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 PERCHE' IL PD NON SFIDUCIA IL SINDACO IERVOLINO? Data: 08/01/2009
Appertiene alla sezione: [ Il commento del giorno ]
Il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, continua, con toni da gradassa, a rivendicare l'autonomia dei sindaci dai partiti che li esprimono. Usa un argomento populistico e cavalca l'onda antipolitica quando dice ai partiti, in questo caso al Pd, "giu' le mani dall'amministrazione".

Può essere anche vero che i sindaci eletti dal popolo non debbano ridursi a marionette di partiti che li hanno candidati , ma a Napoli si è da tempo passata questa misura. La Iervolino maschera la sua arroganza e la sua incapacità a mollare la poltrona su cui è seduta con argomenti la cui dignità ormai è ampiamente consunta.

Possiamo anche capirlo: la sua caduta - perchè prima o poi cadrà - sarà dura e ingloriosa e prepararsi un fururo da vittima della partitocrazia può essere una piccola consolazione prima del dimenticatio a cui, nel migliore dei casi, e destinata.

Quello che però non si capisce è il comportamento del Pd. Tutti i suoi leader, da Veltroni in giù, hanno manifestato fastidio e persino rabbia per il modo in cui il sindaco di Napoli resta abbarbicato al suo scranno e per la finta pulizia che sostiene di aver fatto in giunta. Allora, se pure e vero che il sindaco e il partito hanno le loro autonomie, quello che tiene in piedi il primo cittadino è pur sempre il voto della sua maggioranza in consiglio comunale. Ora, se il Pd non vuole dare il benservito alla Iervolino nei corridoi o nei sottoscala del Maschio Angioino, perchè non è democraticamente chic, non ha che una cosa da fare: votare la sfiducia al sindaco e alla sua giunta in consiglio comunale.

Oppure deve spiegare perchè non lo fa e preferisce invece mandare emissari, fare comunicati indignati e dichiarazioni inviperite. La Iervolino è una tosta: ormai gira con il registratore in tasca anche quando le dicono "buongiorno". Prima che la sua collezione di nastri di colloqui riservati diventi troppo imbarazzante per tutti, sarebbe il caso di mandarla a casa nel modo più trasparente, elegante e democratico possibile: un bel voto contro.

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