Di Pietro, ministro immobiliarista
case e palazzi
Abbiamo imparato a conoscere Antonio Di Pietro come un ministro che si oppone al governo, oggi lo “scopriamo” come ministro che si presta ad azioni discutibili. Azioni che lui stesso, in altri tempi, avrebbe perseguito penalmente.
La lettura della denuncia dei redditi dei parlamentari svela infatti alcune operazioni che il presidente dell’Italia dei Valori ha portato avanti a dispetto di quei principi che predica e con metodi che lui stesso perseguiva quando indossava la toga nel tribunale di Milano. L’“affare” in questione riguarda l’acquisto da parte della società An.to.cri. srl di proprietà di Di Pietro di un appartamento a Milano e di un mutuo acceso presso la Bnl.
Fin qui tutto bene. Ma poi si scopre che l’immobile è stato affittato all’Idv, il suo partito, il quale versa un canone superiore alle rate del mutuo stesso.
La stessa operazione viene ripetuta a Roma. Insomma l’integerrimo magistrato di Mani Pulite, il persecutore dei corrotti e dei furbetti, oggi ministro delle infrastrutture, fa un doppio affare: compra per sé degli immobili che diventano un investimento e li fa pagare all’Italia dei Valori. Partito che “campa” grazie ai contributi degli iscritti e al finanziamento pubblico dei partiti (cioè tutti noi).
Verrebbe da dire che, a furia di inseguire i furbetti, Di Pietro abbia imparato bene l’arte e l’abbia messa da parte.