Che devo dirvi. Dai verbali di Vittorio D’Ajello davanti agli ispettori ministeriali che indagavano sul suicidio di Gabriele Cagliari, 22 luglio 1993: «Il dottor Fabio De Pasquale, alla fine dell’interrogatorio, disse al Cagliari che avrebbe dato parere favorevole alla sua libertà, affermando espressamente rivolto al Cagliari: “Lei me l’ha messo in culo, ma io devo liberarla”». Che volete che vi dica. Dalle conclusioni degli stessi ispettori, paragrafo IV: «Il dott. De Pasquale, con espressioni non consone, ha tenuto dei comportamenti certamente discutibili (...) soprattutto per avere promesso a un indagato che era in carcere da oltre centotrenta giorni, di età avanzata e in condizione di grave prostrazione psichica, che avrebbe espresso parere favorevole (...) e di avere invece assunto una posizione negativa senza però interrogare nuovamente lo stesso indagato, impedendogli, così, di fatto, di potersi ulteriormente difendere. È mancato quel massimo di prudenza, misura e serietà che deve sempre richiedersi quando si esercita il potere di incidere sulla libertà altrui». Che volete che vi dica, che devo dirvi: per me Fabio De Pasquale, il pm del processo Mills che ha definito incostituzionale il Lodo Alfano, rimane quello che promise a un uomo la scarcerazione e poi invece se ne partì per le ferie estive, fra Capo Peloro e Punta Faro, Sicilia orientale.