Quando Berlusconi sale nei sondaggi e legittimamente se ne rallegra, Veltroni e la sinistra lo accusano di vivere rinchiuso nel suo mondo virtuale dove l'unico indicatore che conta è il segno più nella curva del gradimento. Gli dicono che è scollato dal paese reale e preda di una ossessione costante da sondaggio.
Stranamente la musica cambia se i sondaggi mostrano qualche flessione. Allora il rimprovero è opposto: l'accusa diventa quella di ignorare i segnali che provengono dal paese, di rimanere sordo verso lo scontento che si agita nelle masse popolari. Se i sondaggi calano, come in una certa misura accade in questi giorni di manifestazioni, proteste e crisi economica incalzante, allora è il momento per Berlusconi di assecondare le loro indicazioni, di inchinarsi al volere della doxa e rimettersi sulla careggiata che l'opposizione gli indica. "Berlusconi ha perso il 18 per cento in un mese e mezzo - ha detto Veltroni dopo la manifestazione del Circo Massimo - farebbe bene a dare ascolto alla società italiana".
Allora sappiatelo in anticipo: i sondaggi in crescita sono frutto del delirio autorefenziale del Cav.; quelli in calo sono la vera voce della società italiana. E' un po' lo stesso meccanismo per cui l'Italia è meglio di chi la governa solo se a governare è il centro-destra.