè le scelte del bilancio sono state fate a monte, per cui la consultazione è solo un rituale di nessun conto.
Per esempio è stato deciso di aumentare l'addizionale IRPEF dello 0,2 per mille, perciò elevandola allo 0,7 per mille, a ridosso del tetto massimo dello 0,8 per mille, a tanto elevato, rispetto allo 0,5 per mille precedente, dalla Finanziaria di Prodi e Padoa-Schioppa. Questo aumento dell'addizionale che incide direttamente sui redditi dei cittadini produrrà un aumento delle entrate tributarie del Comune per circa 100 mila auro, necessari per pareggiare il bilancio, secondo quanto è scritto nella relazione illustrativa del Bilancio. Relazione che pur nella difficoltà della sua lettura, tanto astruso appare, oltre che per il merito, anche il linguaggio con l'uso disinvolto di soggetti, complementi oggetto e verbi, è rivelatrice di una situazione di estrema difficoltà finanziaria in cui versa il nostro Comune che paga non solo lo scotto di una Finanziaria che riversato sugli enti locali le difficoltà nazionali, sottraendo loro risorse e disponibilità, ma anche le conseguenze di una allegra gestione del recente passato in cui la spesa per la burocrazia, nonostante le ristrettezze , è stata dilatata oltre ogni misura e buon senso. L'ufficio tecnico, pere esempio, allargato oltre ogni necessità per far posto agli amici degli amici, l'uso spregiudicato dei contratti di formazione e lavoro per dare lavoro ai soliti "amici", aggirando l'ostacolo dei divieti di assunzione e dell'obbligo di ricorrere ai concorsi pubblici, la realizzazione di interventi inutili, sono esempi intanto di malcostume e poi di sperpero di danaro pubblico. Secondo la relazione cui abbiamo fatto cenno il nostro Comune potrà contrarre muti per l'anno 2007 con la Cassa Depositi per soli 120 mila euro. Una bazzeccola. Occorrono milioni di euro per porre a norma le scuole e gli altri edifici pubblici, le strade del nostro paese sono un colabrodo, salvo qualcuna grazie a strani interventi di una società SI.GI che opera per conto della Provincia e ha realizzato interventi di cui non risulta aggiudicataria negli atti comunali. Ci sono le opere di urbanizzazione che competono al Comune per rendere fruibile la Zona Artigianale (che se si fa, è perchè prevista nel PRG adottato nel 1994) E poi c'è il problema principe, quello del Piano Regolatore e delle opere rese necessarie dal Piano di assetto idrogeologico approvato dalla Regione. Non v'è neppure traccia nella previsione di bilancio, a meno che non ci sia sfuggita, di alcuna spesa per far fronte alla riformulazione del Piano regolatore, annunciato con la solita e ormai inflazionata "lettera aperta" dal solito Geronimo. Con quali soldi e quali risorse si potrà far fronte a queste necessità? Non ci sono sufficienti entrate correnti per far fronte a pur inderogabili spese correnti e non si possono contrarre i mutui necessari per le opere pubbliche, mutui i quali, per dirla in sintesi, sono debiti rateizzati che occorre obbligatoriamente prevedere nei bilanci degli anni successivi coprendone la spesa con le entrate correnti e non con quelle aleatorie, che pure sono state previste in un bilancio che appare sotto questi aspetti un redivivo "libro dei sogni", come un tempo i potenti di oggi definivano i bilanci proposti dai potenti di ieri. Con la differenza che ieri non si sprecavano quattrini per installare "aquiloni" (leggi gli impianti per la raccolta differenziata) che non servono a niente e non hanno nè aumentato la raccolta dei rifiuti differenziati e riciclabilli, nè, di converso, hanno consentito la riduzione dei costi di smaltimento dei rifiuti solidi urbani che risultano aumentati nella previsione del 2007 rispetto al 2006. Ci fermiamo qui, ma ne riparleremo. Dopo che il bilancio sarà stato questa sera illustrato al "pubblico". Se ci sarà.