di Filippo Facci
L’auspicio, nostro, è che il gip Caterina Forleo sia comunque trasferita d’ufficio e degradata dalle funzioni di giudice. È vero, ieri il Csm l’ha assolta dall’accusa di aver usato toni decisamente inopportuni nel luglio 2007, quando si rivolse alle Camere per chiedere l’autorizzazione all’uso delle intercettazioni Unipol che riguardavano Fassino e D’Alema: ma da parte del Csm rimangono in piedi altre due accuse. Una, di cui sappiamo poco, riguarda dei contrasti col procuratore aggiunto di Milano Armando Spataro a proposito di un procedimento contro Farida Bentiwaa, accusata di terrorismo internazionale. Un secondo procedimento, per il quale la prima commissione del Csm ha già chiesto il trasferimento della Forleo per incompatibilità ambientale, riguarda una circostanza che molti ricorderanno: la sua clamorosa sceneggiata ad Annozero, il 25 ottobre scorso, durante una puntata dove il suo collega Luigi De Magistris al pari suo preferì esternare in televisione prima ancora che al Csm. Quella sera, in collegamento da Milano, insolitamente truccata, il giudice Forleo si era lasciata andare a dichiarazioni che riportiamo testuali: «Ho dovuto passare l’intera giornata dai carabinieri a riferire le inquietanti circostanze delle quali sono stata vittima: tentativi di delegittimazione e di discredito nei confronti dei miei interessi da parte di soggetti istituzionali. Ho fatto nomi e cognomi, e purtroppo mi riferisco anche a colleghi non appartenenti al mio ufficio. Si tratta anche di forze dell’ordine. Nella sfortuna ho avuto modo anche di scoprire chi manovrava queste persone: ho fatto regolare denuncia che sarà inoltrata agli organi competenti, sono disposta a essere sentita dal Csm».
Un giudice della Repubblica, in altre parole, va in televisione a parlare genericamente di gravi pressioni istituzionali subite da magistrati e forze dell’ordine (al minimo) prima ancora di aver fatto denuncia attraverso i canali che il suo delicato ruolo prevede. Denunce, oltretutto, che successivamente non avrebbero evidenziato nulla di concreto, o comunque di dimostrabile, e che lasciarono ben stagliato tuttavia un temperamento non proprio equilibratissimo da parte di lei. La sceneggiata, vogliamo ricordare, venne dopo che il capo dello Stato aveva invitato sia lei sia De Magistris esplicitamente al silenzio, e dopo che la stessa cosa avevano fatto il vicepresidente del Csm e l’Associazione nazionale magistrati. Tutta gente che probabilmente non conosceva il gip Caterina Forleo per come è stranoto a Milano: personaggio a dir poco sopra le righe, umorale, chiassoso, ciclotimico, eccentrico e simpatizzante di bislacche teorie di politica internazionale. Ci sono gip, a Milano come altrove, che vagliano le carte limitandosi a controlli di regolarità formale; altri come la Forleo, invece, respingono o avallano la richiesta di un pm entrando nel merito delle accuse, dunque criticandole, suffragandole, esplicitandole. Il Csm, ieri, non ha voluto punire certa estroversione di Caterina Forleo. Ma quella sceneggiata da Santoro difficilmente la passerà liscia.
Filippo Facci